martedì 27 febbraio 2018

31° Salone Internazionale del Libro: novità e conferenza stampa alla Mole Antonelliana





Sono partita da alcuni tweet per trasmettere l'emozione della conferenza stampa presso il Museo del Nazionale del Cinema di Torino del 31° Salone Internazionale del Libro, in programma da giovedì 10 a lunedì 14 maggio 2018.

Manuele Fior, Un giorno, tutto questo. Fior è autore di graphic novel pluripremiate fra cui Cinquemila chilometri al secondo (2010), pubblicata per Coconino Press, presso cui appaiono anche L’Intervista (2013), Le variazioni d'Orsay (Les variations d'Orsay, 2015) e I giorni della merla (2016). Collabora come illustratore con Feltrinelli, Einaudi, Sole 24 Ore, Edizioni EL, Fabbri, Internazionale, il manifesto, Rolling Stone Magazine, Bonelli. Il meglio della sua produzione (illustrazioni per libri e riviste, copertine di dischi e locandine di film) è raccolto ne L’ora dei miraggi, pubblicato da Oblomov.
Vive e lavora a Parigi.
La 31a edizione è stata presentata dal Presidente della Cabina di Regia del Salone, Massimo Bray, e dal Direttore editoriale Nicola Lagioia, alla presenza, fra gli altri, del Presidente della Regione Piemonte Sergio Chiamparino e della Sindaca di Torino Chiara Appendino.

Il Salone Internazionale del Libro 2018 è realizzato grazie al sostegno di Regione Piemonte, Città di Torino, Intesa Sanpaolo, Compagnia di San Paolo, Fondazione Crt, Associazione delle Fondazioni di Origine Bancaria del Piemonte, Ice, Direzione Cinema del Ministero per i beni e le attività culturali e il turismo, Centro per il Libro e la Lettura e Camera di commercio, industria, artigianato e agricoltura di Torino. Il Salone è un progetto della Fondazione per il Libro, la Musica e la Cultura. Con il Protocollo d’Intesa siglato il 14 dicembre 2017, l’organizzazione e realizzazione della 31a edizione sono state affidate dai Soci Fondatori alla Fondazione Circolo dei lettori e alla Fondazione per la Cultura Torino. In particolare, alla Fondazione Circolo dei lettori sono attribuite le attività connesse al contatto con gli editori e la gestione degli spazi espositivi con annessa progettazione tecnica, layout e allestimento. L’elaborazione, il coordinamento e l’attuazione del programma editoriale. L’organizzazione di attività quali Bookstock Village, Superfestival e lnternational Book Forum. L’organizzazione dei premi, il programma professionale, i progetti speciali della Regione Piemonte, nonché il coordinamento dell’attività di comunicazione dell’evento e della comunicazione istituzionale.
Alla Fondazione per la Cultura Torino sono invece attribuiti i compiti organizzativi legati al programma musicale per la città, a Festa Mobile, al Salone Off e la ricerca e gestione delle sponsorizzazioni e il merchandising.

Un giorno, tutto questo. Il tema e le cinque domande 

Un giorno, tutto questo... che cosa ne sarà. Un giorno, tutto questo... sarà bellissimo. Oppure: Un giorno, tutto questo... sarà in pericolo... o sarà perduto. Un giorno, tutto questo... sarà il migliore dei mondi possibili. Oppure: Un giorno, tutto questo... sarà sotto minaccia, e dovremo difenderlo. Un giorno, tutto questo... sarà il posto in cui noi o i nostri figli saremo felici di poter vivere. Per capirlo, è stato chiesto alle migliori menti del nostro tempo di rispondere a cinque grandi domande sulla contemporaneità, cinque domande fondamentali per il tempo che ci aspetta.

I consulenti culturali del Salone sono il comitato editoriale che ha elaborato le cinque domande intorno alle quali ruoterà il programma della 31a edizione: Paola Caridi, Ilide Carmignani, Mattia Carratello, Giuseppe Culicchia, Valeria Parrella, Fabio Geda, Alessandro Grazioli, Giorgio Gianotto, Loredana Lipperini, Giordano Meacci, Eros Miari, Francesco Pacifico, Christian Raimo, Lucia Sorbera, Rebecca Servadio, Annamaria Testa. Idealmente con loro Alessandro Leogrande, prematuramente scomparso lo scorso 26 novembre e al quale il Salone dedicherà un ricordo speciale.

1.Chi voglio essere? La nostra identità è in continua costruzione. Nell’epoca del culto di sé, chi aspiriamo a essere? Che rapporto c’è oggi tra l’essere se stessi, il conoscere se stessi e il diventare se stessi?

2.Perché mi serve un nemico? I confini ci proteggono oppure ci impediscono di incontrarci e cooperare? Come e perché li tracciamo? Abbiamo bisogno di costruirci un nemico per poter sperare di non averne?

3.A chi appartiene il mondo? Tra cent’anni la nostra Terra potrebbe essere meno accogliente di oggi. La forbice tra ricchi e poveri si allarga. Il lavoro si trasforma e può ridursi. Milioni di persone sono costrette a lasciare la propria casa. Di chi è il mondo? Chi deve prendersene cura?

4.Dove mi portano spiritualità e scienza? Scienza e religione hanno dato forma alla nostra storia e al nostro pensiero. Ma sono state usate anche come strumenti di oppressione. C’è oggi una promessa di cambiamento e di futuro nella spiritualità delle religioni, nel rigore nelle scienze? O altrove?

5.Che cosa voglio dall’arte: libertà o rivoluzione? La creazione artistica può bastare a se stessa? O deve porsi l’obiettivo di cambiare le cose? Libertà o rivoluzione: cos'è l’arte, e che cosa deve e può dare a tutti noi?

Le domande sono state inviate a numerosi, importanti intellettuali del nostro tempo. Le risposte stanno arrivando nella forma espressiva che gli interpellati preferiscono (testi, immagini, tracce audio e video). Esse verranno divulgate in diverse forme durante i giorni del Salone e nelle settimane precedenti. Una quindicina di contributi diventeranno podcast audio grazie alla collaborazione con Audible (www.audible.it), che affiderà alla voce dei suoi attori la lettura di alcuni di essi.
Le cinque domande avranno anche un luogo fisico a loro dedicato: le Ogr, Officine Grandi Riparazioni di corso Castelfidardo, recuperate e rilanciate come grande polo artistico e culturale dalla Fondazione Crt, che metteranno a disposizione del Salone il loro «Duomo».

La Francia, Paese ospite a cinquant’anni dal Maggio Francese

Ospite del Salone 2018 è la Francia. Come ha spiegato il direttore editoriale del Salone del Libro, si è voluto ragionare su un paese che, da una parte, ha una fortissima tradizione culturale che difende e valorizza in modo esemplare, e dall’altra è stato al centro in questi anni di tensioni e di traumi che, proprio grazie a quella tradizione culturale, sta riuscendo a elaborare. La Francia è uno dei veri laboratori culturali europei di quest'anno. Il Salone si tiene a maggio. Nel 2018 cadono i 50 anni dal 1968. Ecco allora che la sezione di approfondimento porterà il nome di Maggio Francese.

Nelle prossime settimane ci saranno aggiornamenti sulla "grande onda francese" intanto sono arrivati alcuni nomi: Edgar Morin, Antoine Volodin.

Inoltre si rinnova anche il parternariato con il Salon du livre di Montreuil che, in collaborazione con l’Institut Français, curerà una bellissima mostra progettata per la Buchmesse di Francoforte 2017 e nella quale 26 tra i più importanti illustratori e artisti francesi reinterpretano il rapporto tra lettera e immagine.

Grandi ospiti: ecco i primi nomi 

"Con la concentrazione della poesia e la franchezza della prosa, dipinge il paesaggio degli spodestati". Con questa motivazione l'Accademia di Svezia assegnò nel 2009 il premio Nobel per la Letteratura a Herta Müller. E Herta Müller quest’anno sarà al Salone di Torino, grazie al Premio Mondello di Palermo con il suo presidente onorario Giovanni Puglisi, alla casa editrice Feltrinelli e alla Buchmesse di Francoforte.

In virtù di una collaborazione che dura ormai da molti anni, ogni edizione del Salone ospita infatti il vincitore del Premio Mondello Internazionale: grazie a questo, negli anni sono arrivati grandi scrittori come Emmanuel Carrère, Elizabeth Strout, Marilynne Robinson, eletti ognuno come proprio maestro ideale da un giudice monocratico. Quest'anno giudice monocratico è Andrea Bajani, che ha indicato nella scrittrice romena di lingua tedesca il proprio autore di riferimento, e con la quale dialogherà in uno degli appuntamenti più attesi del programma.

Il maggior premio letterario italiano, il Premio Strega, è presente al Salone Internazionale di Torino con due sezioni. Il vincitore del Premio Strega Ragazze e Ragazzi incontrerà al Bookstock Village le scolaresche provenienti da tutta Italia. E per la prima volta i cinque scrittori stranieri finalisti del Premio Strega Europeo presenteranno (giorno per giorno, finalista per finalista) i loro libri al Salone, e l'ultimo giorno verrà proclamato il vincitore. I nomi dei cinque grandi ospiti internazionali non sono ancora stati rivelati, in attesa che il Premio Strega elegga la cinquina. La partecipazione del Premio Strega è resa possibile dalla collaborazione con la Fondazione Bellonci, il suo presidente Giovanni Solimine e il direttore Stefano Petrocchi, la Rappresentanza in Italia della Commissione Europea e con Casa delle letterature di Roma.

Eduard Limonov, l'intellettuale dissidente, reso celebre dal volume di Carrère, tornato in possesso del suo passaporto in questi giorni, sarà infatti ospite del Salone di Torino in occasione dell’uscita per l'editore Sandro Teti della sua autobiografia, Zona Industriale.
E poi ancora: Giuseppe Tornatore, Bernardo Bertolucci, Fernando Aramburu... e la lista di nomi si arricchirà nelle prossime settimane.

I progetti tematici 

Per il terzo anno ci sarà al Salone Anime Arabe, il focus sulla cultura e la letteratura del mondo arabo e delle sue diaspore, curato da Lucia Sorbera e Paola Caridi. La sezione si concentra su continuità e punti di rottura della cultura araba, partendo da un anniversario importante: quarant’anni fa, nel 1978, viene pubblicato negli Stati Uniti Orientalismo di Edward Said, l’intellettuale arabo più stimato e rimpianto, autore di un libro amato e contestato al tempo stesso.

Solo Noi Stesse (sezione sul pensiero femminile curata da Loredana Lipperini e Valeria Parrella) torna con un incontro importante sul #MeToo e sulla condizione femminile nell’anno del caso Weinstein, e uno sulla presenza (o assenza?) nelle antologie scolastiche del contributo letterario delle donne nei secoli.

Torna la Piazza dei Lettori, il grande spazio gestito dai Colti, il Consorzio delle Librerie Indipendenti Torinesi che si è creato in seno all'edizione 2017 del Salone.

Il Salone ospiterà due premi letterari dedicati a promuovere il recupero e il reinserimento dei carcerati attraverso la pratica della scrittura e della creatività letteraria: il Premio Goliarda Sapienza e il Premio Casalini.
Dopo il successo della 30a edizione, torna Festa Mobile: il programma di letture ad alta voce curato da Giuseppe Culicchia.

Saranno presenti eventi che omaggeranno Romain Gary e David Foster Wallace.


#Risvegliamolacultura Italiana
#UnGiornoTuttoQuesto

lunedì 26 febbraio 2018

Loui Jover: corpi femminili su fogli di giornale

Loui Jover è un pittore e artista australiano. Ne avevo parlato già alcuni anni fa: le sue opere mi avevano ricordato il libro di Herta  Müller, Il paese delle prugne verdi, un anno dopo la sua uscita in Italia.
Loui Jover crea opere a partire da fogli di giornale o pagine di libri. Incollando e unendo le varie pagine tra loro, Jover realizza delle vere e proprie tele sulle quali dipinge con inchiostro nudi femminili e volti di donna.

I corpi femminili si stagliano sulla carta stampata, sulle parole di articoli di giornale o di romanzi. Non c'è una scelta pragmatica ma una casualità e un incontro (di emozioni) tra la carta e l'artista. Questo lascia una certa libertà all'osservatore di affidare determinati significati.

Con una carriera alle spalle come illustratore e fotografo, Loui Jover diventa celebre per i suoi quadri ad inchiostro su carta di giornale.









Le Donne di Hülya Özdemir

Ogni persona ha un suo proprio colore, una tonalità la cui luce trapela appena appena lungo i contorni del corpo. Una specie di alone. Come nelle figure viste in controluce.
Haruki Murakami


La straordinaria potenza del colore prende corpo nelle visioni figurative di Hülya Özdemir, artista turca originaria di Istanbul, che ha traslato il suo amore per i colori sulla tela. La realtà viene individuata attraverso tonalità di colori: dal personaggio si sprigiona una palette cromatica che ammaglia l'osservatore e impreziosisce di significati allegorici il soggetto dipinto.
La donna è il soggetto di privilegiato di Hülya Özdemir, una donna che ha consapevolezza di ciò che vuole e di chi vuole essere: determinazione, forza, equilibrio, sono le caratteristiche delle protagoniste dei suoi quadri. In quest'ottica i suoi quadri sembrano rivolgersi a interessi sociali, abbracciando tematiche di carattere collettivo.

Le donne rappresentate da Hülya Özdemir hanno sguardi penetranti e profondi. Le tele sembrano caricarsi delle aspettative dell'artista attraverso l'esasperazione della colorimetria. Le emozioni della pittrice accentuano l'impatto del colore sulla tela, marchiando i personaggi, circoscrivendoli e organizzandoli in una nuova dimensione conoscitiva della realtà.

Il sentire di Hülya Özdemir diventa il sentire della donna dipinta, la sua anima si fonde con quella del personaggio scelto per il dipinto e l'osservatore non può che perdersi nel mondo ancora inesplorato di Özdemir. 












Attendiamo futuri lavori, mostre collettive e prime personali per un codice figurativo che può evolversi ulteriormente. 

domenica 25 febbraio 2018

Copertina d'autore: Klimt, L'albero della vita

(...) Noi almeno sappiamo questo: la terra non appartiene all'uomo, bensì è l'uomo che appartiene alla terra. Questo noi lo sappiamo. Tutte le cose sono legate fra loro come il sangue che unisce i membri della stessa famiglia. Tutte le cose sono legate fra loro. Tutto ciò che si fa per la terra lo si fa per i suoi figli. Non è l'uomo che ha tessuto le trame della vita: egli ne è soltanto un filo. Tutto ciò che egli fa alla trama lo fa a se stesso. 
Lettera di Capo Seattle al Presidente degli Stati Uniti Franklin Pierce. 1854 

venerdì 23 febbraio 2018

Rebecca Louise Law: flowers, love and art

Guidato dal tuo odore verso climi
affascinanti, vedo un porto fitto
d'alberi e vele ancora affaticate
dal fluttuare dei marosi

Charles Baudelaire
Le opere sono dell'artista Rebecca Louise Law










giovedì 22 febbraio 2018

Allora & Calzadilla. BLACKOUT in mostra al MAXXI

BLACKOUT - Allora & Calzadilla. 
Maxxi Museo Nazionale delle Arti del XXI secolo
16 Febbraio - 30 Maggio 2018
Via Guido Reni 4A 00196 Roma


Blackout indaga la drammatica situazione in cui versa Porto Rico e allarga gli orizzonti per una riflessione a tutto tondo sul rapporto uomo-natura nell'attuale situazione socio-politica del mondo globalizzato. Uno storytelling che racchiude le possibilità espressive dell'Arte nel contesto attuale. 



Le opere provocatorie di Jennifer Allora e Guillermo Calzadilla, duo artistico tra i più innovativi nel contesto dell’arte contemporanea internazionale, compongono la mostra BLACKOUT a cura di Hou Hanru e Anne Palopoli presso lo spazio della Galleria 5 al terzo piano del Maxxi.
La connessione tra percorso espositivo, opere e museo è tanto forte quanto la collisione tra lo spettatore e le opere: dalla pompa di benzina abbandonata che sembra essersi trasformata in pietra (metafora dello sfruttamento e della distruzione dell'ambiente per mano dell'uomo) e quindi sembra essere "ritornata" allo stadio embionale ai frammenti di pannelli solari realizzati in silicone policristallino, assemblati secondo uno schema di forme geometriche, una composizione che, con il suo ritmo e le sue pause, segna il confine tra il significato e la sua mancanza, alludendo contemporaneamente alla storia dell'arte modernista, alla realtà del problema ambientale e alla crisi energetica del mondo contemporaneo. Il pannello fotovoltaico, simbolo del progresso ambientale, decostruito su una tela, diventa un elemento metaforico, una allusione alle scorie che lascia dietro di sé il progresso.




Il percorso continua con l’opera Blackout (2017), da cui prende il titolo la mostra, scultura realizzata con i resti del trasformatore elettrico esploso nel 2016 causando un blackout a Portorico. Frammenti di ceramica, bobine di trasformatori, rame caricato elettricamente sono assemblati come a creare una sorta di mostruosa centrale elettrica, che produce un ronzio costante. Completa il lavoro la composizione sonora mains hum (2017), realizzata dal musicista americano David Lang, alla terza collaborazione con il duo artistico, che cita una riflessione di Benjamin Franklin sull'energia elettrica: 
"…how many pretty systems do we build, which we soon find ourselves oblig’d to destroy! If there is no other Use discover’d of Electricity, this, however, is something considerable, that it may help to make a vain Man humble."
Questa performance vocale è stata eseguita dal vivo in occasione dell'inaugurazione della mostra e per tutta la sua durata secondo un calendario ad hoc, è pensata in collaborazione con gli artisti come parte fondamentale della scultura ed è eseguita dal gruppo vocale romano Voxnova Italia, alla sua seconda collaborazione con Allora & Calzadilla (la prima fu alla Biennale di Venezia del 2015).


L’esposizione comprende anche alcuni video tra cui The Night We Became People Again (2017) ambientato nell’area di Guayanilla-Peñuelas sulla costa sud-occidentale di Porto Rico: la narrazione di un mito indigeno si intreccia alla storia di un impianto petrolchimico abbandonato e a quella di una piantagione di canna da zucchero secondo le parole dello scrittore portoricano marxista José
Luis González con il racconto La noche que volvimos a ser gente.


La ricerca di energie alternative per gli artisti è un impegno reale che si traduce concretamente coniugando la dimensione economica, ideologica ed estetica: per la mostra, infatti, gli artisti hanno previsto anche un sistema a energia solare che garantisce l’alimentazione delle tecnologie e l’illuminazione delle opere esposte.


Nelle loro opere, gli artisti creano una stratificazione di significati e connessioni, situazioni ibride, capaci di creare immagini che racchiudono la complessità della realtà.
Con un approccio critico e visionario, che supera i limiti tra le diverse categorie di pensiero, artistiche, sociali e filosofiche, il duo artistico rilegge il presente offrendo punti di vista sempre nuovi.


BLACKOUT conferma la vocazione di Allora & Calzadilla alla riflessione su eventi e circostanze legate all'attualità storico-politica; in questa mostra il tema che si impone in modo quasi naturale è quello dell’energia in relazione al capitalismo, al potere e all'attualità politica in particolare di Portorico, luogo in cui gli artisti vivono e lavorano.


BLACKOUT fa parte di una serie di progetti del MAXXI incentrati sulla creazione artistica come impegno per il cambiamento del mondo, una linea espositiva che ha presentato temi legati all'economia globalizzata, alla circolazione delle merci, allo spostamento di persone, ai movimenti delle idee, ai rapporti di lotta tra l’interesse pubblico e quello del capitale come in Utopia for sale, Please Come Back o Nature Forever Piero Gilardi.

Pensiero critico, industry 4.0 e critica letteraria

E' uscito il nostro nuovo articolo sul quotidiano Wall Street International Magazine. Oggi parliamo di sviluppo del pensiero critico: Il pensiero critico nell’era dell’industry 4.0 Quali conseguenze per l’informazione e la critica letteraria online?



Continua la lettura: https://wsimag.com/it/scienza-e-tecnologia/36289-il-pensiero-critico-nellera-dellindustry-4-dot-0

mercoledì 21 febbraio 2018

Street Art of the Week

Appuntamento settimanale con la migliore street art da tutto il mondo. Un tuffo nella bellezza.

"Le cose non sono mai permanenti. Non si deve mai stare al centro. È molto meglio stare di lato perché si vedono meglio le cose" 
Yoko Ono