Questo è il sito web di Sara Durantini. Libri editi oltre a racconti, brevi saggi e articoli pubblicati, nel tempo, su riviste, periodici e blog. Gli ambiti di interesse: autobiografia femminile, letteratura al femminile. Tra le autrici che hanno suscitato maggiormente il suo interesse: Colette, Marguerite Duras, Annie Ernaux, Anaïs Nin, Nathalie Léger, Sylvia Plath, Simone de Beauvoir, Virginia Woolf, Anne Sexton, Chandra Livia Candiani, Alice Munro.
venerdì 30 dicembre 2011
"Homemade Christmas Card" di Camille Rose Garcia
giovedì 29 dicembre 2011
Heike Weber: Installazioni psichedeliche su pavimenti e pareti
Miss Mirma - Martina Corradi: quando il surrealismo diventa noir
mercoledì 28 dicembre 2011
Il nudo nelle fotografie di April-Lea Hutchison
lunedì 26 dicembre 2011
Oltre il racconto autobiografico: Annie Ernaux "L'écriture comme un couteau". Entretien avec Frédéric-Yves Jeannet
In occasione dell'uscita della nuova edizione per Gallimard del libro “L'écriture comme un couteau”. Entretien avec Frédéric-Yves Jeannet nel quale Annie Ernaux esplicita il suo approccio alla scrittura e rende conto della sua “posture d'écrivain”, propongo una mia traduzione dell’incipit.
In
partenza
All’inizio
di questa intervista sui libri che ho scritto e sulla mia pratica, il mio
rapporto con la scrittura, ci tengo a segnalare i pericoli e i limiti di un
esercizio nel quale tuttavia mi impegnerò con attenzione nella direzione della
verità e della precisione. Notate che non ho usato la parola «opera». Per
quanto mi riguarda, non è una parola che penso né che scrivo, è una parola per
gli altri, come d'altronde la parola «scrittore». Sono quasi parole da
necrologio, o quantomeno da manuali di letteratura, quando tutto è compiuto.
Sono parole chiuse. Preferisco «scrittura», «scrivere», «fare libri», che
evocano un’attività in corso.
Questi
pericoli e questi limiti, dunque, sono più o meno gli stessi che si incontrano
in ogni discorso retrospettivo su di sé. Voler chiarire, collegare ciò che era
oscuro, informe, nel momento stesso in cui scrivevo, significa condannarmi a
non rendere conto degli scivolamenti e delle sovrapposizioni di pensieri, di
desideri, che hanno portato a un testo, a trascurare l'azione della vita, del
presente, nell'elaborazione di quel testo. Quando si tratta di ricordare la
scrittura, anche recente, la memoria vacilla ancor più che per qualsiasi altro
evento della vita. Forse, alla fine, sarò costernata, oppressa dalla serietà,
dalla gravità di questo tentativo di spiegazione – un fenomeno apparso nel XX
secolo, prima non ci si spiegava così sul proprio lavoro. (No, nel XIX secolo,
dimenticavo, Flaubert, da cui nasce tutto il male!) Forse avrò semplicemente
voglia di ricordare una bambina che leggeva i racconti di L'Écho de la mode
o scriveva lettere a un’amica immaginaria, sui gradini della scala, nella
cucina stretta tra il caffè e l’emporio, e dire: deve essere cominciato lì.
Sono già nel mito, quello della predestinazione alla scrittura…
Da “L'écriture comme un couteau”. Entretien avec Frédéric-Yves Jeannet - Éditions Stock, 2003, nuova idizione Gallimard , 2011
martedì 20 dicembre 2011
Street Art around the world
Una vita di donna: Annie Ernaux racconta la madre
“Era lei, le sue parole, le sue mani, i suoi gesti, la sua maniera di ridere e camminare, a unire la donna che sono alla bambina che sono stata. Ho perso l'ultimo legame con il mondo da cui provengo.”
--Annie Ernaux, Una vita di donna (Guanda, 1988, traduzione di Leonella Prato Caruso)--
Libro trovato, con fatica, in biblioteca. Un libro che mi è entrato dentro come tutto quello che sto scoprendo, da alcuni anni a questa parte, di Ernaux, scrittrice francese immensa.
Ho
ripensato ad un’altra mia amatissima, Marguerite Duras che ha scritto “Ho avuto
in sorte una madre dominata da una disperazione totale, dalla quale nemmeno i
rari momenti felici della vita riuscivano a distoglierla. (...) Succedeva ogni
giorno. Di questo sono sicura. Bruscamente. A un dato momento, ogni giorno,
appariva la disperazione”. Annie Ernaux attraverso la scrittura rimette al
mondo la madre. E scrivendo decide, forse per l'ultima volta, di abitare quel
luogo e quel vuoto che il materno rappresentava, quell'altrove dopo averlo
rinnegato per troppo tempo e tentato di riempirlo con il cibo e con il sesso,
con i silenzi e le distanze. “Niente del suo corpo è sfuggito al mio sguardo.
Credevo che crescendo sarei diventata come lei” scrive Annie Ernaux nel 1987.
lunedì 19 dicembre 2011
Few and Far all'Art Basel: la Street Art femminile in mostra a Miami
Lego house di Mike Doyle
Cinderella e altre fiabe: il pop surrealismo della magaka Junko Mizuno
domenica 18 dicembre 2011
Da Saramago a Hélia Correia con Bastardia: quando l'arte abbraccia la letteratura
venerdì 16 dicembre 2011
I Love Candies: toys pop surrealisti alla Dorothy Circus Gallery
Alessio Vidal |
Olivas e Peters |
Stefano Bessoni |
giovedì 15 dicembre 2011
Juxtapoz Magazine Gennaio 2012: Audrey Kawasaki e Peter Beste
La copertina di Juxtapoz Magazine - Gennaio 2012 |
venerdì 9 dicembre 2011
Taetrum et Dulce: il Pop Surrealism dalla California all'Italia in mostra a MondoPop Gallery
Charlie Immer |
giovedì 1 dicembre 2011
Cotton Party: il pop surrealismo di Yoko D’Holbachie in mostra dal 3 dicembre a Mondo Bizzarro Gallery
AAA Attention Ausgang! - Mondo gatto: Anthony Ausgang dal 2 dicembre alla Galleria Antonio Colombo
La copertina del gruppo MGMT disegnata da Ausgang |