L'età straniera di Marina Mander, Marsilio Editori

L'età straniera di Marina Mander (Marsilio), tra i dodici candidati al Premio Strega, racconta una storia sommersa dai non detti e dai silenzi inespressi. Una storia in bilico, tra la paura di conoscersi e il senso di estraneità.
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Una scrittura cruda e asciutta, per molti aspetti visiva. Le parole della Mander impattano con le nostre sensazioni: veniamo travolti dal dolore di Leo, un ragazzo che soffre per la perdita del padre suicidatosi in mare perché la vita era troppo o forse era lui ad essere troppo per la vita. Un dolore pesante per un adolescente che, nel frattempo, vede il suo corpo cambiare e assiste al rapporto con le ragazze farsi sempre più maturo ma non concludente, come lui vorrebbe. Leo è uno studente brillante pur non trascorrendo molto tempo sui libri. Ossessionato dal sesso e da Kurt Cobain, Leo preferisce perdersi nei suoi pensieri mentre vaga per una Milano solitaria.
Attraverso le parole di Leo conosciamo la madre, affetta da buonismo, che tenta, invano, di colmare i propri vuoti emotivi aiutando, disperatamente, il prossimo (che si paleserà di lì a poco in Florin). Accanto a lei c'è il compagno tassista, dalle mani grassottelle e senza peli come le caviglie di un neonato. Potrebbe essere una famiglia come tante, in un quartiere come tanti in una delle tante città italiane.
Tra ricordi, aneddoti e immagini surreali, entra in scena Florin, il ragazzino rumeno dal passato torbido, obbligato dal padre a prostituirsi: un'innocenza mai totalmente assaporata. Anche Florin è un personaggio in bilico che approda nella vita di Leo, nella sua famiglia inconsistente dove gli adulti sembrano essere più preoccupati di mettersi a posto la coscienza che non a salvaguardare il bene dei propri figli, naturali o adottivi che siano.
Lo sguardo disilluso di Leo tratteggia i famigliari con sagacia: tra pennellate di cinismo ed espressioni contrite, Leo ci accompagna in una storia umana dove le ascese, le decadenze, i rimpianti e le trasformazioni lo porteranno in un viaggio di profonda conoscenza di se stesso, affrontando quell'io nascosto e recondito che tutti noi ci portiamo dentro e che, talvolta, stentiamo a riconoscere.

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