Questo è il sito web di Sara Durantini. Libri editi oltre a racconti, brevi saggi e articoli pubblicati, nel tempo, su riviste, periodici e blog. Gli ambiti di interesse: autobiografia femminile, letteratura al femminile. Tra le autrici che hanno suscitato maggiormente il suo interesse: Colette, Marguerite Duras, Annie Ernaux, Anaïs Nin, Nathalie Léger, Sylvia Plath, Simone de Beauvoir, Virginia Woolf, Anne Sexton, Chandra Livia Candiani, Alice Munro.
martedì 31 gennaio 2012
Candybird: dalle illustrazioni per bambini alle giovani lolite
domenica 29 gennaio 2012
I paesaggi liquidi di Lawrence Yang
sabato 28 gennaio 2012
Colette: scrittrice e attrice tra passioni e trasgressioni
venerdì 27 gennaio 2012
Giornata della Memoria: Per non dimenticare
Il Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, durante la cerimonia al Quirinale per la Giornata della Memoria.
Dentro la scrittura di Annie Ernaux: L'écriture comme un couteau. Entretien avec Frédéric-Yves Jeannet
Continua
la mia lettura della nuova edizione per Gallimard del libro “L'écriture comme
un couteau”. Entretien avec Frédéric-Yves Jeannet nel quale Annie Ernaux
esplicita il suo approccio alla scrittura e rende conto della sua “posture
d'écrivain”. Dopo la traduzione dell'incipit, propongo qui la traduzione di
alcune pagine che danno un'immagine importante del suo approccio alla scrittura
definita autosociobiografica. ***Amo la scrittura di questa donna***
Nella
mia pratica di scrittura, tendo a considerare il diario come qualcosa di
separato. Innanzitutto perché è stato il mio primo modo di scrivere, senza
alcuna ambizione letteraria particolare, un semplice confidente e un aiuto per
vivere. Ho iniziato un diario intimo quando avevo sedici anni, una sera di
dolore, in un periodo in cui non avevo intenzione di dedicare la mia vita alla
scrittura. Ricordo che all'inizio cercavo di 'scrivere bene', ma molto presto
ha prevalso la spontaneità: niente correzioni, nessuna preoccupazione per la
forma né obbligo di regolarità. In ogni caso, scrivevo per me stessa, per
liberarmi di emozioni segrete, senza alcun desiderio di mostrare i miei
quaderni a nessuno. Questo atteggiamento di spontaneità, questa indifferenza al
giudizio estetico, questo rifiuto dello sguardo altrui (i miei quaderni sono
sempre stati ben nascosti!), li ho mantenuti nella pratica del mio diario
intimo anche quando ho iniziato a scrivere testi destinati alla pubblicazione.
Credo di averli ancora oggi, voglio dire, il non 'prevedere troppo' un lettore.
Ho
sempre fatto una grande differenza tra i libri che intraprendo e il mio diario
intimo. Nei primi, tutto è da fare, da decidere, in funzione di uno scopo che
si realizzerà man mano che la scrittura avanza. Nel secondo, è il tempo a
imporre la struttura, e la vita immediata è la materia. È quindi qualcosa di
più limitato, meno libero: non ho la sensazione di 'costruire' una realtà, ma
solo di lasciare una traccia di esistenza, di depositare qualcosa, senza una
finalità particolare, senza alcun ritardo nella pubblicazione, un puro
essere-là. Ma devo fare una distinzione tra il diario veramente intimo e il
diario che contiene un progetto preciso, come nel caso di Journal du dehors e
La vie extérieure, che volutamente si distaccano dall'introspezione e dall'aneddoto
personale, dove il 'io' è raro. Qui, la struttura incompiuta, il frammento, la
cronologia come cornice, che caratterizzano la forma del diario, sono messi al
servizio di una scelta e di un'intenzione: quella di creare una sorta di
fotografie della realtà quotidiana, urbana, collettiva.
Per
riassumere un po': la scrittura per me ha due forme. Da una parte, testi
concertati (tra cui rientrano anche Journal du dehors e La vie extérieure) e,
dall'altra, parallelamente, un'attività di diarista, antica e multiforme.
(Così, accanto ai quaderni del diario intimo, tengo dal 1982 un 'diario di
scrittura', fatto di dubbi e problemi che incontro scrivendo, redatto in modo
corsivo, con ellissi e abbreviazioni.)
Nella
mia mente, questi due modi di scrivere costituiscono un'opposizione tra
'pubblico' e 'privato', letteratura e vita, totalità e incompiutezza. Azione e
passività. Anaïs Nin scrive nel suo Diario: «Voglio godere e non trasformare.»
Direi che il diario intimo mi appare il luogo del godimento, mentre gli altri
testi sono il luogo della trasformazione.
Io ho più bisogno di trasformare che di godere.
giovedì 26 gennaio 2012
Fiabe e magia: Il non-reale nel Pop Surrealism di Leyla Akdogan
Yuki Miyazaki: Pop surrealism illustrato ai bambini (e non solo)
mercoledì 25 gennaio 2012
Yosuke Ueno: Pop Surrealismo bizzarro e inquietante
Yosuke Ueno ha esordito quattordici anni fa, quando espose per la prima volta a Tokyo. Da quel momento non si è più fermato e il suo nome è sempre comparso in mostre personali e collettive accanto ai nomi più quotati del pop surrealismo internazionale. Tokyo, New York, Los Angeles, San Francisco, Seattle e Roma (a Mondo Bizzarro Gallery quattro anni fa). Si può dire che il suo nome ha raggiunto tutte le parti del mondo e i suoi quadri hanno attirato l'attenzione di critica e pubblico.
"La cosa più importante quando dipingo è stare molto attenti. Mentre dipingo sfido tutto ciò che non poteva gestire con la mia mente. Un avventuriero fa la sua strada senza conoscere pienamente quello che lo attende. Un chimico non può conoscere senza l'esperimento. Quando sto lavorando, arrivo al punto in cui non posso nemmeno immaginare il risultato e poi improvvisamente vedo la fine, la conclusione".
Parole, quelle di Yusuke Ueno che fanno capire il marasma di sentimenti e il coinvolgimento emotivo che si celano dietro alle sue opere.
"A volte mi dico che gli artisti sono come scienziati. Gli scienziati non hanno modo di conoscere il risultato di un esperimento in anticipo. Lo stesso si può dire sul processo artistico".
Yosuke Ueno sembrerebbe ammettere il ruolo della fantasia e dell'immaginazione nella sua arte. Immaginazione che porta ad una realtà altra, verso un mondo altro in cui le regole vengono dettate dalle protagoniste stesse dei suoi quadri.
lunedì 23 gennaio 2012
Lorena Alvarez: l'arte tra favola e realtà
giovedì 19 gennaio 2012
New Moon - Interpretations of chinese zodiac: Tati Suarez e il Pop Surrealism a Myplasticheart
Tati Suarez |
Lorena Alvarez |
Daniel Elson |
Naoko Stoop |
mercoledì 18 gennaio 2012
Malus sieversii: l'arte di Soey Milk in mostra a La luz de Jesus Gallery
Una pittura archetipica, quella di Soey Milk, in cui le protagoniste sono sempre giovani donne che ammaliano lo spettatore con i loro sguardi ma anche i loro corpi nudi e raccontano una storia fatta di intrighi e passioni, ma anche di magia e mistero. Un intreccio narrativo che abbraccia la psicologia dell'animo umano.
La pittura americana del XX secolo da Hopper a Warhol in mostra a San Marino
Jackson Pollock |
Edward Hopper |
Franz Kline |
Andy Warhol |
martedì 17 gennaio 2012
Shepard Fairey - Obey in mostra a Mondo Bizzarro Gallery Roma
I have a dream: ricordando Martin Luther King, esempio per le generazioni future
Ragazze in bicicletta: l'artbook Girls Bicycle Liberation Zone con illustrazioni di Range Murata
lunedì 16 gennaio 2012
Oniric: i sogni diventano realtà alla MondoPop Gallery di Roma
Adolie Day |
Inky Valentine |
Maria Imàginario |
Paolo Pedroni |