In questi giorni si è ragionato su come sta cambiando la filiera editoriale, in America e in Italia, in seguito alle nuove tecnologie e quindi al nuovo paradigma che unisce la cultura all'editoria. Siamo quindi arrivati ad alcune conclusioni che vedono l'avvicinarsi di un momento storico che guarda alla cultura in modo totalmente differente da come avveniva in passato.
Ciò su cui è interessante porre l'attenzione riguarda il self-publishing, sul quale si è dibattuto parecchio in Italia, soprattutto negli ultimi mesi, mentre in America è una realtà (come si è detto qualche giorno fa) che si sta affermando sempre più, coinvolgendo scrittori noti al pubblico ma anche esordienti. Per ciò che concerne la situazione italiana basta pensare alle parole di Stefano Tettamanti, agente letterario della Grandi&Associati, che ha affermato quanto il loro lavoro stia cambiando proprio in relazione alle esigenze di scrittori che prediligono l'auto-pubblicazione. Se l'agente letterario deve essere pronto a captare le esigenze dello scrittore, del pubblico, ma anche quelle del libraio e del lettore, sullo sfondo di un panorama editoriale mutevole a tal punto che è impensabile imprigionarlo in compartimenti stagni per darne una visione d'insieme statica, anche gli editori cartacei dovrebbero prendere parte a questo dibattito, ma soprattutto scendere in campo ed agire. La soluzione non sarà quella di aggredire la politica del self-publishing, quanto di abbracciarla magari sperimentando nuove forme di vendita e promozione dei propri libri, allargando sempre più l'orizzonte verso una modalità innovativa di fare editoria e cultura.
Probabilmente chi sta allargando il proprio orizzonte è Mark Zuckerberg, colui che in fatto di lungimiranza non ha più nulla da imparare. Una delle ultime notizie che arriva da oltreoceano riguarda l'acquisizione, da parte di Facebook, della Push Pop Press, un'azienda che sviluppa applicazioni per la lettura di ebook. A quanto pare le tecnologie Push Pop Press verranno integrate nella piattaforma Facebook per consentire agli utenti di condividere le notizie in un modo del tutto innovativo. Sembrerebbe quindi essere smentita la notizia, secondo cui, Facebook voglia pubblicare ebook e metterli a disposizione degli utenti.
Insomma quello a cui stiamo assistendo, oltre al nuovo modo di fare editoria e di pensare la cultura in senso generale, è proprio un cambiamento che riguarda le radici stesse del mondo editoriale, in primis gli scrittori, coloro che hanno storie da raccontare. Sta mutando il modo di presentare queste storie e quindi anche il modo di metterle a disposizione dei lettori, ma la voglia di raccontare e il bisogno di scrivere permane. E' a questo che gli editori devono guardare con curiosità, il modus operandi: ora l'autore vuole essere padrone della propria opera, decidere la copertina, il formato, il prezzo, il momento dell'uscita e magari anche le strategie di marketing. Poter essere parte attiva di tutto ciò che concerne la vita della propria opera.
Il self-publishing permette di fare questo e molto altro, le agenzie letterarie, come si è visto poc'anzi, accompagnano lo scrittore in questo percorso senza essere invasive e gli editori? Il loro lavoro è utile proprio ai fini della qualità di un buon libro (eludiamo i casi di commercializzazione di libri spacciati per bestseller che, in realtà, rivelano una vacuità di argomenti e una scrittura banale e sofferta), nessuno mette in discussione il loro operato tuttavia stiamo ancora attendendo risposte concrete nei confronti di questo generale mutamento.
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