Leonardo, Giocondoclastia e Salvator Mundi Mania. Conferenza al Chiostro di Sant'Agostino - Pietrasanta
Leonardo, Giocondoclastia e Salvator Mundi Mania
Conferenza: professor Pietro Marani
Chiostro di Sant'Agostino - Pietrasanta
Venerdì 3 Agosto, ore 21:00
Organizzatore: Futura Art Gallery
In occasione della mostra di Giuseppe Veneziano “Operette Immorali”, la Galleria Futura organizza l'evento collaterale, patrocinato dal Comune di Pietrasanta, “Leonardo, Giocondoclastia e Salvator Mundi Mania”, la conferenza tenuta dal professor Pietro Marani, il più grande esperto al mondo di Leonardo, si terrà presso il Chiostro di Sant'Agostino, venerdì 3 agosto, alle ore 21:00.
Pietro Marani è docente di Storia dell’arte moderna, Storia dell'arte contemporanea e Museologia nel Politecnico di Milano. Ha ottenuto nel 1994 “Armand Hammer Award for excellence in Leonardo Studies” dall’Università della California a Los Angeles. Tra i maggiori esperti internazionali di Leonardo, è stato chiamato in causa per confermare l'autenticità dell'opera più discussa degli ultimi tempi, il Leonardo perduto, “Salvator Mundi”.
L'opera che è stata venduta da Crhistie's, nel novembre del 2017 al costo di 450 milioni di dollari, inclusi i diritti d'asta, che si è aggiudicata il primato di opera d'arte più costosa della storia, acquistata da un privato. La figura di Leonardo ha dato vita a un vero e proprio fenomeno culturale, definendo un uso ma anche un abuso, che sono stati fatti della sua opera, dagli artisti e dai mass media, soprattutto nell'ultimo secolo, offrendo materiale di spunto non solo alle avanguardie del XX secolo, ma anche alimentando una cultura pop, che spazia dalle manifestazioni della creatività rivoluzionaria alle espressioni di un consumismo massificato.
Sono in molti a pensare che quella per Leonardo sia un’ossessione che sfocia nel feticismo. In oltre cinque secoli diversi artisti si sono dedicati alla rivisitazione storica della figura femminile della 'Gioconda', consacrata come dipinto più famoso al mondo. Da Salvator Dalì a Fernando Botero, da Marcel Duchamp a Andy Wharol, dando vita al termine giocondoclastia. Ed è in questo clima che si inserisce il parallelismo con la rivisitazione fatta da Giuseppe Veneziano della Gioconda: la sua 'BDSM’, dove ricontestualizzando la Gioconda in una veste profana ed erotica, la rende ambigua e dissacrante, velata dalla tipica ironia che caratterizza tutto il lavoro dell’artista.
Giuseppe Veneziano nasce a Mazzarino, in Sicilia nel 1971, si forma presso l’Università di Architettura di Palermo, durante gli studi universitari collabora con diverse testate come vignettista e illustratore. Dopo il trasferimento a Milano, negli anni ha sviluppato un linguaggio pittorico efficace, basato su una palette cromatica concisa e priva di sfumature, che metabolizza immagini della letteratura, del cinema, del fumetto, dell'illustrazione e soprattutto dalla storia dell'arte per osservare il nostro tempo con sguardo ironico e disincantato. Madonne, personaggi politici, protagonisti del mondo dell'arte, immortali icone della Disney e della Marvel sono i lemmi di un alfabeto visivo che funziona come un impietoso commentario su vizi e virtù del mondo contemporaneo.
Conferenza: professor Pietro Marani
Chiostro di Sant'Agostino - Pietrasanta
Venerdì 3 Agosto, ore 21:00
Organizzatore: Futura Art Gallery
In occasione della mostra di Giuseppe Veneziano “Operette Immorali”, la Galleria Futura organizza l'evento collaterale, patrocinato dal Comune di Pietrasanta, “Leonardo, Giocondoclastia e Salvator Mundi Mania”, la conferenza tenuta dal professor Pietro Marani, il più grande esperto al mondo di Leonardo, si terrà presso il Chiostro di Sant'Agostino, venerdì 3 agosto, alle ore 21:00.
Pietro Marani è docente di Storia dell’arte moderna, Storia dell'arte contemporanea e Museologia nel Politecnico di Milano. Ha ottenuto nel 1994 “Armand Hammer Award for excellence in Leonardo Studies” dall’Università della California a Los Angeles. Tra i maggiori esperti internazionali di Leonardo, è stato chiamato in causa per confermare l'autenticità dell'opera più discussa degli ultimi tempi, il Leonardo perduto, “Salvator Mundi”.
L'opera che è stata venduta da Crhistie's, nel novembre del 2017 al costo di 450 milioni di dollari, inclusi i diritti d'asta, che si è aggiudicata il primato di opera d'arte più costosa della storia, acquistata da un privato. La figura di Leonardo ha dato vita a un vero e proprio fenomeno culturale, definendo un uso ma anche un abuso, che sono stati fatti della sua opera, dagli artisti e dai mass media, soprattutto nell'ultimo secolo, offrendo materiale di spunto non solo alle avanguardie del XX secolo, ma anche alimentando una cultura pop, che spazia dalle manifestazioni della creatività rivoluzionaria alle espressioni di un consumismo massificato.
Sono in molti a pensare che quella per Leonardo sia un’ossessione che sfocia nel feticismo. In oltre cinque secoli diversi artisti si sono dedicati alla rivisitazione storica della figura femminile della 'Gioconda', consacrata come dipinto più famoso al mondo. Da Salvator Dalì a Fernando Botero, da Marcel Duchamp a Andy Wharol, dando vita al termine giocondoclastia. Ed è in questo clima che si inserisce il parallelismo con la rivisitazione fatta da Giuseppe Veneziano della Gioconda: la sua 'BDSM’, dove ricontestualizzando la Gioconda in una veste profana ed erotica, la rende ambigua e dissacrante, velata dalla tipica ironia che caratterizza tutto il lavoro dell’artista.
Giuseppe Veneziano nasce a Mazzarino, in Sicilia nel 1971, si forma presso l’Università di Architettura di Palermo, durante gli studi universitari collabora con diverse testate come vignettista e illustratore. Dopo il trasferimento a Milano, negli anni ha sviluppato un linguaggio pittorico efficace, basato su una palette cromatica concisa e priva di sfumature, che metabolizza immagini della letteratura, del cinema, del fumetto, dell'illustrazione e soprattutto dalla storia dell'arte per osservare il nostro tempo con sguardo ironico e disincantato. Madonne, personaggi politici, protagonisti del mondo dell'arte, immortali icone della Disney e della Marvel sono i lemmi di un alfabeto visivo che funziona come un impietoso commentario su vizi e virtù del mondo contemporaneo.
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