Ci sono quadri che vanno ascoltati. Hanno un'anima e parlano di cose buone, volano sui binari della fantasia, si nutrono d'immaginazione, possono essere tagliati, assemblati e nuovamente distrutti in una danza senza precedenti, in cui l'artista sembra ritrovare la forma e la definizione della sua stessa arte nel suo contrapposto.
Ascoltando i quadri di Duy Huynh ho ripensato a Chagall e Kandinskij, alla forza delle contrapposizioni insita nell'arte dell'uno e all'astrattismo artistico dell'altro. Ho ripensato anche a delle musiche, alcune ascoltate di recente, come le Variazioni Goldberg di Gleen Gloud (c'è il vigore dei pittori appena citati e anche la serenità d'animo dei dipinti di Duy Huynh che si trasforma, talvolta, in un'aggressività lucida e palpitante, un dolore silente e asfissiante), altre invece hanno accompagnato alcuni momenti della mia vita, alcuni viaggi come Comptine d'Un Autre Été di Yan Tiersen, e alcuni traslochi, come Le onde di Ludovico Einaudi.
Quando l'arte presuppone un'improvvisazione di idee, inatteso canto dell'anima che è la natura dell'arte stessa, allora significa che, dopo un lungo viaggio, l'arte è riuscita a scalfire anche la più dilaniante delle nostalgie, facendo vibrare l'aria dei suoi colori.
Variazioni Goldberg di Gleen Gloud
Comptine d'Un Autre Été di Yan Tiersen
Le onde di Ludovico Einaudi
Che meraviglia. Grazie!
RispondiEliminaGrazie a te del commento :)
RispondiEliminaNon conoscevo questo pittore. I suoi quadri sono davvero particolari!
RispondiEliminaL'ho scoperto anch'io da pochissimo e me ne sono innamorata :)
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