lunedì 30 settembre 2019

Mostra Leonardo Da Vinci: a Milano, After Leonardo. Installazioni di Ettore Favini ed Eugenio Tibaldi

After Leonardo. Installazioni di Ettore Favini ed Eugenio Tibaldi 
20 settembre 2019 — 12 gennaio 2020
Museo del Novecento
piazza Duomo 8, Milano
tel. 02 88444061
c.museo900@comune.milano.it




La videoinstallazione di Ettore Favini e l’opera site-specific di Eugenio Tibaldi, vincitrici del concorso dedicato a Leonardo da Vinci indetto dal Comune di Milano, in mostra al Museo del Novecento dal 20 settembre.
Entrano a far parte della collezione del Museo del Novecento le due opere premiate ex-aequo al concorso indetto dal Comune di Milano|Cultura in occasione di “Milano Leonardo 500”, il palinsesto delle iniziative che nel cinquecentenario della morte del genio toscano ha promosso e coordinato il Comune di Milano. Atlantico di Ettore Favini e Giardino abusivo di Eugenio Tibaldi, in mostra dal 20 settembre, interpretano con un taglio contemporaneo i temi affrontati dal Maestro rinascimentale nel periodo milanese.

Natura, scienza e arte, sono declinate dai due artisti con una diversa prospettiva mantenendo un linguaggio intermediale e una particolare attenzione all’interazione con il pubblico. I temi, al centro degli oltre ottanta progetti che hanno risposto alla call del Comune di Milano|Cultura per la realizzazione di un’opera d’arte contemporanea ispirata a Leonardo da Vinci, diventano così un’occasione di riflessione su argomenti attuali e urgenti come la sostenibilità e il degrado
ambientale.

Atlantico di Ettore Favini è uno spazio sospeso che connette passato e presente attraverso le trasformazioni del paesaggio, una meditazione guidata dalle immagini che documentano poeticamente la metamorfosi dell’acqua. La videoinstallazione, al piano terra del Museo, trae spunto dal Codice Atlantico di Leonardo, conservato alla Biblioteca Ambrosiana di Milano, e offre al visitatore un’esperienza immersiva tra ricordo di nebbie e “sfumati” leonardeschi.
L’installazione Giardino abusivo di Eugenio Tibaldi prende vita nel Museo, un orto che nasce, si alimenta e cresce innestandosi a diversi livelli del percorso espositivo. L’opera è in continuo divenire, articolata in tre fasi, coniuga l’estetica “informale” tipica delle periferie urbane con riferimenti all’architettura classica. Tra frigoriferi, televisori rotti e materassi germogliano insalata e pomodori nutriti con acqua di recupero che, filtrata grazie a un sistema di depurazione, proviene dall’impianto idraulico del museo.

"Con questo progetto il Museo del Novecento accoglie una doppia sfida: quella di abbracciare le sperimentazioni più contemporanee, integrandole coerentemente all’interno del percorso espositivo, e quella di valorizzare un dialogo con la tradizione leonardesca in grado di affrontare tematiche di dolorosa attualità", specifica Anna Maria Montaldo Direttrice del Polo Arte Moderna e Contemporanea. “Ettore Favini ed Eugenio Tibaldi hanno realizzato dei dispositivi di confronto con l’eredità di Leonardo da Vinci traendo dall’impostazione originale del pensiero del Maestro l’energia innovativa e creativa applicata a tematiche quanto mai contemporanee - quali il rapporto tra uomo e natura e la ricerca ingegneristica applicata a nuovi orizzonti futuri - invitando lo spettatore a farsi
attore consapevole di una riflessione assolutamente necessaria”

Anche in questa occasione il Museo si apre alla città e genera nuove sinergie collaborando con i Laboratori di Terapia Occupazionale del Comune di Milano. Sono i volontari iscritti ai laboratori a prendersi cura del Giardino abusivo di Eugenio Tibaldi interagendo con l’opera e mostrando come un piccolo gesto può contribuire all’equilibrio con la natura così sbilanciato dall’impatto sull’ambiente dell’azione umana.


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