Questo è il sito web di Sara Durantini. Libri editi oltre a racconti, brevi saggi e articoli pubblicati, nel tempo, su riviste, periodici e blog. Gli ambiti di interesse: autobiografia femminile, letteratura al femminile. Tra le autrici che hanno suscitato maggiormente il suo interesse: Colette, Marguerite Duras, Annie Ernaux, Anaïs Nin, Nathalie Léger, Sylvia Plath, Simone de Beauvoir, Virginia Woolf, Anne Sexton, Chandra Livia Candiani, Alice Munro.
mercoledì 31 ottobre 2012
Esplosione di forme e colori nell'arte di James Roper
martedì 30 ottobre 2012
Alice sottoterra: il Paese delle Meraviglie scritto e illustrato da Stefano Bessoni
lunedì 29 ottobre 2012
I libri per bambini illustrati da Melissa Castrillon
domenica 28 ottobre 2012
Storia dell'illustrazione: le favole disegnate per bambini e ragazzi
E' curioso scoprire come trascorre le
sue giornate un noto e amato scrittore, ed è altrettanto curioso scoprire come
uno dei più grandi autori italiani sia abile nell'arte dell'illustrazione. Si
tratta di Gianni Rodari, maestro delle favole per grandi e piccini,
ma anche umoristico e capace illustratore come documenta l'Archivio
Caltari mostrando al pubblico dei fantasiosi
e divertenti disegni.
E' proprio da Gianni Rodari che vorrei
partire per raccontare emozioni e sensazioni, opinioni e percezioni della storia
dell'illustrazione. Un progetto ambizioso se si pensa ai limiti imposti da
un articolo: concisione, sintesi, ma anche completezza delle informazioni. Si
l'obiettivo è ambizioso ma vale la pena affrontarlo. A darmi l'input è stata
una passeggiata tra gli scaffali del RED, il nuovo spazio de la Feltrinelli da
pochi mesi inaugurato a Roma, in Via del Corso.
Lo spazio dedicato ai fumetti e alle favole
per bambini mi ha incuriosito dal momento che, in bella vista, c'erano alcuni
libri di Nicoletta Ceccoli, che ho avuto il piacere di presentarvi
a proposito della sua versione di Alice
in Wonderland. Sfogliare, prendere, rimettere a posto, prendere di nuovo,
sedermi e sfogliare ancora è stata una cosa automatica, quasi un riflesso
incondizionato stimolato dal piacere per le immagini che accompagnano le
storie.
L'illustrazione ha, da sempre, guidato le
persone a comprendere meglio l'ignoto. Come diceva Tacito in un passo dell'opera Agricola "tutto ciò che è ignoto si immagina pieno di
meraviglie". Credo sia proprio racchiusa in queste parole la funzione
dell'immagine all'interno di un libro o, più in generale, la funzione
dell'illustrazione. E' risaputo che il mondo conoscitivo di un bambino è in
continuo divenire e quindi, soprattutto in età prescolare e scolare, le
illustrazioni hanno un forte potere sulla fantasia e sull'immaginazione degli
stessi. Catalizzatrici di stimoli e approfondimenti, le immagini introducono i
bambini in mondi inesplorati, si nutrono e si arricchiscono grazie alle storie
narrate dagli adulti.
La storia dell'illustrazione per ragazzi
affonda le sue radici nel lavoro dei figurinai. Nomi come Piero
Bernardini, Giovanni e Fiorenzo Faorzi, Franco Bulletti, Ugo Fontana, Marina
Battigelli e Luisa Fantini sono riconducibili alle immagini che hanno
animato molti libri per ragazzi dai primi decenni del Novecento fino agli anni
Settanta-ottanta. Uno studio completo e approfondito sulla storia dei figurinai
per l'infanzia è stata offerta da Antonio Faeti con il
saggio Guardare le figure. Gli illustratori dei libri per l'infanzia,
edito da Einaudi nel 1972 e riproposto recentemente da Donzelli.
Faeti ripercorre la storia dell'illustrazione portando in auge coloro che
veramente hanno giocato un ruolo fondamentale, ovvero "i minori e i
minimi" come li chiamò Calvino. Una storia, quella narrata da Faeti,
colta, erudita, che cita e nomina, che non tralascia particolari ma, al
contrario, vive degli stessi e su questi costruisce un grande percorso
culturale e antropologico che ruota attorno al bambino.
La storia dell'illustrazione conosce
momenti di grande confronto con le avanguardie del primo Novecento ma anche
momenti di intensa e proficua ricerca se si pensa agli studi sull'infanzia e le
fasi del bambino nel corso del Novecento.
La Dichiarazione di Ginevra del 1924, la
Dichiarazione dei diritti del fanciullo del 1959 e la Convenzione sui diritti
dell’infanzia del 1989 sono solo alcune delle tappe salienti, in ambito
giuridico, volte a tutelare e affermare i diritti e i bisogni del bambino. Da
un punto di vista psico-pedagogico basterà ricordare gli studi e gli obiettivi
raggiunti da Maria Montessori.
Attualmente il mondo editoriale tra
illustrazione e pittura sta conoscendo una forte predisposizione
all'introduzione di una nuova visione del magico e del favolistico, raccontati
con una velatura noir, nell'immaginario dei bambini e dei ragazzi. Ed è' proprio
quello che ho notato passeggiando tra gli scaffali del RED. Una nuova
visione della fiaba e della favola per bambini e ragazzi, ravvivata da
colori e forme, da stili e tecniche, dalla bravura degli illustratori migliori
del panorama artistico odierno, memori dei maestri del passato. E quindi ben
venga quanto aveva affermato Tacito: tutto ciò che è ignoto si
immagina pieno di meraviglie.
Diario della Domenica: L'ignoto si immagina pieno di meraviglie
mercoledì 24 ottobre 2012
Deformography: alla Galleria Allegrini di Brescia la mostra dedicata ai Podmork
Il focus della loro arte è centrato sui Podmork, creature totemiche, moderne ma dal ricordo ancestrale. Un rifugio, una via d'uscita dal quotidiano, immaginazione senza fine, Arte allo stato puro, i Podmork si stanno facendo strada nel mondo dell'Arte, capiterà anche a voi di imbattervi nel loro sguardo nelle gallerie d'arte o sul web.
I Podmork sono la punta dell'iceberg di un immaginario immenso che sta dentro di noi e che attraverso loro riversiamo fuori per renderlo visibile al pubblico. Nello specifico i Podmork sono delle creature totemiche, ancestrali ma che presiedono il contemporaneo con la loro forza emotiva pura. Comunque lasciamo molta libertà interpretativa a chi entra in contatto con loro. Ognuno è libero di attribuire loro un senso...
Sei nato come pubblicitario. Quali sono le motivazioni che ti hanno portato a diventare un artista, in particolare il creatore, insieme a Nadia Squarci, dei Podmork?
Non è che i Podmork sono nati a tavolino, sono più che altro sbucati per caso e hanno preso il sopravvento sulle nostre vite a prescindere dalla nostra volontà. Sai quando fai delle cose immani senza fatica? Ecco.
Con nessun spargimento di sangue evidente. Anche se utilizzando delle resine sintetiche, ci si sente sempre un po' in colpa, come quando mangi l'insalata confezionata nella busta di plastica. Ma la differenza tra un oggetto artistico e una busta di plastica è che il primo lo si fa per sempre il secondo è per un attimo poi diventa inutile.
Questa mostra è importante perché avviene dopo anni di lavoro e raffinazione della nostra tecnica, arriva proprio al momento giusto, il frutto maturo dopo una stagione di ricerca e sperimentazione per mettere a frutto una tecnica non facile anche dal punto di vista pratico (disegnare a matita su tela è complicato, è un processo lento, inoltre la grafite è delicata, va mantenuta nel tempo per questo abbiamo raffinato sempre più questa tecnica in modo che si conservi).
In Deformography spicca in tutta la sua potenza il mondo Podmork, dalle Sculture dipinte con livree particolareggiate alle tele fitte di grafismi orientaleggianti.
La reazione che vogliamo generare nel pubblico è sicuramente la meraviglia, e lo stupore. E' la sensazione che generiamo solitamente. La meraviglia è la più infantile delle emozioni che con il tempo si perde. Vogliamo dare anche il senso di un impegno costante, un lavoro maniacale del dettaglio che la contemporaneità ha perso a favore di uno stupore più smaccato e volgare. Vogliamo dimostrare che il concetto, l'emozione e la ricerca della perfezione possono vivere insieme in armonia.
Ora mi rivolgo a Nadia Squarci, rimasta in silenzio fino a questo momento. Mi piacerebbe capire il suo legame con i Podmork, con l'Arte in generale, le idee che ruotano attorno alla mostra, i progetti in sospeso...
Identificata con il nome HACKATAO, che racchiude la tua creatività e quella di Sergio Scalet, quanto c'è di tuo e qual'è il tuo ruolo all'interno del duo artistico che avete formato negli anni?
Lavoriamo sempre a 4 mani, non c'è un ruolo predeterminato. Ci sono processi tecnici che vengono meglio ad uno piuttosto che all'altro. Le idee di base da cui partiamo prima di realizzare un'opera, sono sempre dibattute e confrontate, finché non siamo d'accordo entrambi.
La sua nascita risale al 2007. E' stato un colpo di fulmine artistico, venuto da sé, che ci ha rapito e distolto dal resto. E' nato come tutte le cose dovrebbero nascere, senza intoppi o difficoltà (se non pratiche e comunque stimolanti).
Di fare quello che gli piace e lo emoziona, e poi provare a emozionare qualcun altro e un altro ancora. E' come un virus, se si diffonde funziona e va da sé e fa una strage, se invece ci si arrocca su un'idea magari frutto di un Ego che non si è confrontato con la scena contemporanea e storica, rischia di cadere dalla torre e farsi male.
La mostra è il risultato di un anno di lavoro ed è bellissimo vederlo tutto concentrato nella Galleria Allegrini Arte. Spero che il pubblico, in contatto con il nostro mondo, sia colpito non solo sulla retina ma anche nel profondo. E si dia il tempo di contemplare le opere che hanno diverse letture e lasciano molto spazio all'interpretazione personale.
martedì 23 ottobre 2012
Crowdfuture: a Roma la convention sul futuro del Crowdfunding
lunedì 22 ottobre 2012
Robert Doisneau, il pescatore d'immagini a Palazzo delle Esposizioni: Paris en liberté
Robert Doisneau. Paris en liberté ci restituisce l'album fotografico e personale di un grande artista. Di un grande uomo.
Riflessioni: Marguerite Duras
La vita è tentacolare, ti porta verso cose più grandi di te, verso una cosa che chiamo alterità.