venerdì 16 settembre 2011

Di fama e di sventura: l'ultimo romanzo di Federica Manzon

Trovare il proprio posto nel mondo, il proprio destino, la vocazione. E soprattutto le risposte alle domande che la vita ci pone. E' ciò che tenta di fare Tommaso, il protagonista del romanzo di Federica Manzon, Di fama e di sventura, edito da Mondadori e arrivato tra i finalisti del Premio Campiello.
Attraverso una scrittura incalzante che gioca sul confine che separa il ricordo autobiografico dall'intreccio narrativo, l'autrice presenta al pubblico l'epica quotidiana di Tommaso e dei personaggi che lo hanno accompagnato nella sua crescita, con i quali ha condiviso gioie ed emozioni ma anche dolori e sofferenze, e contro i quali, talvolta, si è trovato a combattere. 
Ogni epos cela in sé storia e mito. Di fama e di sventura presenta la storia di Tommaso che si intreccia, inevitabilmente, a quella degli altri personaggi; vari livelli di realtà all'interno delle storie tendono a subire delle mutazioni, perché tramandate oralmente o perché affidate a ricordi nebulosi.

Trovare il proprio posto nel mondo, il proprio destino, la vocazione. E soprattutto le risposte alle domande che la vita ci pone. E' ciò che tenta di fare Tommaso, il protagonista del romanzo di Federica Manzon, Di fama e di sventura, edito da Mondadori e arrivato tra i finalisti del Premio Campiello.
Attraverso una scrittura incalzante che gioca sul confine che separa il ricordo autobiografico dall'intreccio narrativo, l'autrice presenta al pubblico l'epica quotidiana di Tommaso e dei personaggi che lo hanno accompagnato nella sua crescita, con i quali ha condiviso gioie ed emozioni ma anche dolori e sofferenze, e contro i quali, talvolta, si è trovato a combattere. 
Ogni epos cela in sé storia e mito. Di fama e di sventura presenta la storia di Tommaso che si intreccia, inevitabilmente, a quella degli altri personaggi; vari livelli di realtà all'interno delle storie tendono a subire delle mutazioni, perché tramandate oralmente o perché affidate a ricordi nebulosi.

In quest'ottica è da leggere la storia di Vittoria, nonna di Tommaso, ammaliante e sognatrice ma anche determinata e alle volte caparbia, pronta a difendere le sue scelte e i suoi diritti in un periodo storico (siamo agli inizi del Novecento) che lascia poco spazio alla voce femminile e al ruolo della donna sia tra le mura domestiche sia nella società. Vittoria, la cui infanzia è segnata dal trauma per il suicidio del padre sotto gli occhi di tutti i familiari, dovrà sposare, seguendo le usanze del periodo, un uomo che non ama e quindi sarà costretta a calarsi nei panni di una moglie che non avrebbe mai voluto essere. Eppure Vittoria non si arrende, prende in mano la situazione facendosi strada in un mondo maschilista.

Sarà la nonna Vittoria a crescere Tommaso. La sua vita è segnata da una serie di abbandoni, in primis la madre che morirà il giorno del parto e il padre, di cui non saprà nulla, neppure il nome. Tommaso cresce scrutando le stelle, simboliche rappresentazioni di ciò che si nasconde nella nostra psiche. Alle stelle pone le domande alle quali lui non è in grado di rispondere. 
L'ambiente nel quale cresce è caratterizzato da credenze popolari, superstizioni ma anche pettegolezzi maligni che feriscono l'animo fragile di Tommaso, il quale cerca di reprimere la sua vera natura, soffocando la rabbia per le ingiustizie subite e rifugiandosi negli abbracci della nonna. 

Eppure proprio Vittoria, sulla quale conta Tommaso, non riuscirà, o non vorrà, aiutare il nipote a trovare la sua strada e quindi la sua vera natura, a dare un senso alla sua vita e a guardare in faccia il futuro. Abbandonato, se così si può dire, anche dalla nonna, Tommaso cresce con un senso di rivalsa, una sete di vendetta e con la voglia di strappare il sorriso maligno a coloro che lo hanno da sempre additato come un "perdente". Lascerà Trieste per andarsene oltreoceano e tentare la carriera finanziaria.
Nonostante questa scelta, che potrebbe implicare una decisione saggia da parte del protagonista, nella speranza di trovare il proprio destino e la propria vocazione, Tommaso abbraccerà una vita che non lo rispecchia, muterà il suo animo, farà emergere quella parte negativa e spietata che non lo rappresenta ma che, al contrario, celerà il suo animo buono. La dicotomia buono-cattivo potrebbe far pensare alla dicotomia vero-falso: ciò che davvero è Tommaso, quindi la sua vera natura, che viene svilita prima e annientata dopo da una persona che, solo nell'apparenza, è Tommaso. 

Tommaso si lancia in un mondo, quello della finanza, che sottovaluta. Già segnato da anni di soprusi e ingiustizie, solo contro adulti che non lo capiscono (così come non era stata capita nonna Vittoria), il protagonista del romanzo cerca di trovare se stesso calzando però i panni sbagliati, illudendosi di avere trovato la propria strada.
Oltre agli archetipi che troviamo sparsi tra le pagine del libro e alla scrittura incisiva che sottolinea le sfaccettature dell'animo di Tommaso e della nonna Vittoria, simbolica è anche la copertina del libro, un ragazzo che si tuffa nel vuoto, così come ha fatto Tommaso.

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