Un artista vulnerabile ai viaggi è anche un artista in continuo mutamento, la cui arte è un divenire ininterrotto di forme e modelli, di linee e colori, di figure e immagini. Questa è una delle caratteristiche dello street artist canadese Other, di cui gà ho avuto modo di mostrare alcune sue meravigliose opere.
Other (ma lo si può anche chiamare Troy Lovegates) attinge da un fervido immaginario che si nutre di una cultura vasta ma non generalista, fatta di volti anziani, di bambini, di donne, i cui corpi si aggrovigliano portando il loro mondo interiore, i colori della loro vita.
"I just do patches and chunks. I don’t really know what I’m doing until it is finished. Sometimes I have a basic concept but with this globby gushing stuff, I think it’s just cities and life and travel and all the junk that you go through – all mashed together. I’m a big fan of clutter" dichiara Troy Lovegates in un'intervista a brooklynstreetart.com. Ammette anche di amare il disordine e di riempire così tanto il suo spazio da non riuscire a farci stare nient'altro (e da qui l'urgenza di un viaggio, trovare nuovi spazi per nuove idee).
"I’m a walker and a biker and I’ll go out in the morning and I’ll walk till midnight. And I’m usually searching for something I can paint on – one of my next pieces" dichiara nuovamente Troy Lovegates. La sua ricerca, di posti, idee, immagini e colori, diventa continua narrazione (e quindi condivisione con il pubblico che lo segue) del suo inconscio. Credo che ciò che riassuma il modo di fare arte di Troy Lovegates siano proprio queste sue parole: "It’s stories that happen along the way, the work just comes to you".
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