"Tu l'hai detto" Connie Palmen. La storia tra Sylvia Plath e Ted Hughes. Lettura condivisa con #CasaLettori e #RobinsonRep

Con il suo volto di luna 
e la pelle di seta ramata 
somigliava a un'attrice di Hollywood

"Tu l'hai detto" Connie Palmen. Iperborea


Le parole di Ted Hughes, nell'interpretazione di Connie Palmen, restano stampate nella memoria anche dopo aver chiuso il libro. Relegato a ruolo di marito, assassino, traditore, Ted Hughes non ha mai fatto parola della sua relazione con la Plath, accettando il ruolo a lui assegnato dalla critica, dagli amici, dai benpensanti nel corso degli anni. Fino al 1998. La pubblicazione di Birthday Letters ha portato alla luce una verità nascosta, scomoda, una realtà fatta di nevrosi, tormenti, difficoltà psichiche ed emotive. Dopo aver studiato le poesie contenenti in Birthday Letters, le interpretazioni, le review e "tutto quello che c'era da leggere e sapere", la Palmen ha raccontato la versione della storia secondo Ted:  "Since he took care of the literary estate of Plath, he delivered her work with some beautiful and loving forewords. They gave me a lot of insight into how he looked at her in a professional way, as a poet". L'enfasi accresce man mano che ci si addentra tra le mura domestiche di casa Plath-Hughes. La prosa narrativa gioca con la biografia pur restando un racconto lirico di amore e tradimento.

Seguono dei frammenti di questa storia, di chi l'ha letta, di chi ha sfogliato le pagine, di chi si è soffermato forse su una frase, una parola e dai lì non si è più staccato.










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