Volutamente inseriti in uno stesso articolo, non per ridimensionare gli autori e la forza delle loro opere ma, al contrario, per dare maggior rilievo e accostare due voci del panorama narrativo italiano che rappresentano una porzione letteraria del nostro tempo dal momento che, entrambi, si sono misurati (e coraggiosamente cimentati) con un romanzo che affonda le radici nella storia d'Italia.
Ascoltati entrambi alla Casa delle Letterature, inseriti nel ciclo di incontri del Festival delle Letterature di Roma ed.2019, Benedetta Cibrario presentata da Alberto Rollo e Antonio Scurati presentato da Francesco Piccolo, hanno regalato ai presenti due momenti emotivamente immensi sospinti dall'esperienza, dall'entusiasmo e dalla sapienza che accompagnano, con grande naturalezza, coloro che da sempre sono di casa alla letteratura.
Rollo ha presentato con grande maestria Il rumore del mondo di Benedetta Cibrario (Mondadori). C'era amicizia nelle sue parole, stima e comprensione di un libro che è molto più di un romanzo storico, è la voce di una giovanissima londinese trapiantata nell'Italia pre-unificata che rinasce e si riscopre "impiegando mezzi e ricchezza per postare il mondo un po' più in là" . Anne Bacon figlia di un ricco mercante di seta sposa l’ufficiale piemontese Prospero Carlo Carando di Vignon. Tornati a Torino, Anne dovrà fare i conti con un'Italia in procinto dell'unificazione, con tutte le problematiche sociali ed economiche che ne derivano. Il nuovo che avanza mette in difficoltà anche gli animi più conservatori (come il suocero) ma le resistenze non fermano le nuove generazioni, i fautori della tanto ambita unificazione.
Durante la presentazione alla Casa delle Letterature si è dato molto spazio sia alla forza di Anne, simbolo di un femminismo pulito, animato da sani principi, alcuni dei quali trovano l'appoggio dei famigliari (come il nonno e il simbolico significato della sua eredità), sia alla storicità del romanzo, agli studi che hanno spinto la Cibrario ad affrontare un periodo così delicato come quello che precede l'unificazione.
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Nel giardino della Casa Delle Letterature, complice una piacevole giornata di inizio giugno, Antonio Scurati ha raccontato il suo libro, M. Il figlio del secolo edito da Bompiani. Nella cornice dell'estivo una breve presentazione di Francesco Piccolo ha aperto il dibattito, le domande e soprattutto ha lasciato la parola a Scurati il quale, lungi dal voler trasforma l'occasione per un dibattito sociale-politico, ha invece coinvolto il pubblico spiegando e svelando il lavoro copioso che ha rappresentato questo romanzo storico. Lontano dalla saggistica e dal mero documentarismo, Scurati assembla comprovati accadimenti, studi e letture sulla figura di Mussolini, Uomo e Politico, in un testo narrativo (il primo testo narrativo), poetico e letterario, dove il linguaggio abbandona lo stile ricercatamente sofistico per abbracciare un racconto volto ad esorcizzare lo spettro del fascismo.
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In questo video le motivazioni e la nascita del romanzo:
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