Billy Kluver definiva gli artisti pop factualists. Questa definizione era frutto di una profonda conoscenza tra l'americano e molti artisti, un'amicizia che era anche rappresentazione del legame che solo l'amore per l'arte può creare tra due persone. Arturo Schwarz, pubblicando American Discovered, riporta alcune delle osservazioni di Kluver.
Se gli anni Sessanta sono l'espressione di un periodo che ha molta fiducia nei "fatti", un periodo che vede gli stessi oggetti come fatti, questo decennio può considerarsi la nuova frontiera della Pop Art, un terreno creativo in cui il digitale si sposa con gli aspetti artistici più tradizioni. In questo mare magnum nuota con disinvoltura Eduardo Recife, brasiliano d'origine, specializzato in illustrazioni e font.
I suoi lavori sono riconducibili ad un continuo capovolgimento della realtà creando quindi un prodotto finale sorprendente. La sperimentazione, il collage, l'assemblaggio, il design, gli aspetti fumettistici così come quelli caricaturali non sono altro che alcune delle carattistiche ravvisabili nelle illustrazioni di Eduardo Recife.
Pop Surrealism o Pop Art? Direi che l'arte di Eduardo Recife risponde ad entrambi i movimenti artistici. L'ironia e l'anticonformismo della Pop Art, l'attenzione per il consumismo e i meccanismi che innesca uniti alla trasfigurazione della realtà, all'elogio del sogno e dell'immateriale (caratteristiche del pop surrealism).
Una vostra opinione è sempre gratida, ma prima vi invito a guardare il sito personale di Eduardo Recife, Misprinted Type.
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