Voleva diventare un pescatore. Chissà quale motivo lo ha spinto a salire su una barca, a lasciare la terra ferma, a sfidare le onde e le tempeste, a rischiare la vita per ben tre volte. Non ci è dato sapere che cosa lo ha spinto a intraprendere questa strada, tuttavia sappiamo con certezza che dopo aver visto la morte per la terza volta, Tin ha lasciato la pesca e ha continuato, anzi approfondito, il disegno e la pittura.
Ha sempre disegnato, influenzato prima da fumetti, manga e anime come Star Blazers successivamente dagli input che provenivano dalla scuola d'arte frequentata durante l'adolescenza. Ma è stato a ventidue anni che Tin pensa seriamente di fare della sua passione un vero e proprio mestiere: vuole diventare un artista, vuole disegnare a tempo pieno.
E' finito il periodo delle bozze, di qualche immagine rubata agli impegni e fissata sulla carta durante il tempo libero. Ora Tin ha dei progetti e soprattutto un sacco di idee che frullano nella sua mente continuamente stimolata dal quotidiano che lo circonda. E così dalle pin up erotiche è passato gradualmente a dei personaggi di cui si indaga l'animo umano. Personaggi che hanno un vissuto alle spalle, una storia, spesso dolorosa e pesante, che li ha profondamente segnati tanto che le cicatrici non sono visibili solo sulla pelle ma traspaiono anche dallo sguardo malinconico e triste.
I soggetti di Tin sono ragazze stanche della vita che hanno subito, ragazze che vorrebbero guardare avanti ma troppo dolorosi sono i ricordi del loro passato che sembrano riaffiorare in ogni momento, facendole scivolare in un vortice dove la luce e la speranza sono un miraggio.
Influenzato altresì dallo Steampunk (genere letterario e artistico che ha assunto importanza negli anni '80 e che vede degli elementi fissi nello svolgimento dell'intreccio narrativo: ambientazioni ottocentesche, spesso nel periodo vittoriano, armi e strumenti tecnologici azionati dalla forza del vapore, computer analogici...), Tin afferma di amare i contrasti. Questo è evidente osservando le sue opere che rappresentano proprio una forte dicotomia tra meccanicità e umanità, tra macchina e uomo.
E se nei suoi quadri le donne realizzate (a volte anche gli animali) si fondono con le macchine o con elementi meccanici rialacciandosi così allo Steampunk, Tin ha affermato di essere attratto anche "dalle donne con problemi mentali... con una storia difficile o che sono sopravvissute al dolore" ricongiungendosi con quel nuovo genere di pin up che lo ha caratterizzato dai ventidue anni in poi.
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