domenica 31 marzo 2013

Quadri che vanno ascoltati. L'arte di Duy Huynh.










Ci sono quadri che vanno ascoltati. Hanno un'anima e parlano di cose buone, volano sui binari della fantasia, si nutrono d'immaginazione, possono essere tagliati, assemblati e nuovamente distrutti in una danza senza precedenti, in cui l'artista sembra ritrovare la forma e la definizione della sua stessa arte nel suo contrapposto.

Ascoltando i quadri di Duy Huynh ho ripensato a Chagall e Kandinskijalla forza delle contrapposizioni insita nell'arte dell'uno e all'astrattismo artistico dell'altro. Ho ripensato anche a delle musiche, alcune ascoltate di recente, come le Variazioni Goldberg di Gleen Gloud (c'è il vigore dei pittori appena citati e anche la serenità d'animo dei dipinti di Duy Huynh che si trasforma, talvolta, in un'aggressività lucida e palpitante, un dolore silente e asfissiante), altre invece hanno accompagnato alcuni momenti della mia vita, alcuni viaggi come Comptine d'Un Autre Été di Yan Tiersen, e alcuni traslochi, come Le onde di Ludovico Einaudi.

Quando l'arte presuppone un'improvvisazione di idee, inatteso canto dell'anima che è la natura dell'arte stessa, allora significa che, dopo un lungo viaggio, l'arte è riuscita a scalfire anche la più dilaniante delle nostalgie, facendo vibrare l'aria dei suoi colori. 

Variazioni Goldberg di Gleen Gloud


Comptine d'Un Autre Été di Yan Tiersen


Le onde di Ludovico Einaudi

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