lunedì 22 ottobre 2012

Robert Doisneau, il pescatore d'immagini a Palazzo delle Esposizioni: Paris en liberté

Quando Sylvain Roumette chiese a Robert Doisneau se si fosse mai soffermato sulle sue fotografie, il grande fotografo francese del secolo scorso, rispose (immagino con una sicurezza non priva di emozioni): "Le mie no, mai, mi sembra di sfogliare un album di famiglia, ho il senso del tempo che passa, con la vecchiaia che giunge quasi inavvertitamente, a mia insaputa, che ti prende di sorpresa, ti dà le vertigini. La fotografia per me è un momento di felicità; ci si sente come dilatati da quello che ti entra negli occhi, vuoi conservarlo, è come -Signor Boia, ancora un attimo per favore-".

Questa visione, poetica e romantica intrisa di una spietata lucidità sulla fotografia e su ciò che potrebbe provare un fotografo dinnanzi alle sue opere, è quanto di più sincero abbia mai letto in materia. E non c'è una relazione con il fatto che tali parole provengano da uno dei più grandi fotografi che la Storia ci abbia mai presentato, credo, soprattutto, al fatto che ci sia un forte legame con l'approccio molto sensibile e anche molto divertito che coinvolge l'autore nei confronti delle sue stesse fotografie.

Robert Doisneau. Paris en liberté è la mostra, dedicata al Maestro della fotografia, presso il Palazzo delle Esposizioni a Roma fino al 3 febbraio 2013. Camminare tra le quasi 200 foto che animano la mostra è come entrare, in punta di piedi e col capo chinato, a casa di Doisneau, toccare con mano frammenti della sua vita, sentire quello che lui ha sentito mentre sceglieva un soggetto piuttosto che un altro. E' un attimo, quello che Doisneau chiamava disposizione di spirito, un attimo tuttavia che non dura molto ma viene immortalato e condiviso.

L'idea di condivisione delle fotografie è un altro aspetto che il grande Maestro ha sempre sottolineato sia nell'intervista a Sylvain Roumette sia in altre occasione e, credo, che emerga in modo evidente dalla mostra Paris en liberté. Parigi come un lungo fotoromanzo che evoca, in epoche e luoghi differenti, la stessa atmosfera favolistica e mitologica, con sfumature antropologiche specie quando fotografa persone nell'interno delle proprie casa, circondate da oggetti personali. In questo la formazione ricevuta da Vigneau è forte, presente in ogni sfaccettatura.

Altro aspetto sono gli sguardi delle persone, diretti all'obiettivo della macchina. Qui si vede il potere della fotografia e la maestria di un grande fotografo nel saper cogliere il significato emotivo che si celava dietro a quegli occhi.


Robert Doisneau. Paris en liberté ci restituisce l'album fotografico e personale di un grande artista. Di un grande uomo. 

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