Tobias Zielony |
Ne ha parlato due settimane fa Roberto Saviano durante la sua breve, ma intensa, apparizione televisiva a Che tempo che fa: Scampia è un luogo dove le associazioni trasudano creatività, in cui raccontarsi e confrontarsi significa smettere di subire il terrorismo e l'illegalità generati dalla mafia e iniziare a scrivere una nuova pagina che sia rappresentante di un nuovo volto della periferia napoletana, che vuole costruire sulla cultura il suo futuro.
Ebbene, oggi Scampia diventa palcoscenico per l'arte di Tobias Zielony. Fotografo tedesco formatosi in Galles e successivamente all'Università di Lipsia, ha composto più di settemila scatti tra il 2009 e il 2010 proprio nel quartiere di Scampia, soffermando l'attenzione su edifici, case, palazzi, magazzini ma anche strade e piazze, che vengono trasformati e trasfigurati dalla presenza dei giovani. Luoghi fatiscenti e spesso dimenticati dai molti, luoghi in cui gli stessi ragazzi sembrano aver perso i punti di riferimento, rischiando di isolarsi ancor più dentro un guscio che odora di stantio ma che rappresenta pur sempre una casa.
Tobias Zielony |
Esclusione, emarginazione, degrado urbano e sociale viene rintracciato anche da Mohamed Bourouissa. Fotografo algerino, laureato alla Sorbona, specializzatosi in fotografia all'École des Arts Décoratifs, tratta queste tematiche con un piglio più tecnico, che mira alla sostanza, all'effetto immediato sull'osservatore: la periferia come ricettacolo di stereotipi e pregiudizi frutto di una cattiva educazione mediatica. Mohamed Bourouissa ha il merito di aver messo nelle mani del pubblico una testimonianza preziosa: il video che racconta un anno di comunicazione tramite cellulare con un detenuto in una prigione francese.
Mohamed Bourouissa |
Concretezza e immediatezza ma anche poetico lirismo: l’emarginazione sociale e il degrado sono fenomeni che esistono nelle periferie (ma anche nelle città e da questo punto di vista il dibattito si potrebbe ampliare) tuttavia non vengono distorti dai due fotografi come spesso fanno i mass media. Al contrario l'originalità sta nella ricerca della bellezza alternativa insita proprio nelle periferie. Superare il pregiudizio per cui periferia è sempre e comunque sinonimo di sole barbarie e guardare, con spirito critico, anche alla bellezza che si cela nelle periferie stesse.
Mohamed Bourouissa |
La ricerca nelle periferie fatta dai due fotografi si è tradotta in una mostra, inaugurata il 16 febbraio e aperta al pubblico fino al 27 maggio. "Peripheral Stages. Tobias Zielony e Mohamed Bourouissa" sarà al Maxxi-Museo nazionale delle arti del XXI secolo, a Roma (via Guido Reni).
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