L'arte di Zoe Lacchei: horror, manga e metamorfosi

Zoe Lacchei ha proposto molte opere che hanno suscitato, fin da subito, curiosità e fascino, tanto da attirare l'attenzione delle più grandi gallerie europee e d'oltreoceano. Tra i suoi lavori spiccano le rappresentazioni di corpi femminili mutevoli che si fondono con animali, corpi che diventano un tutt'uno con i tatuaggi dai quali vengono ricoperti, corpi che abbracciano altri corpi, che emanano una sensualità sconosciuta, provocatoria ai limiti della decenza. Questi vengono spesso rappresentati nudi, armati di una forza illogica che disarma l'osservatore.
Personalmente, i lavori di Lacchei hanno rimandato la mia mente ai quadri di Danni Shinya Luo, ma anche ad alcune opere di Ray Caesar. La stessa artista ha dichiarato di essersi ispirata a molti illustratori manga e designer giapponesi come Yasushi Nirasawa, Range Murata e Katsuya Terada.

I suoi quadri hanno acquistato sempre più importanza e catturato l'attenzione del pubblico in seguito alla collaborazione con Marilyn Manson nel 2004, realizzando tredici dipinti per il suo disco d'oro. Collaborazione che ha continuato nel 2007 per il disco d'oro dell'album Eat me Drink me.
I tredici dipinti del 2004 sono stati raccolti nel volume Metamorphosis, the Art of Zoe Lacchei che, se da un lato le ha dato la possibilità di raggiungere notorietà e fama in breve tempo, dall'altro è stata assalita da pesanti critiche in particolare per la rappresentazione del Grande Dittatore (nel quale è ravvisabile l'omonimo film di Charlie Chaplin).
L'arte di Zoe Lacchei è affascinante e intrigante, ogni quadro è un mondo da scoprire dove nulla è lasciato al caso. Un omaggio ad un'artista italiana che esce dagli schemi classici (seppur senza disdegnarli) per abbracciare un'arte originale e innovativa che si fonda su solide basi culturali.
Nessun commento: