Appunti dal mondo. Photojournalism? Un bambino nel mirino di un soldato
Che cosa diceva Robert Doisneau sulla fotografia, su ciò che deve trasmettere? E Steve McCurry? Non a caso prendo come esempio due fotografi che amo, che spesso ho ospitato su questo blog. Non a caso, dico. Perché stamattina è questa la foto nella quale mi sono imbattuta.
Le parole si frantumano. Rompono il silenzio ma resta il vuoto. Pubblicata sul profilo Instagram del soldato israeliano che, stando alle fonti, l'avrebbe scattata e resa noto al pubblico del social network, la fotografia che rappresenta un bambino palestinese nel mirino di un soldato israeliano sta facendo il giro del mondo.
Non voglio aggiungere nulla. Vorrei solo che guardaste la foto e che vi fermaste a pensare. Quando avrete finito vi invito ad ascoltare questa Ted Talks che raccoglie la testimonianza del grafico israeliano Ronny Edry ideatore del manifesto Iranians we love you.
c'è bisogno di dire cosa è israele? ammazzare bambini palestinesi è un passatempo, questa è una delle meno grottesche che ho visto.
RispondiEliminasono un popolo orribile, l'unica cosa che hanno imparato dal loro passato è come uccidere.
Non sarei così categorica, il marcio non sta solo da una parte. Con questo non mi sento di prendere posizioni però davanti a una foto simile ogni riflessione ha un suo valore. E un suo significato. Però ascolta anche la tedtalks che ho postato. Anche quella fa riflettere molto.
RispondiEliminanon voglio essere polemica, però tra un popolo invaso e uno invasore, tra dei bambini e dei soldati, tra una pietra e un mitra...
RispondiEliminail marcio non sta solo da una parte, ma il buon 99% sì.
se poi ti riferisci a chi, esasperato di una vita del genere, dove muori con una pallottola nel cervello perché un soldato si sente figo a far fuori un ragazzino di dieci anni alle spalle, si fa saltare per aria, io non riesco a dargli torto.
magari sono estremista. ma quello che stanno facendo è vergognoso, orribile, disgustoso e senza giustificazione.
questa foto è scandalosa. ma le hai viste le magliette che andavano di moda tra i soldati israeliani che ritraevano una donna incinta nel mirino e la scritta "con un solo colpo ne fai fuori due"?
prendere posizioni credo sia una buona cosa. la mia l'ho presa tanto tempo fa. e non sono a favore di un popolo del genere. e se in mezzo a quel popolo c'è chi non è d'accordo con questa politica di sterminio e genocidio, dovrebbe, almeno per mantenere la propria personale decenza, cambiare nazionalità.
"Non sono a favore di un popolo del genere" ... Giusto, allora sterminiamoli!
RispondiElimina...molto bello il video comunque, vale la pena vedere anche quello. Grazie Sara.
Grazie a te Clyo per il tuo commento.
RispondiEliminaClalina: io non ho preso posizioni, ho solo invitato alla riflessione. Ben venga la discussione, anche animata ma non prendere come un fatto personale quello che ti viene detto con moderazione. Come ho già scritto "davanti a una foto simile ogni riflessione ha un suo valore. E un suo significato".
preferisco le idee chiare e decise, ho detto questo, non che ti accusavo di prendere posizioni, ché sarebbe una buona cosa, non da rimprovero o accusa.
RispondiEliminanon prendo nulla sul personale, ma credevo che i blog fossero un posto dove esprimere idee e opinioni senza sentirsi immediatamente attaccati. e dove si evita di estrapolare una frase da un contesto per svilirla del suo significato.
evidentemente mi sbagliavo.
facciamo così, lo riscrivo da capo il commento:
bel post,grazie per aver condiviso con noi questa foto che da tanto da pensare, complimenti! ciao! ^^
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RispondiElimina"ammazzare bambini palestinesi è un passatempo"
RispondiElimina"sono un popolo orribile"
"non voglio essere polemica, però tra un popolo invaso e uno invasore, tra dei bambini e dei soldati, tra una pietra e un mitra..."
Leggere questo tipo di affermazioni al tritolo insieme a "credevo che i blog fossero un posto dove esprimere idee e opinioni senza sentirsi immediatamente attaccati"... beh, mi causa un mal di testa direttamente proporzionale alle volte che lo rileggo. E questo senza neanche soffermarsi sul lato storico del conflitto nella regione che ha portato decisamente a delle atrocita' da ambo i lati.
Il lato storico del conflitto. E' proprio su questo punto che si deve riflettere! Grazie Goffredo per il tuo commento
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