venerdì 16 ottobre 2015

Oltre la notizia per un giornalismo di qualità [Esperimenti & Riflessioni]



Giornalismo
. Cosa sta cambiando e quali potrebbero essere gli scenari futuri. Se ne parla da tempo. Da quando le piattaforme di social networking e i blog hanno rivoluzionato la figura del giornalista così come abbiamo sempre inteso tale professione almeno fino alla fine degli anni novanta, se ne parla da quando il web è diventato contenitore di notizie free, se ne parla da quando il lettore ha cambiato e così il suo modo di approcciarsi alla notizia.

Se i lettori vanno oltre la notizia

La notizia, nell'accezione tradizionale, non desta più quella curiosità che poteva avere un tempo (neanche troppo lontano). Il suo valore viene meno proprio perché si può trovare quella stessa notizia ovunque, basta cercare sul web senza troppi sforzi sulla query da digitare. Da questo punto di vista, lo stesso Facebook offre filo da torcere alle testate giornalistiche. 

Se è vero che le notizie sono a portata di click, è anche vero che il lettore vuole qualcosa in più, necessita di una storia, di un approfondimento. Non gli basta conoscere il fatto, vuole capire cosa c'è dietro. E' quanto emerge da uno studio della University of Pennsylvania riferendosi al New York Times. 

Siamo immersi in quella che Mat Yurow chiama "a new era of original journalism". Questo non significa che scompariranno le notizie, che non ci sarà più spazio per il fatto nudo e crudo. Le notizie, come contenuto di rapido consumo, continueranno la loro esistenza ma accanto a queste si sta già facendo strada, da tempo e sotto forma di esperimenti editoriali, un modo di fare giornalismo che prevede (e richiede) "an investment in our best assets — our writers. Not just reporters of events, but imaginative storytellers, original thinkers, and content creators who understand what readers want".

Blendle: quando il lettore paga per il giornalismo di qualità 


Blendle, piattaforma olandese lanciata nel 2014, è oggi uno degli esperimenti editoriali più interessanti da monitorare. Conquistato il mercato olandese e alle prese con il mercato tedesco, Blendle offre la possibilità di accedere al giornalismo di qualità solo se paghi. 

Funziona? Evidentemente sì, tanto che affermano: "We don’t sell a lot of news in Blendle. People apparently don’t want to spend money on something they can get everywhere for free now. People do spend money on background pieces. Great analysis. Opinion pieces. Long interviews. Stuff like that. In other words: people don’t want to spend money on the ‘what’, they want to spend money on the ‘why’".

Nessuna pubblicità, nessun clickbait. Questo è il modello di business della piattaforma editoriale Blendle. 

I parametri tradizionali sono importanti ma in Blendle c'è di più:

"In The Netherlands, journalists now have access to two important extra metrics for their stories:
1. How much revenue did the stories generate in micropayments?
2. How many people asked for a refund after reading the stories?"

Quale previsione per il futuro del giornalismo?

Difficile prevedere uno scenario futuro plausibile, troppe le dinamiche che intervengono e mutano in continuazione. Tuttavia si può sicuramente affermare la necessità di insegnare alle nuove generazioni il funzionamento, l'utilità e l'applicazione degli strumenti che un giornalista digitale deve conoscere
Accanto alle competenze è fondamentale una forma mentis aperta ai cambiamenti (anche repentini), che si adatta ai contesti e che sa muoversi e destreggiarsi in molte situazioni.  

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