Questo è il sito web di Sara Durantini. Libri editi oltre a racconti, brevi saggi e articoli pubblicati, nel tempo, su riviste, periodici e blog. Gli ambiti di interesse: autobiografia femminile, letteratura al femminile. Tra le autrici che hanno suscitato maggiormente il suo interesse: Colette, Marguerite Duras, Annie Ernaux, Anaïs Nin, Nathalie Léger, Sylvia Plath, Simone de Beauvoir, Virginia Woolf, Anne Sexton, Chandra Livia Candiani, Alice Munro.
sabato 20 aprile 2019
La Crocifissione di Antonello Da Messina
La Crocifissione di Antonello Da Messina è un'opera realizzata intorno al 1475 e attualmente conservata presso il Koninklijk Museum voor Schone Kunsten di Anversa.
L'artista siciliano rinascimentale Antonello da Messina dipinse l'opera esaltando il concetto simbolico di morte e redenzione. La figura di Cristo appesa alla croce si posiziona centralmente rispetto a tutto il pannello. Accanto a lui abbiamo Gesta e Dismas, meglio conosciuti come il Cattivo Ladrone e il Ladro Penitente. Dismas compare nel Vangelo di Nicodemo (apocrifo del IV secolo) del malfattore crocifisso alla destra di Gesù. Il Vangelo arabo dell'infanzia, un testo apocrifo del VI secolo, chiama invece il buon ladrone Tito, mentre nella tradizione della Chiesa ortodossa russa, il nome del buon ladrone è Rach.
In questa rappresentazione della Crocifissione di Gesù, la terra è ricoperta di teschi e ossa. La Madre è in preda al dolore mentre Giovanni si inginocchia e guarda in alto verso Cristo.
Secondo alcuni, fu sepolto sul Calvario, la collina su cui Cristo morì. Poiché Adamo ed Eva non potevano resistere alla tentazione del serpente, il peccato è entrato nel mondo. Con la sua morte sulla croce, Cristo pone fine al peccato. I serpenti che si snodano tra i teschi simboleggiano il male assoluto, mentre il gufo si riferisce ai peccatori che si allontanano dalla "vera fede".
In un primo momento si è ipotizzato che il paesaggio sullo sfondo richiamasse le terre dell’Italia Settentrionale, in particolare il Veneto, una scelta che si rileverà maggiormente nell’opera successiva della “Crocifissione di Londra” sempre del 1475 (conservata presso la National Gallery di Londra). Nel 2010 attraverso una serie di studi di sovrapposizione si è rilevato che lo sfondo del dipinto potrebbe raffigurare lo scorcio dello stretto di Messina con la valle del torrente Camaro.
Il pittore ha firmato la propria opera scrivendo il nome su un pezzo d carta che compare in basso a sinistra, comprensivo di datazione.
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