Il cuore non si vede, l'ultimo libro di Chiara Valerio edito da Einaudi, si presenta come un romanzo immersivo, iperrealistico, compatto, fatto di emozioni e pensieri, di attese e meditazioni interiori. Il cuore non si vede è il racconto di una fuga tanto impossibile da realizzare quanto surreale da concepire anche idealmente.
Andrea Dileva si sveglia una mattina senza cuore: non c'è battito. Sta forse morendo? E' l'inizio di una malattia? Lo chiedo alle donne della sua vita: Laura, Carla, persino Angelica, intraprendente dottoressa, la quale gli spiega, scientificamente, che il suo cuore non ha mai smesso di battere.
Eppure Andrea Dileva si accorge che qualcosa è cambiato. Se le risposte non arrivano dalla scienza allora deve cercare da altre parti. Se non arrivano dalle persone che tentano di amarlo allora deve interpellare qualcun altro. Ma chi, se non se stesso?
Le riflessioni vengono affidate a frammenti di iperrealismo che lasciano il posto, ben presto, ad attimi di grande impatto emozionale: è in questi momenti che Andrea Dileva riesce a far luce sul suo problema: non c'è alcuna carenza fisica. Quello che Andrea fatica a comprendere è che brandelli del suo cuore sono sparsi in giro per il mondo, passati di mano in mano, di sguardo in sguardo. Solo riconoscendoli potrà ritrovare se stesso e riunirsi con quella parte del suo io (corporeo e spirituale) che teme sia sparito dalla sua vista.
Il cuore non si vede è il racconto di un percorso di pena e redenzione, un racconto che riprende poeticamente, sublimando e attualizzando, le lezioni kafkiane.
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