giovedì 17 ottobre 2019

Della materia spirituale dell’arte: la mostra al MAXXI fino a marzo 2020

Della materia spirituale dell’arte 
a cura di Bartolomeo Pietromarchi 
Dal 17 ottobre 2019 all' 8 marzo 2020 
www.maxxi.art 
#spiritualealMAXXI 



JOHN ARMLEDER | MATILDE CASSANI | FRANCESCO CLEMENTE | ENZO CUCCHI | ELISABETTA DI MAGGIO | JIMMIE DURHAM | HARIS EPAMINONDA | HASSAN KHAN | KIMSOOJA | ABDOULAYE KONATÉ | VICTOR MAN | SHIRIN NESHAT | YOKO ONO | MICHAL ROVNER | REMO SALVADORI | TOMÁS SARACENO | SEAN SCULLY | JEREMY SHAW | NAMSAL SIEDLECKI 

con prestiti da: Musei Vaticani | Museo Nazionale Romano | Museo Nazionale Etrusco di Villa Giulia | Musei Capitolini 

dedicata a Lea Mattarella 

Che cosa significa, oggi, parlare di spirituale? Quale è lo spazio della spiritualità in un mondo dominato da una cultura digitale e tecnologica e da una mentalità ultra deterministica? Esiste ancora un’esigenza spirituale alla base delle istanze dell’arte? 

Per riflettere su questi e altri interrogativi il MAXXI Museo nazionale delle arti del XXI secolo riunisce alcuni tra i più importanti protagonisti della scena artistica dei nostri tempi nella grande collettiva della materia spirituale dell’arte, fortemente voluta dalla Presidente della Fondazione MAXXI Giovanna Melandri e curata da Bartolomeo Pietromarchi

Della materia spirituale dell’arte è un progetto che indaga il tema dello spirituale attraverso lo sguardo dell’arte contemporanea e, al contempo, della storia arcaica di Roma. In un allestimento che offre possibilità multiple di percorso sono esposti i lavori di diciannove artisti, nomi di spicco del panorama internazionale, provenienti da culture e con background differenti. 

Le opere di John Armleder, Matilde Cassani, Francesco Clemente, Enzo Cucchi, Elisabetta Di Maggio, Jimmie Durham, Haris Epaminonda, Hassan Khan, Kimsooja, Abdoulaye Konaté, Victor Man, Shirin Neshat, Yoko Ono, Michal Rovner, Remo Salvadori, Tomás Saraceno, Sean Scully, Jeremy Shaw e Namsal Siedlecki, realizzate per la maggior parte nell’ultimo biennio e ripensate appositamente per gli spazi del MAXXI, sono esposte a fianco di diciassette straordinari reperti archeologici etruschi, romani e di produzione laziale, provenienti da quattro tra i principali musei della città: Musei Vaticani, Museo Nazionale Romano, Museo Nazionale Etrusco di Villa Giulia e Musei Capitolini. 

I reperti risalgono a un periodo compreso tra l’VIII sec a.C. e la fine del IV sec d.C., ovvero dalle origini di Roma sino al momento in cui il Cristianesimo diventa religione di Stato, e sono quindi rappresentativi del percorso che conduce dal mondo arcaico a quello premoderno, dalla dimensione collettiva del sacro in era pagana all’affermarsi di una dimensione più individuale dello spirituale in età post classica. 

“La domanda sull‘Essere, sull’espansione spirituale dell’uomo, ha definito la ricerca artistica da sempre - dice Giovanna Melandri -. L'arte è talvolta capace di cogliere la nostra tensione ad andare oltre l’illusione delle forme e della materia (Maya). Come scriveva Schopenhauer, l’arte può miracolosamente elevarsi sopra la vita e contemplarla, trascendendola. Ho voluto moltissimo questo progetto, che nasce dalla mie chiacchierate con Lea Mattarella, ed è dedicato a lei. Non è stato facile definirne il profilo e i confini, ma sono certa che questa mostra contribuirà ancora di più ad ampliare il perimetro della ricerca, artistica e ideale, del “laboratorio” MAXXI. Sono convinta che la domanda aperta sulla natura spirituale della persona, al di là di ogni dogma religioso, sia una domanda che chiede urgentemente di essere posta all’uomo contemporaneo. Ringrazio i Musei Vaticani, il Museo Nazionale Romano, il Museo Nazionale Etrusco di Villa Giulia e i Musei Capitolini che hanno condiviso con noi questo progetto”. 

“La compresenza e la relazione tra elementi contrapposti è molto evidente - afferma Bartolomeo Pietromarchi, Direttore MAXXI Arte - e la sua messa in risalto è la forza dell’intero progetto. È proprio questa impossibile composizione tra corpo e anima, tra materia e spirito a essere la più fedele rappresentazione della nostra essenza. Con ‘materia spirituale dell’arte’, intendo ciò che fa leva su tale dicotomia, tra una dimensione materiale legata all’esperienza personale e un’esigenza di ritrovare pratiche e significati che elevino lo spirito al di sopra di essa.” 

La Galleria 4 dedicata a della materia spirituale dell’arte accoglie il visitatore con un allestimento espositivo fatto di visioni laterali e muri totemici che permette un gioco di rimandi tra le opere d’arte e i manufatti archeologici e favorisce così un dialogo continuo tra la sensibilità antica e quella contemporanea. 

Diverse le installazioni in mostra, tra cui quelle di Matilde Cassani (un drappo di tessuto, come una soglia che introduce nello spazio del sacro), Enzo Cucchi (artista al quale il MAXXI dedica al contempo un Focus della Collezione Arte in Sala Gian Ferrari, 17 ottobre 2019-gennaio 2020) Jimmie Durham, Haris Epaminonda, Remo Salvadori, Namsal Siedlecki, realizzate o ripensate appositamente per questo progetto. Il percorso si apre e va a chiudersi con le installazioni sonore di Hassan Khan (una composizione per battito di mani) e di Kimsooja (che diffonde gli echi di un canto tibetano), superate le quali si accede al grande spazio centrale che vede emergere la presenza di grandi opere bidimensionali tra cui quelle di John Armleder, Francesco Clemente, Abdoulaye Konaté, Victor Man, Sean Scully, in stretta relazione con gli oggetti antichi (la coppia di Pavoni dei Musei Vaticani, il Fegato dello Scasato di Villa Giulia, lo Scarabeo alato dei Musei Capitolini, la Collana con Chrismon e la Statua Leontocefala, entrambe del Museo Nazionale Romano, la Gemma della dea Roma dei Musei Capitolini – Fondazione Santarelli). Fotografia (le mani di donne iraniane nel gesto di offrire versi di poeti della tradizione farsi di Shirin Neshat) e video (Michal Rovner, Jeremy Shaw) dialogano con le installazioni immersive di Elisabetta Di Maggio (che ricrea con i francobolli il pavimento cosmatesco della Basilica di San Marco) di Tomás Saraceno (che trasforma il fluttuare della seta di ragno in vibrazioni sonore), per finire con un’importante opera di arte partecipativa di Yoko Ono. 

Il progetto della materia spirituale dell’arte prevede la realizzazione di un catalogo edito da Quodlibet, la cui pubblicazione è pensata per l’autunno di quest’anno, che raccoglierà i contributi testuali di Andrea Carandini, Padre Paolo Benanti, Stefano Catucci, Raffaella Frascarelli e Riccardo Venturi. L’apparato critico presente nel libro è inoltre alla base del pensiero curatoriale-espositivo della mostra, il cui percorso visivo-fotografico sarà a cura di Agostino Osio (Alto Piano studio, Milano). 

Ad affiancare il progetto di mostra, un corposo Public Program vedrà il susseguirsi di talk con gli artisti (Sean Scully, 17 ottobre 2019 – Jimmie Durham, 17 dicembre 2019); lectio magistralis (Massimo Cacciari, 25 ottobre 2019 – Corrado Augias, 21 gennaio 2020 – Massimo Recalcati, 7 marzo 2020 ); la proieizione del film The Answer. A true story, dedicato a Paramahansa Yogananda, filosofo, mistico, yogi indiano (13 novembre 2019); la performance musicale di Pejman Tadayon Ensemble (30 novembre 2019) e la lezione performance del Maestro Krishna Das sull’antica filosofia vedica (4 dicembre 2019); l’incontro con l’archeologo Andrea Carandini in dialogo con Bartolomeo Pietromarchi (23 gennaio 2020). 

In occasione della mostra della materia spirituale dell'arte il MAXXI propone tre film, parte della programmazione ufficiale della XIV° edizione della Festa del Cinema di Roma, per approfondire il tema dello spirituale attraverso lo sguardo di tre grandi registi: Dersu Uzala. Il piccolo uomo delle grandi pianure, 1975, di Akira Kurosawa (18 ottobre ore 16.30); The Tree of life, 2012, di Terrence Malick (22 ottobre ore 16.00); Lo Scafandro e la Farfalla, 2007, di Julian Schnabel (25 ottobre ore 17.00). 

Ingresso con biglietto o accredito della Festa del Cinema di Roma www.romacinemafest.org

Nessun commento:

Posta un commento