Storia della mia gente di Edoardo Nesi
Il tessuto connettivo costituito dalle piccole e medie imprese italiane che hanno, da sempre, costituito il nerbo dell'economia (caratterizzata anche dalla vitalità, dalla passione, dall'efficienza e dall'efficacia), questo tessuto oggi è in crisi, alla mercé di una politica economico-finanziaria altalenante, destabilizzante e assai nociva per coloro che fanno parte della filiera industriale, a partire dagli operai, da coloro che, con il sudore e la fatica trasformano in ricchezza ciò che toccano. E una classe operaia soggetta a pressioni morali, oltre che psicologiche, colpita dalla crisi economica, che non ha possibilità di guardare al futuro in quanto non vengono delineati i parametri del futuro, una classe operaia in queste condizioni affonda soprattutto se a sorreggerla non c'è una forte dirigenza imprenditoriale.
Questa situazione è il punto di partenza del romanzo scritto da Edoardo Nesi, Storia della mia gente, edito da Bompiani, vincitore del Premio Strega. Nesi concentra la sua attenzione sulle vicende economico-politiche che colpirono la città di Prato e l'hinterland. Figlio dei proprietari della T. O. Nesi & Figli, famoso lanificio, dove la lavorazione artigiana si sposò con le innovazioni in campo meccanico, ha studiato negli Stati Uniti ed ha avuto la possibilità di apprezzare la cultura e la letteratura d'oltreoceano, in particolare Fitzgerald, più volte citato nelle pagine del romanzo. Tornato in Italia, Nesi si è iscritto alla facoltà di giurisprudenza, capendo ben presto che non sarebbe stata quella la strada da percorrere. Quindi ha accettato di lavorare all'interno dell'azienda di famiglia, carpendo sempre più i meccanismi che fanno ruotare le industrie tessili.
L'autore, raccontando la storia dell'azienda di famiglia, racconta la storia di tanti piccoli e medi imprenditori pratesi che, negli anni, hanno dovuto fare i conti con un flusso produttivo cinese a basso costo, con un fiscalismo opprimente, per passare poi a indigeste manovre da parte di una politica che sembra essere digiuna di una coscienza etica economica e che, di conseguenza, non tutela la propria economia interna, ma ne blocca la crescita favorendone la stagnazione. Questa situazione, nel 2004, ha costretto l'autore a vendere l'azienda della sua famiglia. E' la sua storia ma, ripeto, è la storia di tanti altri pratesi, industriali o artigiani, comunque lavoratori, che hanno visto sfuggire dalle mani il frutto del loro lavoro e di quello dei loro padri.
Storia della mai gente. Un romanzo, un saggio, un'autobiografia, una testimonianza. Sicuramente una traccia che scava negli ultimi decenni della storia economica e personale italiana, dando delle risposte al presente, a ciò che, ognuno di noi, vive quotidianamente.
Nessun commento: