domenica 30 dicembre 2018

Homero Aridjis, L'occhio della balena

E le balene uscirono 
a scrutare Dio
fra i solchi danzanti delle acque.
E Dio fu visto dall'occhio di una balena.

Homero Aridjis, L'occhio della balena


sabato 29 dicembre 2018

E ti vengo a cercare. Franco Battiato

E ti vengo a cercare
Anche solo per vederti o parlare
Perché ho bisogno della tua presenza
Per capire meglio la mia essenza

Questo sentimento popolare
Nasce da meccaniche divine
Un rapimento mistico e sensuale
Mi imprigiona a te

Dovrei cambiare l'oggetto dei miei desideri
Non accontentarmi di piccole gioie quotidiane
Fare come un eremita
Che rinuncia a sé

E ti vengo a cercare
Con la scusa di doverti parlare
Perché mi piace ciò che pensi e che dici
Perché in te vedo le mie radici

Questo secolo oramai alla fine
Saturo di parassiti senza dignità
Mi spinge solo ad essere migliore
Con più volontà

Emanciparmi dall'incubo delle passioni
Cercare l'Uno al di sopra del Bene e del Male
Essere un'immagine divina
Di questa realtà

E ti vengo a cercare
Perché sto bene con te
Perché ho bisogno della tua presenza


sabato 22 dicembre 2018

José Saramago, L’anno della morte di Ricardo Reis

La solitudine non è vivere da soli, la solitudine è il non essere capaci di fare compagnia a qualcuno o a qualcosa che sta dentro di noi, la solitudine non è un albero in mezzo a una pianura dove ci sia solo lui, è la distanza tra la linfa profonda e la corteccia, tra la foglia e la radice.

José Saramago, L’anno della morte di Ricardo Reis


venerdì 21 dicembre 2018

giovedì 20 dicembre 2018

A Plan de Corones apre LUMEN: museo dedicato alla fotografia di montagna

Plan De Corones (Alto Adige). LUMEN  Museum, 1800 metri quadrati interamente dedicati alla fotografia di montagna. Quattro piani dedicati alla storia della fotografia di montagna dagli esordi ad oggi. Progetto dell’architetto Gerhard Mahlknechtallestimenti mostre realizzati da Giò Forma e dal gruppo di lavoro formato da Beat Gugger, Martin Kofler, Richard Piock e Manfred Schweigkofler.

©manuelkottersteger.com

LUMEN fornisce durante tutto l'anno un prezioso contributo all’utilizzo del potenziale del territorio e rappresenta un valore aggiunto per l'intera area. Unendo in un significativo trittico, mostre, spazio eventi e cucina alpina, LUMEN è un monumento all’amore per la fotografia di montagna, sfaccettata e straordinaria come le montagne stesse.

VEDERE, STUPIRSI ED ENTUSIASMARSI. Struttura e sale d’esposizione in linea con la filosofia della casa – combinare l'intrattenimento con la qualità fotografica – LUMEN stabilisce nuovi standard nella presentazione della fotografia di montagna. Questo principio è chiaramente visibile nella realizzazione scenografica delle sale espositive e nel concetto museale. Grazie al sostegno di partner nazionali e internazionali, è stato possibile creare un percorso coinvolgente, che offre ai visitatori una nuova prospettiva sul "vecchio" tema della montagna. Nell'interazione di approcci multiprospettici e in uno scenario unico, LUMEN trasforma la fotografia di montagna in un'esperienza olistica.



©Skirama Kronplatz


ALPINISMO. La mostra permanente Messner meets Messner by Durst è dedicata al grande pioniere alpino e promotore della tutela delle Alpi: Reinhold Messner. Il percorso parte con un approccio innovativo attraverso delle tecnologie moderne che inaugurano la sala Adrenaline Raum studiata in collaborazione con Red Bull Illume. Si tratta del più grande concorso di fotografia sportiva Adventure su scala mondiale, il quale raccoglie le foto sportive più straordinarie e creative in forma d’installazioni multimediali: Pura adrenalina!

NATURA, CULTURA & ILLUSIONE. LUMEN si occupa dell'eterna interazione delle forze della natura e della montagna, come simbolo culturale. La Sala degli Specchi mette in mostra un’analisi artistica e poetica dell'atmosfera specifica delle montagne. Dove finisce la realtà e dove inizia
l'illusione?


DIA HORAMA. Il dia horama presenta sequenze fotografiche dei più importanti fotografi delle mostre e offre l'opportunità di approfondire l'opera di noti fotografi internazionali.

DOLOMITI. Nella motivazione per l'assegnazione del Premio del Patrimonio Mondiale, l'UNESCO fa esplicito riferimento alle Dolomiti come fonte d’ispirazione: la magia e l'attrazione dei
Monti Pallidi è sempre stata un soggetto artistico nella letteratura, nelle belle arti e nella
fotografia. Ogni anno il LUMEN Museum of Mountain Photography invita i fotografi a esplorare e
catturare la loro versione e visione dell'unicità delle Dolomiti.

PARTNER. 
L'Archivio tirolese per la documentazione fotografica e l'arte (TAP) è un centro di competenza nel campo della raccolta, della digitalizzazione e della presentazione di fotografie storiche. Come forza trainante innovativa in tutta la regione del Tirolo, il TAP non solo è partner euroregionale del LUMEN fin dalla sua nascita, ma ha qui anche i propri spazi espositivi.
La società DURST di Bressanone, è il secondo partner territoriale. L'esperienza del produttore leader mondiale di tecnologie di produzione all’avanguardia, è responsabile della riproduzione digitale delle fotografie esposte.
NATIONAL GEOGRAPHIC è invece un partner internazionale: un'organizzazione nonprofit leader, che sostiene da sempre le persone coraggiose e le idee innovative nei campi dell'esplorazione, della ricerca scientifica, della narrazione e dell'educazione.
Il secondo partner internazionale è la Red Bull Illume: il più grande concorso di fotografia sportiva d’avventura a livello mondiale è responsabile dell’“Adrenalin Room” nella quale si presentano una varietà di informazioni e immagini sul tema dell’alpinismo e degli sport estremi.
Il partner gastronomico del LUMEN è il progetto di Nobert Niederkofler COOK THE MOUNTAIN. Il laboratorio di ricerca culinaria, incentrato sulla gastronomia alpina, ha trovato una nuova sede nel ristorante AlpiNN, dove propone una visione innovativa sulla cucina di montagna.

domenica 16 dicembre 2018

#LibriSottoLAlbero: L'amante di Marguerite Duras

Penso spesso a un'immagine 
che solo io vedo ancora e di cui non ho mai parlato.
E' sempre lì, fasciata di silenzio, e mi meraviglia.
La prediligo fra tutte, in lei mi riconosco, m'incanta.

Marguerite Duras, L'amante

Recensione: continua la lettura


sabato 15 dicembre 2018

Con @CasaLettori: #LuoghiNelMondo

Se tardi a trovarmi, insisti.
Se non ci sono in nessun posto,
cerca in un altro, perché io sono
seduto da qualche parte,
ad aspettare te...
e se non mi trovi più, in fondo ai tuoi occhi,
allora vuol dire che sono dentro di te.

Walt Whitman

Foto: Antonio Fiaschetti (Ponza)

giovedì 6 dicembre 2018

Italo Calvino, Il cavaliere inesistente

«Non ti accorgi che anch’io
sono uno che si muove maldestro,
che ogni mio gesto tradisce il desiderio,
l’insoddisfazione, l’inquietudine?»


Italo Calvino, Il cavaliere inesistente

Paul Klee


mercoledì 5 dicembre 2018

C’era una volta l’amore ma ho dovuto ammazzarlo

«Se ti ostini a cercare qualcosa
corri il rischio di trovarla.
Non sai mai cosa ti manca
finché non fa molto male.»


C’era una volta l’amore ma ho dovuto ammazzarlo,
Efraim Medina Reyes


Lontanamente insieme. Julio Cortázar

Eppure nonostante tutto, solo noi, sappiamo essere così lontanamente insieme.

Julio Cortázar


venerdì 23 novembre 2018

Enzo Sellerio. Quello che si vede

In certi stati di grazia scatta una specie di un telemetro interiore che fa coincidere quello che si vede con quello che si sa.

Enzo Sellerio, 
Quello che si vede, Edizioni Pulcinoelefante, 2003

Palermo, 1984

giovedì 22 novembre 2018

Tondelli, il mestiere di scrivere

Vorrei che un critico non solo facesse il giornalista o il fenomenologo, ma cercasse di capire l’orizzonte da cui nasce un testo, perché nasce in quel modo, quali sono le sue radici. Mi piace quando si scoprono degli aspetti che l’autore magari ha tralasciato o trascurato, sui quali non ha riflettuto. Mi piace quando si accostano film o canzoni ai testi, perché molto spesso molte scene nascono da lì.

Panzeri -Picone, 
Tondelli, il mestiere di scrivere, Bompiani


sabato 17 novembre 2018

Dolcenera, De André: un amore così splendido e vero da potervi ingannare



Amìala ch'â l'arìa amìa cum'â l'é
Amiala cum'â l'aria ch'â l'è lê ch'â l'è lê
Amiala cum'â l'aria amìa amia cum'â l'è
Amiala ch'â l'arìa amia ch'â l'è lê ch'â l'è lê

Guardala che arriva guarda com'è com'è
Guardala come arriva guarda che è lei che è lei
Guardala come arriva guarda guarda com'è
Guardala che arriva che è lei che è lei

Nera che porta via che porta via la via
Nera che non si vedeva da una vita intera così dolcenera nera
Nera che picchia forte che butta giù le porte

Nu l'è l'aegua ch'à fá baggiá
Imbaggiâ imbaggiâ

Non è l'acqua che fa sbadigliare
(ma) chiudere porte e finestre chiudere porte e finestre

Nera di malasorte che ammazza e passa oltre
Nera come la sfortuna che si fa la tana dove non c'è luna luna
Nera di falde amare che passano le bare

Âtru da stramûâ
 nu n'á â nu n'á

Altro da traslocare
Non ne ha non ne ha

Ma la moglie di Anselmo non lo deve sapere
Ché è venuta per me
È arrivata da un'ora
E l'amore ha l'amore come solo argomento
E il tumulto del cielo ha sbagliato momento

Acqua che non si aspetta altro che benedetta
Acqua che porta male sale dalle scale sale senza sale sale
Acqua che spacca il monte che affonda terra e ponte

Nu l'è l'aaegua de 'na rammâ
'n calabà 'n calabà

Non è l'acqua di un colpo di pioggia
(ma) un gran casino un gran casino

Ma la moglie di Anselmo sta sognando del mare
Quando ingorga gli anfratti si ritira e risale
E il lenzuolo si gonfia sul cavo dell'onda
E la lotta si fa scivolosa e profonda

Amiala cum'â l'aria amìa cum'â l'è cum'â l'è
Amiala cum'â l'aria amia ch'â l'è lê ch'â l'è lê

Guardala come arriva guarda com'è com'è
Guardala come arriva guarda che è lei che è lei

Acqua di spilli fitti dal cielo e dai soffitti
Acqua per fotografie per cercare I complici da maledire
Acqua che stringe I fianchi tonnara di passanti

Âtru da camallâ
 nu n'à â nu n'à

Altro da mettersi in spalla
Non ne ha non ne ha

Oltre il muro dei vetri si risveglia la vita
Che si prende per mano
A battaglia finita

Come fa questo amore che dall'ansia di perdersi
Ha avuto in un giorno la certezza di aversi

Acqua che ha fatto sera che adesso si ritira
Bassa sfila tra la gente come un innocente che non c'entra niente
Fredda come un dolore Dolcenera senza cuore

Atru de rebellâ
 nu n'à â nu n'à

Altro da trascinare
Non ne ha non ne ha

E la moglie di Anselmo sente l'acqua che scende
Dai vestiti incollati da ogni gelo di pelle
Nel suo tram scollegato da ogni distanza
Nel bel mezzo del tempo che adesso le avanza

Così fu quell'amore dal mancato finale
Così splendido e vero da potervi ingannare

Amìala ch'â l'arìa amìa cum'â l'é
Amiala cum'â l'aria ch'â l'è lê ch'â l'è lê
Amiala cum'â l'aria amìa amia cum'â l'è
Amiala ch'â l'arìa amia ch'â l'è lê ch'â l'è lê

Guardala che arriva guarda com'è com'è
Guardala come arriva guarda che è lei che è lei
Guardala come arriva guarda guarda com'è


Fabrizio De Andre' / Ivano Fossati

venerdì 16 novembre 2018

Dio è morto Francesco Guccini e i Nomadi



Ho visto
La gente della mia età andare via
Lungo le strade che non portano mai a niente
Cercare il sogno che conduce alla pazzia
Nella ricerca di qualcosa che non trovano
Nel mondo che hanno già, dentro alle notti che dal vino son bagnate
Lungo le strade da pastiglie trasformate
Dentro le nuvole di fumo del mondo fatto di città
Essere contro ad ingoiare la nostra stanca civiltà
E un dio che è morto
Ai bordi delle strade, dio è morto
Nelle auto prese a rate, dio è morto
Nei miti dell'estate, dio è morto

Mi han detto
Che questa mia generazione ormai non crede
In ciò che spesso han mascherato con la fede
Nei miti eterni della patria o dell'eroe
Perchè è venuto ormai il momento di negare
Tutto ciò che è falsità, le fedi fatte di abitudine e paura
Una politica che è solo far carriera
Il perbenismo interessato, la dignità fatta di vuoto
L'ipocrisia di chi sta sempre con la ragione e mai col torto
E un dio che è morto
Nei campi di sterminio, dio è morto
Coi miti della razza, dio è morto
Con gli odi di partito, dio è morto

Ma penso
Che questa mia generazione è preparata
A un mondo nuovo e a una speranza appena nata
Ad un futuro che ha già in mano
A una rivolta senza armi
Perché noi tutti ormai sappiamo
Che se dio muore è per tre giorni e poi risorge
In ciò che noi crediamo, dio è risorto
In ciò che noi vogliamo, dio è risorto
Nel mondo che faremo, dio è risorto



Testo Francesco Guccini. Voce Augusto Daolio, Nomadi. Album Per quando noi non ci saremo. 


giovedì 15 novembre 2018

È più difficile rinunciare all'amore che alla vita, L.F. Céline

È più difficile rinunciare all'amore che alla vita.

 Louis-Ferdinand Céline

Street Artist Luis Gomez de Teran. Street Art, Roma Italy

mercoledì 14 novembre 2018

La parola scritta di Marguerite Yourcenar

La parola scritta mi ha insegnato ad ascoltare la voce umana.

Marguerite Yourcenar


Le innaturali concentrazioni metropolitane secondo Montale

Le innaturali concentrazioni metropolitane non colmano alcun vuoto, anzi lo accentuano. L’uomo che vive in gabbie di cemento, in affollatissime arnie, in asfittiche caserme è un uomo condannato alla solitudine.

Eugenio Montale



Senza mai arrivare in cima, Paolo Cognetti per Einaudi

Ecco il viaggio che desideravo per i miei quarant'anni, adatto a celebrare l'addio a  quell'altro regno perduto che è la giovinezza.


Paolo Cognetti, Senza mai arrivare in cima, Einaudi 


martedì 13 novembre 2018

Le notti difficili, Dino Buzzati

L’uomo è una imprevista anomalia verificatasi nel corso del processo evolutivo della vita, non il risultato a cui l’evoluzione doveva necessariamente portare. È mai concepibile infatti che l’officina della natura mettesse determinatamente in circolazione un animale nello stesso tempo debole, intelligente e mortale, cioè inevitabilmente infelice?
Fu una specie di sbaglio, un caso quasi inverosimile che ragionevolmente non ha motivo di ripetersi in nessuno dei pianeti i quali presentano condizioni ambientali uguali alla terra.

Dino Buzzati, Le notti difficili


venerdì 2 novembre 2018

A quarant'anni dalla sua scomparsa, l'intervista inedita di Enzo Biagi a Pasolini

A quarant'anni dalla morte di Pier Paolo Pasolini, Bologna, città che gli ha dato i natali, ha organizzato una serie di iniziative per commemorare la tragica scomparsa di uno delle personalità più importanti del panorama intellettuale italiano. Doppiozero, media partner, ha realizzato un contributo che si articoli in interviste, poesie, lettere.

Invitiamo alla lettura della prima parte del percorso strutturato da Doppiozero: trattasi dell’intervista a Pasolini durante la trasmissione di Enzo Biagi, “Terza B, facciamo l’appello”, cui Pasolini partecipava con i compagni di scuola del liceo Galvani di Bologna, alcuni diventati personaggi pubblici da adulti. Programmata per il 27 luglio 1971, "la trasmissione fu cancellata a causa di una delle tante denunce di Pasolini (istigazione alla disobbedienza e propaganda antinazionale) presentata in quanto direttore responsabile di Lotta continua. Ripresa da Biagi su La Stampa nel 1971, è stata ristampata in vari luoghi". 

Per leggere interamente la prima pubblicazione d’interviste proseguite a questo link:
Intervista. Produco poesia, una merce inconsumabile


sabato 27 ottobre 2018

La forza della letteratura. Francis Scott Fitzgerald

Questa è la parte più bella
di tutta la letteratura:
scoprire che i tuoi desideri sono
desideri universali, che non sei solo
o isolato da nessuno.
Tu appartieni.

Francis Scott Fitzgerald

New York City - Westsider Books


giovedì 25 ottobre 2018

Robert Doisneau. Un nuovo modo di vedere le cose

La nostra meta non è mai un luogo, ma piuttosto un nuovo modo di vedere le cose.

Henry Miller

Optician Shop, Paris, 1967. Robert Doisneau

martedì 23 ottobre 2018

#ArteInTweet: l'appassionante gioco letterario di @CasaLettori

"Lascia che io viva così per qualche tempo. 
Chi mi rimprovera non sa cosa nasconde una natura d'artista"

Citazione di Paul Gauguin 
nel libro di Marcello Venturoli, 
Il critico a domicilio (Ed.Campanotto Rifili)




domenica 21 ottobre 2018

Alessandro Baricco, Castelli di rabbia: le frasi più belle

Perché è così che ti frega la vita. Ti piglia quando hai ancora l'anima addormentata e ti semina dentro un'immagine o un odore o un suono che poi  non te lo togli più. E quella lì era la felicità.
Lo scopri dopo, quand'è troppo tardi.


Alessandro Baricco, Castelli di rabbia

@PascalCampion Art 

#Citando con #CasaLettori: gioco letterario alla scoperta delle frasi più belle tratte dai libri

Anche se quel giorno non ci fossimo incontrati tutto sarebbe andato nello stesso modo. Ci eravamo incontrati perché doveva succedere, e anche se non fosse stato quel giorno, prima o poi ci saremmo sicuramente incontrati da qualche parte. Naturalmente questa idea non si fondava su niente, ma era quello che sentivo…


Haruki Murakami, Norwegian Wood

giovedì 18 ottobre 2018

Alex Webb, Maestri Fotografi: i più grandi fotografi raccontati da Mario Calabresi

I have always felt that a lot of the most interesting work, not just mine but other people’s, falls into the nether area, somewhere between the worlds of documentary and photojournalism (two very vague words) and the world of art. I think a lot of street photography falls into this nether area.


Running through a lot of traditional photojournalism there is an overwhelming sense of... pictures that say something, that define something. I’m not trying to define things. I’m trying to explore things. I’m trying to ask questions.



Alex Webb, Magnum Photos, Cite Soleil. 1986.

mercoledì 17 ottobre 2018

Mentre lui le insegnava a fare l’amore lei gli insegnava ad amare

Mentre lui le insegnava a fare l’amore 
lei gli insegnava ad amare. 


Fabrizio De André


Hermann Hesse, Narciso e Boccadoro

Lascia che te lo dica oggi quanto ti voglio bene, quanto tu sei stato sempre per me , come hai arricchito la mia vita. Tu non puoi misurare ciò che significhi. Significa la sorgente in un deserto, l’albero fiorito in un terreno selvaggio. A te solo debbo che il mio cuore non sia inaridito, che sia rimasto in me un punto accessibile alla grazia.

Hermann Hesse, Narciso e Boccadoro


Emily Dickinson, Le persone che amiamo

Le persone che amiamo, le amiamo per sempre, perché diventano una parte di noi, una parte fisica, abitano i nostri pensieri anche quando non ci sono più.

Emily Dickinson

Sir Frank Bernard Dicksee

sabato 13 ottobre 2018

Victoria Redel, Restare vive. Einaudi

Le Vecchie Amiche.
Alla fine della prima media ne fecero il loro nome ufficiale. Una battuta un pomeriggio, ma suonava bene e piacque. Indelebile.

Victoria Redel, Restare vive. Einaudi


Jonathan Safran Foer, Ogni cosa è illuminata (Guanda)

Ma ancor di più, non venivano mai proferite parole che non fossero d'amore, e tutto era portato come un ulteriore, piccolo elemento probatorio del fatto che così può essere, e non dev'essere altrimenti; se nel mondo non c'è amore faremo un altro mondo, e lo circonderemo di mura massicce e lo arrederemo con interni rossi e soffici, e gli forniremo un battaglio che suoni come un diamante caduto nel feltro di un gioielliere in modo che non lo sentiamo mai. Amami perché l'amore non esiste e io ho provato tutto ciò che esiste.

Jonathan Safran Foer, 
Ogni cosa è illuminata (Guanda)

Henri Cartier-Bresson, Napoli, Italia, 1971

venerdì 12 ottobre 2018

Marguerite Yourcenar, Il giro della prigione: Viaggi nello spazio e nel tempo

Sembra esserci nell’uomo, come negli uccelli, 
un bisogno di migrazione, 
una vitale necessità di sentirsi altrove.

Marguerite Yourcenar,
Il giro della prigione: Viaggi nello spazio e nel tempo


Lewis Carroll. Non credere mai di essere altro

Non credere mai di essere altro che ciò che potrebbe sembrare ad altri che ciò che eri o avresti potuto essere non fosse altro che ciò che sei stata che sarebbe sembrato loro essere altro.

Lewis Carroll, Alice nel paese delle meraviglie

Stacey Aoyama

In ricordo del 122° anniversario della nascita di Eugenio Montale

Meriggiare pallido e assorto
presso un rovente muro d’orto,
ascoltare tra i pruni e gli sterpi
schiocchi di merli, frusci di serpi.

Nelle crepe del suolo o su la veccia
spiar le file di rosse formiche
ch’ora si rompono ed ora s’intrecciano
a sommo di minuscole biche

Osservare tra frondi il palpitare
lontano di scaglie di mare
mentre si levano tremuli scricchi
di cicale dai calvi picchi.

E andando nel sole che abbaglia
sentire con triste meraviglia
com’è tutta la vita e il suo travaglio
in questo seguitare una muraglia
che ha in cima cocci aguzzi di bottiglia.


Eugenio Montale, L’opera in versi, Einaudi




Ho sceso, dandoti il braccio, almeno un milione di scale
e ora che non ci sei è il vuoto ad ogni gradino.
Anche così è stato breve il nostro lungo viaggio.
Il mio dura tuttora, né più mi occorrono
le coincidenze, le prenotazioni,
le trappole, gli scorni di chi crede
che la realtà sia quella che si vede.
Ho sceso milioni di scale dandoti il braccio
non già perché con quattr’occhi forse si vede di più.
Con te le ho scese perché sapevo che di noi due
le sole vere pupille, sebbene tanto offuscate,
erano le tue.

Eugenio Montale


Poesia di Rupi Kaur accompagnata da Henri Cartier Bresson

E se raggiungessimo le loro porte 
e loro ce le sbattessero in faccia chiedo 

cosa sarà mai una porta dice lei 
dopo essere sfuggiti al ventre della bestia


#RupiKaur, Il sole e i suoi fiori. 
Edizioni Tre60Libri

#MaestriFotografi Henri #CartierBresson 

mercoledì 10 ottobre 2018

Vorrei che tu venissi da me. Dino Buzzati

Vorrei che tu venissi da me in una sera d’inverno e, 
stretti insieme dietro i vetri, 
guardando la solitudine delle strade buie e gelate, 
ricordassimo gli inverni delle favole, 
dove si visse insieme senza saperlo.

Dino Buzzati


Non ho smesso di pensarti. Charles Bukowski

Non ho smesso di pensarti,
vorrei tanto dirtelo.
Vorrei scriverti che mi piacerebbe tornare,
che mi manchi
e che ti penso.
Ma non ti cerco.
Non ti scrivo neppure ciao.
Non so come stai.
E mi manca saperlo.
Hai progetti?
Hai sorriso oggi?
Cos’hai sognato?
Esci?
Dove vai?
Hai dei sogni?
Hai mangiato?
Mi piacerebbe riuscire a cercarti.
Ma non ne ho la forza.
E neanche tu ne hai.
Ed allora restiamo ad aspettarci invano.
E pensiamoci.
E ricordami.
E ricordati che ti penso,
che non lo sai ma ti vivo ogni giorno,
che scrivo di te.
E ricordati che cercare e pensare son due cose diverse.
Ed io ti penso
ma non ti cerco.

Charles Bukowski


lunedì 8 ottobre 2018

Rupi Kaur, The sun and her flowers. Il sole e i suoi fiori. Edizioni Tre60Libri

Questa è la ricetta della vita 
disse mia madre 
tenendomi fra le braccia mentre piangevo 
pensa a quei fiori 
che pianti in giardino ogni anno 
t’insegneranno 
che anche le persone 
devono appassire 
cadere 
radicare 
crescere 
per poter fiorire 


Rupi Kaur, 
Il sole e i suoi fiori. Edizioni Tre60Libri 

Scopri di più

Rupi Kaur non ha bisogno di presentazioni. Il suo lirismo è famoso in tutto il mondo. Grazie ai social network le sue poesie, i suoi versi, le sue parole si sono diffuse a macchia d'olio: un lirismo schietto, breve, semplice mai scontato e banale. Una poetica che ha radici profonde, che affonda nel dolore per rinascere dallo stesso. Una rigenerazione attraverso le parole: superare il dolore e il trauma grazie alla forza delle parole che non conoscono limiti temporali e spaziali, che non subiscono il peso delle barriere sociali. Le sue poesie hanno un valore epifanico difficilmente riscontrabile in altri giovani poeti della sua generazione: attraverso questa costruzione poetica, Rupi Kaur compone una saggia e profonda riflessione su temi universali.