Il cuore della storia narrata da Nataša Dragnić nel suo romanzo d'esordio, Ogni giorno, ogni ora, edito per Feltrinelli, rappresenta ciò che di meraviglioso e suggestivo possiede la letteratura ovvero la sua trasversalità nelle tematiche trattate, mi riferisco al tema del primo amore, che è in grado di superare i vincoli imposti dal tempo e dallo spazio, unendo le anime e i destini di due persone.
Una tematica universale, raccontata, come si è visto nelle recensioni di alcuni giorni fa, anche da Banana Yoshimoto nel suo ultimo romanzo High&Dry. Primo amore e da Kyoichi Katayama, Gridare amore dal centro del mondo.
La storia tra Luka e Dora ha inizio nell'asilo di Makarska, piccola cittadina della Croazia che si affaccia sul mare. Lui sembra abbagliato dalle movenze di questa bambina di due anni, osserva il suo volto, incorniciato da lunghi capelli neri come la pece, guarda i suoi occhi, il suo esile corpo. Lei lo nota subito, decide di assumere atteggiamenti da bambina grande, non vuole che la mamma l'aiuti a sfilarsi la cartella, non vuole che le stia accanto, vuole essere sola, mentre quel bambino, più grande di lei, la osserva. Ma sarà in quel momento che lui perde i sensi, lei accorre, è la prima a precipitarsi su di lui, e gli sussurra dolci parole che sembrano disegnare il prologo di una bellissima storia d'amore. E così sarà. Da quel momento Luka e Dora diventeranno inseparabili e trascorreranno sempre più tempo insieme. Momenti magici saranno i pomeriggi trascorsi sulla barca di Luka a guardare le nuvole mentre il mare li culla, a tuffarsi nel mare blu della Croazia, e ancora a scoprire sentieri nascosti tra le sterpaglie. La loro infanzia cresce con la consapevolezza che le loro vite non si separeranno mai. Purtroppo il lavoro del padre di Dora, la porterà in Francia. Questa separazione sarà la prima che dovrà subire Luka.
Mentre Dora cerca di superare la perdita dell'amico, dimenticando il suo volto, i momenti trascorsi e persino il suo nome, come se lui non fosse mai esistito, Luka continuerà a ricordarla come la persona più importante della sua vita, la persona che diventerà sua moglie. Ma il destino gioca un brutto scherzo ai due bambini che, nel frattempo, diventano grandi: Dora inizia la sua carriera da attrice, frequentando corsi di recitazione e dizione, portando in scena classiche pièces teatrali, e riscuotendo non solo successo tra le amiche che la seguono ma anche tra i ragazzi. La sua bellezza catturerà l'attenzione di Andrè, colui che riuscirà a fare breccia nel suo cuore, Luka si perfezionerà nella pittura e rappresenterà un mondo onirico dove il mare sembra essere il protagonista assoluto. Anche lui conoscerà una ragazza, che presto diventerà la sua compagna fissa. Tuttavia il suo cuore appartiene a Dora, lui non riesce a dimenticarla ma sarà una notizia del tutto inaspettata a turbarlo: la nascita di suo figlio.
La pittura porterà Luka a Parigi, la città in cui vive Dora e, ancora una volta, il destino li farà ricongiungere: all'ingresso di una mostra lui la noterà, come come accadde anni prima all'asilo di Makarska, osserverà le sue movenze, la linea del suo corpo, morbido e sensuale come quello di una giovane donna e perderà i sensi. Sarà lei ad accorrere e a sussurrargli le stesse parole dolci di un tempo. Luka trascorrerà tre mesi a Parigi, durante i quali si frequenterà con Dora, si ameranno, trascorreranno momenti magici, come quando erano bambini. Ma Luka non può ancora ricongiungersi con Dora, deve risolvere un problema: il figlio che la sua compagna gli darà a breve.
Il tema del primo amore, come detto sopra, è il punto forte del romanzo, universale e trasversale anche tra culture antropologicamente differenti tra loro. Ma se ci addentriamo e guardiamo l'esposizione contenutistica, non possiamo non notare una fuggevole quanto retorica messa in scena di momenti banalmente accozzati tra loro che esasperano e sviliscono la dolcezza del tema, trasformato così in un pleonastico quanto chiassoso argomento che si propaga fino all'ultima pagina del romanzo. L'incontro tra i due bambini all'asilo può apparire un chiaro esempio di quanto l'equilibrio che lo compone, le evocazioni suggestive e surreali siano, in realtà, una mera rappresentazione imbarazzante tanto per l'autore quanto per il lettore. Quest'ultimo rimane turbato di fronte alla superficialità con la quale viene trattato l'argomento, quale appunto il primo amore.
Mancano quelle immagini evocative e quei toni pacati proprie della Yoshimoto nel romanzo High&Dry. Primo amore, così come sono assenti la profondità dei dialoghi tra i protagonista del romanzo di Katayama, Gridare amore dal centro del mondo.
Eppure la tematica è la stessa.
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