Si era già parlato della pittura su tavole di legno con Amy Sol. Oggi vorrei mostrarvi i ritratti di Audrey Kawasaki proprio su tavole di legno. Inutile dire che l'eleganza e la raffinatezza dei suoi quadri si alternano alla sensualità e all'erotismo dei soggetti femminili dipinti. L'attenzione di quest'artista giapponese è concentrata su giovani ragazze, ninfee dallo sguardo velato di malinconia, corpi in pose lascive, mostrati, silenziosamente imposti agli occhi dell'osservatore.
Tuttavia i lavori di Kawasaki non possono essere paragonati all'erotismo esibito, che sfiora il voyeurismo, dei quadri di Danni Shinya Luo, al grottesco, all'horror e al bondage che relega i quadri di Takato Yamamoto nel regno della Decadenza, oppure alla forza esplosiva delle illustrazioni di Yana Frank. Eppure le opere di Audrey Kawasaki non passano inosservato: la bellezza eterea, i colori sfumati, il mistero, l'enigma che si cela dietro agli sguardi di queste ragazze e ancora la musicalità che sembra scaturire dai loro corpi sfumati lascia il pubblico senza parole. L'occhio dell'osservatore rincorre queste fanciulle, nella speranza di riuscire a toccare le mani, il braccio, sfiorare i capelli, il volto. Ma loro fuggono, sembrano non volersi svelare.
Lo sguardo delle ragazze è intrigante e voluttuoso, occhi da cerbiatta si potrebbe dire, e difatti sembra proprio così a guardare i lavori di Kawasaki. Da questo punto di vista non può sfuggire la sua inclinazione ai Manga, probabilmente una forte passione che l'ha portata a ricreare personaggi simili usando però la sua personalità artistica. Come ha affermato la stessa artista in un'intervista a La Weekly, spesso viene accusata di alimentare la pornografia proprio perché i suoi soggetti sono giovanissime ragazze nude (o quasi). Secondo Audrey è difficile spiegare a chi non vuole ascoltare. In realtà quest'artista oltre ad essere stata influenzata dai Manga, è attratta anche dai grandi pittori rinascimentali e quindi dalla perfezione dei corpi da loro disegnati. Il tutto rielaborato dal suo modo di vivere e pensare l'arte in particolare ciò che concerne il corpo femminile.
Un corpo dove si aggroviglia il dolore, la malinconia, il piacere, il desiderio, ma anche la sensualità e l'erotismo elegantemente rappresentati. Audrey Kawasaki cattura questi stati d'animo e li cristallizza sulla tavola di legno, rappresentando ragazze tutt'altro che banali. A La Weekly, in seguito alla domanda sulla sua presunta tristezza quando osserva il quadro ultimato in quanto viene liberata la ragazza da lei disegnata, l'artista ha risposto, con un sorriso malizioso, che deve farlo. E in questo, credo che si possa trovare la forza dell'arte di Audrey Kawasaki.
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