Un libro al giorno per tenere cuore e occhi allenati, per nuove rivelazioni.
Massimo Bontempelli, L'amante fedele (Arnoldo Mondadori Editore, 1953)
«Una gioia immensa m'invase. Saltai in piedi. La notte era dolce, calava ora dal cielo alla terra, notte umana, non una nuvola nel cielo morbido, l'aria intorno una pallida penombra piena di sospiri. lo mi rigiravo d'impazienza e allegrezza guardando. Dietro me riconobbi lontano in fondo il taglio nero del burrone con lo sgangherato ponte, qui al mio fianco l'albero buono: aveva poche fronde che si confondevano nel bruno dell'aria. Poco oltre, un cespuglio folto di pruni; lo raggiunsi: dal cespuglio si partivano due viottoli simili a quello che avevo percorso al principio del mio viaggio. Spingendo avanti lo sguardo li vedevo lentamente divaricare e perdersi in una vasta zona oscura, di là dalla quale sotto il lume delle stelle si disegnò nitida una collina. Ecco - súbito ricordai - ecco i sentieri che la voce m'annunziava. E aveva aggiunto: all'orizzonte vedrai tante luci. Il mio orizzonte è ora quella collina; ma non vi sono luci, di luci non vedo altro che sopra la collina le stelle in cielo: forse la voce intese parlare delle stelle? Dio quante quante!».
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