Il fantastico mondo subacqueo di Jason de Caires Taylor
Chi meglio di Jason de Caires Taylor è riuscito ad esprime il legame tra l'uomo e la natura? Basta guardare le sue opere sottomarine (proprio così, sottomarine) per renderci conto della sua lungimiranza, del suo modo di esprime l'arte oltre alla sua oggettiva bravura e genialità.
Jason de Caires Taylor costruisce figure umane a grandezza naturale: partendo da calchi di gesso, ricava degli stampi in silicone poi rafforzati con una struttura interna in acciaio. Le figure umane sono la rappresentazione della società messicana mentre compiono gesti quotidiani come stare al computer, fare yoga o giardinaggio, sorridere estasiati, mettersi in cerchio. Non mancano poi richiami alla cultura e alle divinità Maya, ad una spiritualità che si è persa nei secoli lasciando però una traccia indelebile nelle cultura popolare messicana.
Più volte si è parlato della pop art o della street art, cioè di forme d'arte che non vengono chiuse in una claustrofobica stanza di un museo, ma elargite gratuitamente agli occhi di un pubblico che non conosce limiti di età, razza, lingua. Anche guardando le opere di Jason de Caires Taylor si potrebbe parlare di street art, ma visto il luogo in cui sono collocate potremo azzardare il neologismo sea art, in quanto le figure umane realizzate da questo artista si trovano nei fondali del mare messicano.
Si tratta di oltre trecento statue che hanno trovato la loro collocazione nel mare di Cancun, dell'Isla Mujeres e Punta Nizuc. Con il tempo quei fondali hanno preso il nome di Parco Marino Nazionale, attirando folle di turisti, appassionati d'arte oltre a critici. Tuttavia una delle funzioni di questo museo subacqueo è anche quella di creare una barriera corallina artificiale che permetterà di dare ampio respiro ai coralli e agli altri organismi marini pressati dall'inquinamento e dalla pesca abusiva.
Utilizzando prodotti naturali, Jason de Caires Taylor ha creato un luogo facilmente abitabile da coralli, molluschi e pesci. Ecco quindi che appare azzeccato anche il nome scelto per questo progetto ovvero Evoluzione Silenziosa: le figure umane si fonderanno con l'ambiente marino circostante diventando un tutt'uno con esso. Una visione onirica e metafisica del rapporto tra l'uomo e la natura, quasi una simbiosi volta a creare un perfetto equilibrio tra contemplazione e conservazione, ma anche tra bellezza selvaggia e ricerca spasmodica di un proprio spazio.
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