La cultura letteraria, soprattutto negli ultimi anni, ci ha abituati ad abbandonare il nesso mitico sul quale, per quasi due secoli, si è fondata la letteratura ovvero quello che Luperini chiama letteratura-identità nazionale-storia. Travolti da un sistema che spesso mette alle strette il sapere, spalmato tra i settori tecnologici, assistiamo ad un periodo culturalmente contraddittorio.
Eppure vi sono manifestazioni del sapere che rispondono positivamente al racconto letterario cui la tradizione ci ha abituati. Il Festival della Letteratura che si terrà a Milano dal 5 al 9 giugno, arrivato alla sua seconda edizione, è tra queste manifestazioni. Milton Fernàndez, ideatore e direttore artistico, racconta i motivi che stanno alla base di tanto impegno (che, è bene ricordarlo, non è stato finanziato da "potenti fondazioni o grandi gruppi editoriali"): "l’idea che la cultura sia un patrimonio comune, alla stregua dell’acqua, o dell’aria che respiriamo. Che sia un nostro dovere batterci per preservarla. Per questo ci siamo messi in marcia, un giorno, quasi due anni fa".
L'atmosfera del Festival della Letteratura si respira anche da un programma denso di appuntamenti. Cinque giorni che vedranno nei luoghi della cultura di Milano il coinvolgimento, per la seconda volta, del pubblico aprendo la strada al dialogo e al confronto.
Come dice Borges, citazione ripresa da Milton Fernàndez, "la speranza è un dovere. Alle volte arduo, ma sempre un dovere".
Grazie della segnalazione! E' una bella iniziativa.
RispondiEliminaPensa che a me sarebbe piaciuto andarci ma non riesco proprio a staccarmi da Roma soprattutto in questo periodo :/
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