Dopo Chiamami col tuo nome, André Aciman torna con Cercami, edito da Guanda

Se tardi a trovarmi, insisti. Se non ci sono in nessun posto, cerca in un altro, perché io sono seduto da qualche parte, ad aspettare te. L'immediatezza espressiva, caratteristica della poetica di Whitman, riecheggia mentre ripongo l'ultimo romanzo di André Aciman, Cercami novità editoriale edito da Guanda. Il conturbante realismo di Whitman segnalato da Pavese ritorna tra le pagine del romanzo di Aciman. 


Folgorante narrazione che sorregge momenti di epifanica umanità: Cercami è la prova dell'esistenza, ancora vigorosa nella letteratura americana, di quella "mistica realtà incarnata e imprigionata nella parola". Una scrittura travolgente e passionale, diapositive che si stagliano sulla pagina bianca sussurrando l'idea di un'immagine, trascinando il lettore in un vortice di umana bellezza.
La catarsi emozionale è dirompente. Non si può far altro che lasciarsi sopraffare dagli eventi narrati. 
Come accade a Samuel, il padre di Elio (diventa chiaro il trait d'union con il romanzo precedente, Chiamami col tuo nome) che sul treno da Firenze a Roma incontra Miranda, giovane fotografa conturbante e misteriosa, "fragile come porcellana", "bella e irraggiungibile", imperfetta, tenace, sensuale. Miranda irrompe nella vita di Samuel e decide che sarà lei a riempire "gli spazi vuoti" della sua vita. Sullo sfondo la Roma sognante e romantica, il lungotevere che la sera si illumina, via Giulia deserta e immersa nel silenzio, i locali di Trastevere, Villa Albani e le sue statue, il vino che scorre a fiumi, l'amore tanto meraviglioso da spaventare entrambi.

Elio, che nel frattempo è diventato un musicista affermato, incontra Michel in una Parigi in bianco e nero, nel mese di novembre. Tra esitazioni e imbarazzi, inizia una storia d'amore importante, destinata ad avere un ruolo fondamentale nella vita del giovane musicista. 

Tuttavia nulla sfugge al tempo, neppure i ricordi. Oliver continua ad essere presente nella mente e nel cuore di Elio.  Oliver rappresenta il sogno mancato, la vita che Elio non ha potuto realizzare, la storia che non è riuscito a vivere, l'uomo con il quale desidera parlare, al quale desidera confidare i suoi pensieri, l'unica persona che vorrebbe al suo fianco. Sono passati quindici anni ma il ricordo è rimasto indelebile. 

C'è un tempo per ogni cosa, così come c'è un tempo per ogni amore. Ma chi può dire quando è il tempo giusto per viverlo? E poi si può parlare di tempo giusto e tempo sbagliato?

Cercami suona come un'invocazione, un grido, un messaggio che aspetta di essere (r)accolto.

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