La Crocifissione di Giotto è uno degli affreschi che fa parte della Cappella degli Scrovegni a Padova. Inserita nel ciclo delle Storie di Gesù e della Vergine, ciclo che ha come tema la salvezza dell’umanità, la Crocifissione di Giotto vede al centro della struttura artistica dell'opera l'arte sacra, la pietas e la compenetrazione empatica dei sentimenti sprigionati dall'affresco stesso.
Crocifissione, Giotto, 1305 Padova, Cappella degli Scrovegni |
Sono poche le poche notizie documentaristiche su Giotto (a partire dalla data di nascita, incerta e circoscritta tra il 1267 ca. a Vicchio e il 1337 a Firenze), sappiamo che Dante gli dedicò la terzina dell'allievo che supera il maestro. Successivamente, nel Quattrocento, si parlava di Giotto del Mugello nelle testimonianze di Cennino Cennini e Lorenzo Ghiberti mentre un secolo dopo, Giotto compare ne Le Vite di Giorgio Vasari. Secondo la leggenda narrata da Giorgio Vasari, Papa Bonifacio VIII, nell’atto di bandire il Giubileo del 1300 era alla ricerca di un artista a cui commissionare gli affreschi per San Pietro. Giotto, già noto per quelli della Basilica di Assisi, fu contattato da un fiduciario del Papa e per dar prova delle proprie abilità, disegnò un cerchio su una tela. Questo bastò a convincere Bonifacio VIII sulle abilità dell'artista.
Dal 2006 la Cappella degli Scrovegni, che ospita l'affresco della Crocifissione di Giotto, è candidata a Patrimonio dell'Umanità (UNESCO). Dipinta fra il 1303 e il 1305, per volontà di Enrico Scrovegni, signore di Padova, avviene per mano di Giotto (ne è testimonianza il fatto che l’artista si trovava a Padova anche per la Basilica di Sant’Antonio e per il Palazzo Comunale.
Il ciclo delle Storie della Vergine e Gesù, in cui si inserisce l'affresco, risale ad un teologo agostiniano. Il racconto pittorico si sviluppa sulle pareti: troviamo le allegorie dei Vizi e delle Virtù, il Giudizio Universale , la meravigliosa volta di stelle brillanti in un blu intenso di grande impatto visivo. Da segnalare nell’arco trionfale della Cappella, Giotto dipinge un’architettura, una volta a crociera da cui pende un lampadario metallico e poco dopo una bifora. E' la prima volta nella storia dell'arte occidentale che vengono presentati quelli che lo storico dell'arte Roberto Longo definì inganni ottici.
La Cappella degli Scrovegni è frutto di un attento restauro avvenuto nel 2002 diretto da Giuseppe Basile (1942) e un gruppo di 40 restauratori. Durante l'operazione di pulizia (non prima di aver fatto gli studi e le ricerche per approdare a un restauro fedele all'opera originaria) intervengono anche i restauratori Gianluigi Colalucci e Sergio Fusetti. E' stata restaurata anche la Madonna con Bambino (1305-06), di Giovanni Pisano (1245–1314 ca.), posta sull'altare al centro di due angeli.
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