L'incoscienza secondo Karine Tuil, La Tartaruga Edizioni

Questo articolo è apparso sulla rivista LuciaLibri. Ne pubblichiamo un breve estratto.


Uno spaccato della società francese contemporanea, un’indagine sociale iperrealista che racconta la forza dei sentimenti umani con grande lucidità: l’ultimo romanzo di Karine Tuil, L’incoscienza (513 pagine, 22 euro), edito in Italia da La Tartaruga nella traduzione di Raffaella Patriarca, ci accompagna dietro le quinte della politica francese in una storia intricata e intrigante dove le passioni e i desideri sono continuamente contaminati dalla violenza.
La storia dell’11 settembre è fatta di immagini e ricordi, frasi spezzate, voci che arrivano da lontano. Difficile da raccontare. Karine Tuil parte da questa storia, che ha coinvolto tutti, in un modo o nell’altro. È da qui che spicca il volo de L’incoscienza, dall’11 settembre, per planare sui soldati francesi in Afganistan. A turbare la scrittrice sarà l’agguato a Uzbin durate il quale un gruppo di soldati francesi ha perso la vita per mano dei talebani. Una storia di cui si parla poco, dirà più tardi la Tuil, e sulla quale lei ha posto l’attenzione.

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