Breve riepilogo:
la prima parte
la seconda parte
la terza parte
la quarta parte
In seguito ad un viaggio in Russia insieme alla moglie avvenuto nel 1930 in occasione del secondo convegno degli scrittori rivoluzionari, Louis Aragon entrerà in contatto diretto con la politica di Stalin che, in quel periodo, si scaglia contro i cosiddetti "social-traditori" anziché contro i veri nemici d'Europa, il fascismo e il nazismo. Nonostante ciò, Aragon abbraccia il pensiero di Stalin, condannando anche i principi cardine del movimento surrealista soprattutto per ciò che concerne i rapporti con la psicoanalisi. L'allontanamento di Aragon dal surrealismo di Breton sarà lento ma inevitabile e arriverà all'indomani della pubblicazione, da parte di Aragon, del poemetto "Fronte rosso", in cui si accanisce su Leon Blum, il socialista che andrà al governo nel 1936 col Fronte popolare, e che, per primo, avrà al suo fianco tre donne sottosegretarie, quando ancora le donne non avevano diritto al voto.
Nel 1935, a due anni di distanza dall'uscita dal partito comunista, André Breton scrive sugli influssi dell'arte sovietica come di venti di "cretinizzazione sistematica che soffiano dall’Urss" e quindi, a suo dire, non resterebbe che "restaurare laggiù la religione e la proprietà privata, perché sia finita con le più belle conquiste del socialismo". Breton si allinea con Lev Trotzkij, esiliato in Messico, dopo l'avvento di Stalin. Nel 1938 Breton raggiungerà Trotsky in Messico, collaborando alla stesura di un Manifesto per un'arte rivoluzionaria indipendente, che diventa un forte segnale per tutti i non-stalinisti, per le forze di sinistra in guerra contro il fascismo e un documento di grande risonanza artistica in tutto il continente americano.
Le idee rivoluzionarie e anti-coloniali diffuse in America Latina nei primi decenni del '900 non sono affatto in contraddizione con le intenzioni originali del movimento surrealista in Francia. Sarà proprio in America Latina che Breton tenterà di costruire quella che venne chiamata La Conquista dell’America da parte del Surrealismo Internazionale. Tra i rapporti più proficui tra surrealismo e cultura latino-americana, è da sottolineare l'arte di Wifredo Lam.
Cubano d'origine, Picasso spronerà Wifredo Lam ad approfondire la conoscenza dell'arte africana e dell’Oceania. Sempre attraverso Picasso conoscerà personalità come André Breton e Max Ernst. E’ da questo momento che il suo lavoro, pur notevolmente influenzato da Picasso, inizia ad assumere caratteri pienamente originali. Nei suoi dipinti Wifredo Lam fonde in una maniera del tutto nuova la lezione del cubismo e la magia del surrealismo, con motivi che gli derivano da una approfondita riflessione sulla scultura africana ed in particolare sul simbolismo delle maschere tribali (G.Amico). Per lui il surrealismo rappresenta "l'ultimo anelito alla liberazione dell’uomo. Esso si nutre del concetto di libertà che a sua volta alimenta la creatività" ed in questo stanno le molteplici differenze rispetto ai puri surrealisti.
Negli stessi anni il Museum of Modern Art di New York apre le porte al surrealismo e all'astrattismo, merito delle scelte programmatiche del direttore, Alfred H. Barr Jr, che fin da subito è incline all'allestimento di mostre temporanee e alla costituzione di una collezione permanente. In particolare, in quest'ultima, confluiscono le opere di molti artisti europei (che già durante una mostra del '29 avevano riscosso molto successo di critica e pubblico) mi riferisco ad artisti quali Cézanne, Van Gogh, Gauguin e Seurat. A partire dal 1932 il MoMA ospiterà anche Picasso, Modigliani, Degas, Seurat, Pissarro, Redon e Renoir (sui quali vengono anche creati i cataloghi). Nel 1936 vengono realizzate mostre di grande impatto: "Cubismo e Arte Astratta", "Arte Fantastica, Dada e Surrealismo". Durante la seconda guerra mondiale il MoMA è impegnato in attività propagandistica e in mostre per le forze armate, tuttavia entrano a far parte della collezione opere come La notte stellata di Vincent Van Gogh, oltre a molti artisti cubisti.
Si capisce quindi come la continuazione, in termini di tecniche e di metodi della pittura surrealista, coinvolge gli artisti americani e, contemporaneamente, il pubblico. A riprova di ciò si può ricordare che Max Ernst insegnò al giovane Jackson Pollock la tecnica di oscillazione utilizzata per dipingere le tele. E se è vero che i surrealisti europei spiegano gli strumenti del mestiere agli artisti americani (visto il fermento culturale che viveva l'America a partire dagli anni '30) anche questi ultimi sono assetati di conoscenza, organizzano incontri, discussioni, studiano le tecniche e gli stili che si sviluppano oltreoceano trasfigurandoli e reinterpretandoli in base alla loro "giovane" cultura. Si può citare il caso degli artisti canadesi che subiscono il fascino del Surrealismo, tanto che una mostra, nei decenni successivi, organizzata presso l'Agnes Etherington Art Center., a Kingston, nell'Ontario, e intitolata Altre Realtà - L'eredita del Surrealismo nell'arte Canadese, esplica i legami tra gli artisti canadesi e il surrealismo europeo, da Pellan, Jock MacDonald e Borduas fino agli artisti più contemporanei facente parte del gruppo West Coast Surrealist Group.
Bibliografia:
Giorgio Amico, Wifredo Lam, Massari editore
William Stanley Rubin, Domenico Tarizzo, Ippolito Simonis, L'arte dada e surrealista, Rizzoli
Lanfranco Binni, Potere surrealista, Meltemi
Bibliografia:
Giorgio Amico, Wifredo Lam, Massari editore
William Stanley Rubin, Domenico Tarizzo, Ippolito Simonis, L'arte dada e surrealista, Rizzoli
Lanfranco Binni, Potere surrealista, Meltemi
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