Parigi svelata nel libro di Julien Green
--Parigi, Julien Green, (Adelphi, 2023, traduzione di Marina Karam)--
Nell’opera
di Julien Green, Parigi, risuona l’eco della parola di Andrea Zanzotto, con
la sua personalissima ricerca, quel tendere al legame quasi indissolubile tra un
luogo e la condizione quotidiana ed emotiva dell’uomo che lo abita, il bisogno
di introiettarlo, di farlo proprio, di raccontarlo per raccontarsi. Ma come
riuscire nell’impresa se di un luogo già è stato detto tutto, trasformato in
opera d'arte, mitizzato? “Chi guarda nelle profondità di Parigi ha le vertigini”,
scriveva Victor Hugo, catturando la complessità della città. Una complessità
che non impedisce a Green di offrirci un ritratto appassionato di Parigi attraverso
una lingua riconoscibile, sapiente, lucidissima e generosa proprio come la
città stessa che si concede generosamente ai nostri sguardi. Parigi viene
svelata, ricordo dopo ricordo. L'anima della città, messa a nudo, racchiude la
storia dello scrittore e di coloro che hanno attraversato la sua vita, che
l'hanno conosciuto o semplicemente incrociato. L'esistenza di uno si riflette
in quella di molti e, attraverso gli occhi dello scrittore, ci troviamo tutti
quanti catapultati in quella profondità che induce vertigini, come narrato da
Hugo. “Niente di più fantastico, niente di più tragico, niente di più superbo”.
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