giovedì 30 maggio 2013

Siamo tutti coinvolti: la convenzione di Istanbul e la lotta contro la violenza sulle donne



Oggi nell'editoriale uscito per la rivista Caffé News parlo del valore del voto unanime per la Convenzione di Istanbul nella lotta contro la violenza sulle donne. Ora il testo passerà in Senato. Ed è in quella sede che si parlerà anche dei costi finanziari necessari per un concreto intervento. Mi piacerebbe vedere i commenti non solo delle donne ma anche degli uomini che mi seguono in questo blog o di coloro che capiterà qui per caso oggi o nei prossimi giorni.

Leggi tu stesso e fatti un'idea: Essere donne in tempi di femminicidio

6 commenti:

  1. I costi saranno un problema, ma la necessità di un intervento c'è, quindi non posso che esserne felice - come donna e come essere umano.

    RispondiElimina
  2. Grazie Camilla del tuo commento! Come ho scritto su Caffé News l'augurio è che il nostro Paese sia all'altezza della situazione. Le premesse non sono delle migliori perchè nonostante il voto unanime il giorno della discussione l'aula era deserta e la stessa Boldrini si è indignata (e giustamente aggiungo!). Non a caso ho scelto proprio la foto (sulla rivista) che testimonia il numero di deputati presenti.

    RispondiElimina
  3. Ne parlavo ieri con il mio ragazzo (che ho la fortuna di aver trovato in una bellissima persona per bene). Bisogna sempre distinguere tra vero femminicidio (definizione da wikipedia: donne uccise in quanto donne) e omicidio generico (una donna uccisa perché un amico ha avuto un raptus, come una donna che potrebbe uccidere l'amico). Detto questo... purtroppo ce ne sono veramente tante. Non dovrebbe esistere che due persone che si amano, o che si sono amate, arrivino ad odiarsi e uccidersi. Ma ancora meno dovrebbero esistere esseri umani che trattano gli altri come proprietà e come sfoghi alla propria incontenibile violenza.
    Non credo sia una cosa che si possa guarire. Non partendo dagli uomini. Dovrebbero essere le donne prigioniere di queste situazioni che ne escono. Ma credo che sarà, forse, una donna su 10 che ne esce sana (o addirittura molte meno). Si potrebbe parlare per ore di questa cosa, però beh: se c'è speranza, seguiamola.

    RispondiElimina
  4. Concordo con quanto hai detto. E anche quando dici che se ne potrebbe parlare per ore. Sicuramente questo voto cambierà le cose e sono sicura che una volta in Senato la questione avrà ancora più rilievo anche perchè, come dette nel titolo, siamo tutti coinvolti.

    RispondiElimina
  5. Sì, sul serio ne siamo tutti coinvolti. Chissà che il Senato, ogni tanto, faccia qualcosa di buono. Pochi sì... ma confidiamo siano quelli buoni.

    RispondiElimina
  6. Comunque vedo che a commentare sono state solo donne. Vorrei sentire anche una voce maschile

    RispondiElimina