Di Picasso sulla riva della Senna si è scritto molto e si è detto ancor più su ciò che, probabilmente, ha caratterizzato buona parte del suo soggiorno parigino. Le citazioni e le frasi celebri di un Picasso alienato dalla realtà (tormentato da una non ben definita malattia) e concentrato sulla pittura come forma d'espressione del suo mondo interiore, del suo pensiero, hanno fatto da corollario a studi critici e trattazioni, articoli e recensioni, bandelle di cataloghi e introduzioni di tesi in cui la mano sferzante di Picasso occupa la scena con la prepotenza propria di un grande artista.
"È il movimento della pittura che mi interessa, l’attenzione drammatica insita nel passare da una visione all’altra. Anche quando il tentativo non è portato a fondo", sono le parole di un uomo che guarda all'arte come alla sua stessa vita, l'arte è la sua vita e il momento in cui si pone davanti alla tela è un esternare, come un flusso di coscienza, il suo stesso pensiero o, meglio ancora, "il momento del mio pensiero". E tanti sono i pensieri che Picasso cela dentro di sé, appesantiti da un periodo storico altalenante tra crisi economica e sociale, guerre, tentativi di ripresa per poi piombare nel più cupo e buio periodo che l'Umanità abbia mai conosciuto.
Il nucleo famigliare di Picasso ha subìto la tragicità degli eventi storici così come si è fatto cullare dai momenti, seppur brevi, di relativa prosperità. Ecco che, a fianco dello squattrinato pittore si sono avvicendati poeti e scrittori, artisti, ma soprattutto figure femminili che si sono spinte ben al di là della semplice amicizia. La vita di Picasso, i suoi intrecci amorosi, le amicizie e le frequentazioni, si sono riversate sulle sue tele.
"Dipingo esattamente come altri scriverebbero la loro autobiografia. Le mie tele, finite o non finite, sono come le pagine del mio diario", un diario che proprio quest'anno vede la luce in molte metropoli a partire da Milano, a Palazzo Reale mostra prorogata fino al 27 gennaio 2013, che ospiterà i capolavori provenienti dal Museo Nazionale Picasso di Parigi, per poi passare a Chicago, Picasso and Chicago dal 20 febbraio 2013 al 12 maggio, in occasione del centenario dall'esposizione del 1913 l’Art Institute di Chicago dedica a Picasso una retrospettiva. Anche Roma renderà omaggio a Picasso sviluppando un percorso culturale che si articola attraverso le opere di altri due grandi artisti Braque e Léger: Picasso, Braque, Léger e il linguaggio internazionale del cubismo verrà inaugurata il 7 marzo 2013 presso il Complesso del Vittoriano fino al 30 giugno. Gli autoritratti che raccontano i travestimenti di Picasso saranno invece i soggetti della mostra Yo, Picasso a Barcellona dal 31 maggio 2013.
L'inizio del 2013 si tinge dei periodi cari a Picasso, si nutre delle sue immagini e dei suoi pensieri. Guardare a uno dei più grandi maestri contemporanei per ripensare alle radici dell'arte contemporanea come fondamenta di una società che ha, soprattutto in questo periodo, bisogno di cultura.
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