Chi di noi ha sepolto tra i ricordi il momento di passaggio alla vita adulta? Quanto ci costa rievocare quel passato troppo ingombrante da diventare inconfessabile persino per noi stessi? Talvolta il ricordo è l'unica arma che abbiamo per tenere in vita qualcosa (o qualcuno) del nostro passato. Per Annie Ernaux il ricordo si trasferisce sulla nuda carta, sul foglio bianco e intonso, prendendo forma attraverso un progetto di scrittura capace di farla "vivere al di sopra del tempo". Innalzandosi in volo, Annie Ernaux guarda la ragazza del '58 diventare donna, la guarda mentre si scopre soggetto libero. Da questo humus emozionale e in parte autobiografico nasce Memoria di ragazza pubblicato da L'Orma Editore nella traduzione di Lorenzo Flabbi.
Sulle note di Mon histoire c'est l'histoire d'un amour, mentre la Francia abbraccia una nuova Repubblica, una liceale che annota frasi di Proust, Dumas figlio e André Gide, entra nella colonia di S. a Orne come educatrice. Il brivido della libertà, la madre che si allontana dalla colonia, quella madre fagocitante, che ha sempre tenuto la figlia lontana da feste, ragazzi, divertimenti, svaghi. La ragazza del '58 osserva la madre andarsene o meglio osserva se stessa sfuggire allo sguardo della madre, prenderne le distanze, fisiche e sociali.
Dentro la colonia tutto è nuovo. La ragazza del '58 brama l'accettazione, desidera l'approvazione altrui eppure teme di non essere all'altezza, di non essere come la capo educatrice L, olimpica, serena.
I ricordi si muovono a scatti. Sono istantanee sbiadite. Annie Ernaux tenta di sottrarre al tempo quella giovane liceale, studentessa modello, orgogliosa della sua diversità. In questo tentativo di riscoprire la persona che era quasi sessant'anni prima, riaffiorano le convinzioni, le azioni, gli atteggiamenti, i pensieri, brandelli di un Io che non c'è più, che è mutato sospinto dal tempo e modellato dagli eventi. La scoperta dell’amore, le prime esperienze sessuali, il rifiuto da parte del ragazzo amato, il giudizio delle compagne della colonia, la vergogna per la sua “condotta” agli occhi degli altri deplorevole, la solitudine e l’isolamento fino ai disturbi alimentari: Annie Ernaux scopre quanto sia doloroso diventare donna.
Il passaggio dalla prima alla terza persona denota la volontà di porre l'accento sulla trasformazione femminile che dapprima viene subìta sotto ai colpi di una traumatica esperienza sessuale e di un folle amore non ricambiato (“non so se riconosce la sua prima notte con H nel modo in cui Simone de Beauvoir descrive la perdita della verginità. Se condivide la frase la prima penetrazione è sempre uno stupro”), successivamente la trasformazione viene cercata e ambita attraverso l’analisi e la comprensione della vergogna (tuttavia: “capire la vergogna non dà il potere di cancellarla”).
Memoria di ragazza è un libro denso, immersivo, in cui l’esperienza di una scrittura immediata si scontra con la difficoltà di aver scavato nella memoria per dare un nome a sensazioni ed emozioni, per l’autrice, inconfessabili. Un percorso a ritroso nel tempo che ha tormentato Annie Ernaux per quasi sessant’anni, fino a quando è riuscita a mettere nero su bianco la storia di quella ragazza che lei stessa ha tentato di dimenticare. Perché in fondo siamo tutti figli di un'estate che “abbiamo giurato di dimenticare e di non raccontare mai a nessuno”.
Parte del mio studio sull'opera letteraria di Annie Ernaux è contenuta nel mio ultimo, L'evento della scrittura. Sull’autobiografia femminile in Colette, Marguerite Duras, Annie Ernaux pubblicato da 13lab Editore libro
Nessun commento:
Posta un commento