Dipinge ad olio, cuce e crea bambole. E' giovanissima (classe 1988) eppure ha già riscosso grande successo di critica e pubblico sia negli Stati Uniti sia in Europa esponendo in mostre collettive e non. Sto parlando di Rudy Fig, artista pop surrealista originaria di Minneapolis le cui opere si distinguono nel panorama pop surrealista internazionale.
Il suo immaginario è caratterizzato da una natura bucolica all'interno della quale trovano spazio giovani lolite vestite come bambole a cui non manca una certa dose di sensualità e fascino. Incantata dalla cultura pop giapponese, vicina al mondo del fashion e food design, Rudy Fig ha coltivato, negli anni, una tale passione per queste particolari manifestazioni artistiche da trasformare il tutto nel suo singolare e inconfondibile tratto.
Le sue opere appaiono come la fusione del pop surrealismo di stampo americano con la pop art giapponese. Osservando i quadri di Rudy Fig si possono intravedere gli echi dell'arte pop surrealista di Camilla D'Errico e del padre del pop surrealism, Mark Ryden. Tuttavia queste "lolite zuccherose" dagli occhi grandi e affascinanti ricordano molto gli sguardi dei colorati protagonisti delle opere di Yoko D'Holbachie per non parlare delle sensuali ragazze disegnate da Junko Mizuno.
Non si può non notare anche una certa predisposizione verso l’Art Nouveau e il periodo Rococò: pizzi e merletti, tonalità pastello, occhi e abbra finemente truccati, collane di perle... Per maggiori informazioni fate un salto sul suo sito rudyfig.com
Rudy Fig esporrà a maggio al Rogue Buddha Gallery di Minneapolis con una mostra personale. Attendendo una sua mostra anche in Italia, ammiriamo i quadri e le bambole da lei creati.
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