"Van Gogh e il viaggio di Gauguin": artisti in viaggio in mostra a Palazzo Ducale a Genova
Avendo avuto la fortuna di viaggiare molto e di vivere in molte realtà sociali, mi trovo ad amare il viaggio, per sua stessa natura enigmatico e incomprensibile, così come indefiniti e sfuggenti sono i confini che lo delimitano (o che, almeno cercano di delimitarlo). Se già in tenera età promisi a me stessa che me ne sarei andata da quella terra per toccare e vedere altri cieli (promessa mantenuta), l'aria che oggi respiro quotidianamente inizia ad essere viziata. Ho bisogno, quasi come una necessità primaria, di andarmene. C'è chi lo vede come un aspetto negativo del mio carattere, un voler scappare da qualcosa o da qualcuno. Niente di tutto ciò.
Il senso del viaggio, rubando le parole a Costantino Kavafis in una poesia dal titolo Itaca, è insito "solo in se stesso, nell'essere viaggio". E il viaggio come ricerca e voglia di avventure, come momento di pausa dalla frenesia quotidiana, ma anche come scoperta, esplorazione e conoscenza è il fil rouge che lega le opere in mostra a Palazzo Ducale di Genova. Inaugurata a novembre, la mostra, dal titolo "Van Gogh e il viaggio di Gauguin", sarà aperta al pubblico fino al 15 aprile.
Paul Gauguin |
Ovviamente una tematica e un titolo del genere non potevano non attirare la mia attenzione. Il percorso di questa mostra inizia con Jack Kerouac (famoso per il romanzo On the road, manifesto della beat generation oltre a sorgente di ispirazione per molti cantanti come Bob Dylan) e i suoi viaggi nell'America settentrionale e centrale sinonimi di uno spirito sempre alla ricerca del suo posto nel mondo, di un valore e di un senso originari da affidare alla sua vita. Si passa poi ai famosi viaggi di Paul Gauguin, artista poliedrico che ha descritto le donne di Tahiti con tratti sicuri e forti; segni distinti e nitidi che mettono in evidenza una cultura conosciuta e ascoltata con il cuore prima ancora che con la mente e gli occhi. Ed è proprio nella lontana Tahiti che Gauguin sembra trovare la tranquillità della sua vena artistica, quella maturità che i quadri precedenti non possedevano ma sembravano ricercare con ansiosa voracità.
Van Gogh |
E poi Van Gogh. Sensibile a tutte le tecniche pittoriche, sperimentatore, amante dell'arte, introverso e riflessivo. La sua mente illuminante, le sue idee riflesse sulla tela che non vengono accettate, capite e colte dal pubblico. Il suo continuo confronto l'opera, con le tele dipinte. Quindi il viaggio interiore di Van Gogh che lo porta ad un progressivo isolamento della società. Ma anche i suoi molteplici viaggi: il soggiorno a Parigi e la corrispondenza con il fratello Theo, il viaggio ad Amsterdam e la visita ai musei locali, il viaggio a Londra, Anversa e nel sud della Francia, in Provenza.
Edward Hopper |
La mostra riporta anche alcune opere di Monet, Hopper, Mark Rothko, Kandinskij. Fino al 15 aprile, a Palazzo Ducale a Genova si potranno ammirare i quadri di questi artisti del XIX e XX secolo, facendosi guidare nei loro viaggi attraverso il tempo e lo spazio.
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