"I throw the apple at you, and if you are willing to love me, take it and share your girlhood with me; but if your thoughts are what I pray they are not, even then take it, and consider how short-lived is beauty." (Platone, Epigramma VII). Basterebbe questa frase a presentare la personale di Soey Milk che si terrà dal 3 al 26 febbraio a La Luz de Jesus Gallery, Los Angeles.
Soey Milk, artista cara a questo blog, alla quale più volte sono stati dedicati degli articoli sia per ricordare mostre collettive alle quali avrebbe partecipato sia per omaggiare la sua arte, maliziosa, delicata e introspettiva, è famosa per aver ritratto ragazze nude o svestite calate in atmosfere ambigue e circondate da oggetti simbolo del peccato e del dolore rispettivamente la mela e i teschi.
Una pittura archetipica, quella di Soey Milk, in cui le protagoniste sono sempre giovani donne che ammaliano lo spettatore con i loro sguardi ma anche i loro corpi nudi e raccontano una storia fatta di intrighi e passioni, ma anche di magia e mistero. Un intreccio narrativo che abbraccia la psicologia dell'animo umano.
La personale dal titolo Malus sieversii (melo selvatico) presso La Luz de Jesus Gallery, presenta per la prima volta in assoluto i lavori di questa grande artista che, nonostante la giovane età, ha già attirato l'attenzione di un pubblico sempre più vasto e anche di riviste specializzate come Juxtapox Magazine e Hi-Fructose.
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