Truffa allo Stato: meglio il carcere della vita
Sono stanca di questa persone che tentano di fregarti idee e progetti, di intromettersi nella tua vita lavorativa, di ledere le tue conquiste, seppur piccole ma che, giorno dopo giorno, sono servite a costruire quello che ora hai in mano, quello che ti circonda, quello che vedi e che puoi toccare con mano.
Sono stanca di queste persone meschine, che trascorrono la giornata pensando di fregarti.
Le considero persone che non hanno progetti, che non hanno ambizioni, che non sognano. Questa è la cosa più triste di tutte. Trovarsi a contatto con persone che non sognano, impegnate a scavare nelle vite altrui con il solo scopo di agguantare, attraverso l'imbroglio, quanto più possibile. Tutto ciò mi deprime, mi fa sentire impotente di fronte ad una situazione che pare aggravarsi sempre più.
Si va dai manager falliti ormai pieni di debiti, ai consulenti a partita iva che fatturano sessanta giornate di lavoro su progetti che ne richiedono venti effetivi, per non parlare della segretaria single, sfruttata e seviziata (in ogni modo possibile) dal direttore oppure del giornalista pubblicista che ancora vive con mamma, gestisce una piccola rivista sul web e si atteggia, con suoi dipendenti (che manco paga) e che sono molto più giovani di lui, a grande esperto di giornalismo e dell'ambiente editoriale.
Mi chiedo quando, queste persone, hanno smesso di sognare, quando si sono dette che non avevano più nulla da perdere, che potevano persino permettersi di finire in carcere perchè tanto sarebbe stato molto più fico della misera e squallida vita che stanno conducendo adesso. Quando ha avuto inizio tutto questo?
Ho avuto modo di parlare con persone che preferiscono truffare (meglio omettere chi) pur di trovare una soluzione ai loro problemi, all'abisso nel quale sta precipitando la loro vita. Hanno lo sguardo spento, smarrito, ti guardano ma in realtà non ti vedono, non ascoltano quello che gli altri dicono e forse non sono neppure in grado di ascoltare se stessi. Queste stesse persone parlano delle loro prossime truffe come fossero progetti. Sorridono mentre raccontano del loro futuro.
Sono stanca di queste persone meschine, che trascorrono la giornata pensando di fregarti.
Le considero persone che non hanno progetti, che non hanno ambizioni, che non sognano. Questa è la cosa più triste di tutte. Trovarsi a contatto con persone che non sognano, impegnate a scavare nelle vite altrui con il solo scopo di agguantare, attraverso l'imbroglio, quanto più possibile. Tutto ciò mi deprime, mi fa sentire impotente di fronte ad una situazione che pare aggravarsi sempre più.
Si va dai manager falliti ormai pieni di debiti, ai consulenti a partita iva che fatturano sessanta giornate di lavoro su progetti che ne richiedono venti effetivi, per non parlare della segretaria single, sfruttata e seviziata (in ogni modo possibile) dal direttore oppure del giornalista pubblicista che ancora vive con mamma, gestisce una piccola rivista sul web e si atteggia, con suoi dipendenti (che manco paga) e che sono molto più giovani di lui, a grande esperto di giornalismo e dell'ambiente editoriale.
Mi chiedo quando, queste persone, hanno smesso di sognare, quando si sono dette che non avevano più nulla da perdere, che potevano persino permettersi di finire in carcere perchè tanto sarebbe stato molto più fico della misera e squallida vita che stanno conducendo adesso. Quando ha avuto inizio tutto questo?
Ho avuto modo di parlare con persone che preferiscono truffare (meglio omettere chi) pur di trovare una soluzione ai loro problemi, all'abisso nel quale sta precipitando la loro vita. Hanno lo sguardo spento, smarrito, ti guardano ma in realtà non ti vedono, non ascoltano quello che gli altri dicono e forse non sono neppure in grado di ascoltare se stessi. Queste stesse persone parlano delle loro prossime truffe come fossero progetti. Sorridono mentre raccontano del loro futuro.
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