domenica 22 dicembre 2024

Bene immobile, l'ultimo capitolo dell'autobiografia in movimento di Deborah Levy

Bene immobile è l’ultimo capitolo dell’autobiografia in movimento di Deborah Levy, un’opera che esplora con delicatezza e profondità i temi della memoria, del desiderio e dell’identità. In questo volume, Levy affronta la questione del possesso (reale, emotivo e simbolico)  intrecciando il concetto di casa con quello di spazio personale, intellettuale e creativo. Al centro del libro c’è il sogno di una “casa perfetta”, una sorta di rifugio immaginato, lussureggiante e irraggiungibile, che la scrittrice dipinge come fosse un desiderio profondo ma impossibile. 




La casa diventa metafora non solo di una proprietà materiale, ma anche dello spazio mentale in cui scrivere, immaginare e reinventarsi. Come negli altri due libri che compongono le trilogia, Il costo della vita e Cose che non voglio sapere, anche qui la ricerca della casa ideale è solo il punto di partenza. Deborah Levy intreccia questo desiderio con riflessioni più ampie sulla vita delle donne, sul costo emotivo della libertà e sull’importanza di occupare uno spazio che non sia solo fisico, ma anche culturale e spirituale. Attraverso le sue esperienze, Levy invita a interrogarsi su cosa significhi veramente possedere qualcosa: una casa, una storia, una vita.

Il suo linguaggio, come nei libri precedenti che compongono la trilogia, è lirico e stratificato, con una prosa che scivola tra l’introspezione intima e le riflessioni universali.

La casa è la cornice per esplorare temi profondi: la scrittura come luogo di appartenenza, lo scorrere del tempo e l’inevitabile imperfezione della vita vissuta. In questa opera, Levy ci offre un ritratto vivido e commovente della tensione tra ciò che desideriamo e ciò che abbiamo, spingendoci a riflettere su cosa significhi davvero mettere radici nel mondo.



lunedì 9 dicembre 2024

L'autobiografia in movimento di Deborah Levy. Il costo della vita

Il costo della vita di Deborah Levy è più di un memoir; è un diario dell’anima, un manifesto personale, un’ode alla libertà e alla trasformazione. Dopo Cose che non voglio sapere, Levy ci accompagna nel secondo capitolo di quest'autobiografia in movimento. Con una prosa delicata e potente, Levy ci trascina nella sua vita di donna e scrittrice, in un momento di transizione che è tanto una rottura quanto un’apertura verso nuove possibilità. È una riflessione intima su ciò che significa vivere veramente, su ciò che siamo disposti a perdere – o a lasciare indietro – per costruire un’esistenza autentica.

 



Il libro si apre con un capitolo cruciale della vita dell’autrice: la fine del suo matrimonio, un evento che fa crollare le fondamenta di ciò che conosceva fino a quel momento. Il trasferimento in un piccolo appartamento con le sue due figlie adolescenti diventa il simbolo di questa frattura e, allo stesso tempo, l’inizio di una nuova era. Levy ci conduce attraverso gli spazi angusti della sua quotidianità, raccontando con sincerità disarmante le sfide di una donna di mezza età che cerca di rimettere insieme i pezzi della propria identità. La casa diventa il luogo dove i sogni incontrano le difficoltà pratiche, dove l’autonomia si scontra con le necessità materiali e, soprattutto, dove si riscopre il valore della semplicità e della resistenza.

 

Ma Il costo della vita non è solo il racconto di una separazione; è un’analisi acuta e lucida del prezzo della libertà femminile. Levy ci mostra come le donne siano spesso costrette a negoziare spazi e ruoli in una società che continua a considerarle soprattutto madri, mogli e figure di supporto. Racconta di come le aspettative sociali possano diventare una gabbia, e di come, per liberarsene, sia necessario un sacrificio – economico, emotivo, psicologico. Il "costo" di cui parla il titolo è un concetto poliedrico: è il prezzo del cambiamento, il prezzo dell’indipendenza, ma anche il prezzo di non arrendersi a un’esistenza che non si sente propria.

 

L'autrice intreccia riflessioni personali a momenti universali, passando dalle relazioni interpersonali alle dinamiche di potere, dai legami familiari alla solitudine. Il suo stile è intimo e tagliente, capace di catturare con poche parole le contraddizioni dell’esperienza umana. In un momento, Levy può descrivere il calore di una giornata estiva; nel successivo, ci trascina in una meditazione sul significato dell’amore, o sull’illusione della sicurezza.

 

Alla base di tutto, c'è la scrittura. Per Levy, scrivere non è solo una professione, ma una forma di sopravvivenza, un modo per dare senso al caos. La penna diventa lo strumento con cui negozia il suo posto nel mondo, con cui scava dentro di sé e trova nuova forza.

 

Il costo della vita è un libro che parla a tutte le donne – e a chiunque abbia mai affrontato una trasformazione radicale. È un invito a interrogarsi su cosa significa vivere pienamente, su cosa siamo disposti a perdere per essere fedeli a noi stessi. Levy non offre risposte facili; al contrario, il suo racconto ci lascia con domande aperte, con frammenti di una vita che è sempre in movimento. Eppure, proprio in questa incompletezza risiede la bellezza del libro: è un promemoria che la libertà non è mai gratuita, ma che vale sempre il prezzo da pagare.

venerdì 6 dicembre 2024

Alice Rivaz, La pace degli alveari

Scopro Alice Rivaz, questa autrice definita da Annie Ernaux sorella di femminismo.


Un estratto dal suo libro La pace degli alveari, (Paginauno edizioni, 2019)



“Credo di non amare più mio marito. E pensare che tutta la mia famiglia immagina sia l’uomo della mia vita, dato che ho penato così tanto e così a lungo per lui, ho lavorato per lui, a causa sua. Ma è da questo che si misura forse l’amore? Io non credo. Quel che misura, ciò di cui è testimonianza non è piuttosto una certa obbedienza a un destino? Obbedienza, sì, il termine più vero di quello di amore e che a poco a poco lo sostituisce, quando le squame cominciano a caderci dagli occhi e osiamo chiamare gli esseri e i sentimenti con il loro vero nome, quando quelli che chiamiamo mio marito ci appaiono per ciò che realmente sono, forse traghettatori che non sanno quel che fanno, però lo fanno affinchè dietro di loro, nella loro ombra, imbarcate con loro in questo passaggio da una riva all'altra, non ci sia dato di conoscere in solitudine i mulinelli, la spuma delle onde, affinchè non restiamo senza compagno, e senza testimone durante la traverata. Ma com’è difficile vedere un semplice compagno in colui che tanto a lungo è stato qualcos’altro. E poi! Che razza di compagno! Lui che è per l’appunto così poco tagliato per vivere con noi, lui che non apprezza le nostre stesse cose, non desidera le nostre stesse cos’è attirato da ciò che non amiamo, indifferente e talvolta ostile verso quel che amiamo. Quanto gli preferirei a questo punto la compagnia di un’amica, di una madre. Il fatto è che loro appartengono a una specie diversa dalla nostra. L’avevo capito già da piccola. E’ tra di loro che dovrebbero trascorrere la vita, inseguire il proprio destino. Del resto solo tra loro sono sono davvero felici, davvero autentici, senza di noi”.


mercoledì 4 dicembre 2024

Restituire alla vita: memoria, scrittura e immagine nell'opera di Annie Ernaux

Giovedì 5 dicembre alle ore 17.00


Museo di Roma in Trastevere - Sala Multimediale


Incontro organizzato dall'associazione Le parole delle scrittrici



Se non le scrivo, le cose non arrivano al loro compimento, sono state solamente vissute.

Questa potente affermazione di Annie Ernaux non solo ispira l'incontro, ma incapsula l'essenza del gesto della scrittura (di pavesiana memoria) come atto fondante della vita stessa. Basato sulla biografia "Annie Ernaux. Ritratto di una vita", pubblicata nell'ottobre del 2022, e sul carteggio, a oggi inedito tra Durantini ed Ernaux, l'incontro esplora come la parola scritta non solo documenta l'esistenza ma la modella, trasformando frammenti di vita in narrazione.

Attraverso l'analisi della produzione di Ernaux, si approfondirà l'intreccio tra memoria, scrittura e immagine e come tale intreccio restituisca alla vita ciò che il tempo rischia di cancellare: la scrittura quale necessità in grado di creare un ponte tra noi e il mondo.

domenica 1 dicembre 2024

Pampaluna: Premio di scrittura femminile “Il Paese delle donne” (XXV edizione)

Pampaluna riceve il Premio di scrittura femminile “Il Paese delle donne” (XXV edizione) per la sezione letteratura per l'infanzia e ragazz*

Ringrazio sentitamente l'Associazione e la giuria tutta.


Associazione  Il Paese delle Donne

Casa internazionale delle donne di Roma

Roma, 30 novembre 2024


La giuria, presieduta dalle co-presidenti, Maria Paola Fiorensoli e Fiorenza Taricone e composta da Gabriella Anselmi, Donatella Artese De Lollis, Antonella Bontae, Amelia Broccoli, Marina Del Vecchio, Gabriella Gianfelici, Monica Grasso, Irene Iorno, Enrica Manna, Patrizia Melluso, Eva Panitteri, Beatrice Pisa, Lucilla Ricasoli, Anna Maria Robustelli, Maria Teresa Santilli.




Attribuisce il Premio di scrittura femminile “Il Paese delle donne” (XXV edizione) per la sezione letteratura per l'infanzia e ragazz* a Pampaluna  (Dalia edizioni)  



con la seguente motivazione: Pampaluna conferma le indubbie qualità letterarie di Sara Durantini: una scrittura misurata e avvolgente, una intensa frequentazione con l'analisi introspettiva e una preziosa cura della Memoria che, com'è noto, gli antichi Greci consideravano madre della Muse (per la lettura della motivazione rimando alla rivista Speciale 25 Il Paese delle Donne).


mercoledì 20 novembre 2024

L'autobiografia in movimento di Deborah Levy. Cose che non voglio sapere

Cose che non voglio sapere è il primo volume dellautobiografia in movimento di Deborah Levy pubblicato da NNeditore, un’opera di rara intensità e profondità che intreccia memoria, riflessione personale e analisi del processo creativo. Scritto come una risposta intima e femminista al celebre saggio di George Orwell "Perché scrivo", questo memoir, romanzo-saggio, si articola in quattro sezioni che ripercorrono momenti chiave della vita dell’autrice, esplorando il significato della scrittura, dell’identità e della resilienza. 


Attraverso la lente di esperienze personali (dall’infanzia in Sudafrica durante l’apartheid alla vita adulta in Europa), Levy racconta di come le pressioni politiche, culturali e familiari abbiano plasmato la sua voce di donna, poi diventata voce narrativa in dialogo continuo con le voci di altre donne e scrittrici che, nel tempo, l'hanno plasmata: Virginia Woolf, Simone De Beauvoir, Marguerite Duras. La prosa di Levy, lirica e incisiva, alterna ricordi vividi e riflessioni più ampie, con immagini potenti che emergono quasi fossero fotogrammi intrisi di emozione. 



Levy esplora cosa significhi essere donna, scrittrice e madre in un mondo che spesso cerca di mettere a tacere queste identità. Personale e politico si intrecciano in queste pagine, mostrando come i traumi collettivi (il razzismo e il patriarcato) diventeranno parte delle fragilità individuali per poi trasformarsi in momenti da cui affrancarsi. 


L’urgenza di scrivere come atto di sopravvivenza e affermazione: questo dimostra Levy attraverso il gesto della sua scrittura che non rimane isolato ma si collega a qualcosa di più grande che gira attorno a lei, a una Storia collettiva nella quale tutti siamo coinvolti.


lunedì 18 novembre 2024

bell hooks, Feminist Theory: From Margin to Center

--Voce alle Donne--


“La marginalità è un luogo radicale di possibilità, uno spazio di resistenza. Questa marginalità, che ho definito come spazialmente strategica per la produzione di un discorso contro-egemonico, è presente non solo nelle parole, ma anche nei modi di essere e di vivere. Non mi riferivo, quindi, a una marginalità che si spera di perdere – lasciare o abbandonare – via via che ci si avvicina al centro, ma piuttosto a un luogo in cui abitare, a cui restare attaccati e fedeli, perché di esso si nutre la nostra capacità di resistenza. Un luogo capace di offrirci la possibilità di una prospettiva radicale da cui guardare, creare, immaginare alternative e nuovi mondi. Non si tratta di una nozione mistica di marginalità. E’ frutto di esperienze vissute


bell hooks, Feminist Theory: From Margin to Center, 1984



mercoledì 9 ottobre 2024

Raccontare il sé: scrittura autobiografica e fotografica attraverso le voci femminili

Laboratorio di scrittura in presenza presso la Libreria Gorilla e L'Alligatore di Orte


Questo corso propongo di esplorare il legame tra scrittura e vita personale, approfondendo l'autobiografia, la biografia e la scrittura del sé. Il corso che condurrò si concentrerà su come cinque grandi autrici della letteratura contemporanea e del Novecento – Annie Ernaux, Tove Ditlevsen, Alba de Céspedes, Lalla Romano e Marguerite Duras – hanno saputo trasformare la propria esperienza personale in una narrazione universale e potente. Attraverso l’analisi dei loro testi e la pratica della scrittura, i partecipanti saranno guidati nella scoperta della propria voce.


Per info e iscrizioni:

Via dei Calafati 13/ C-22, Orte, Italy
0761/403477



Primo incontro: sabato 26 ottobre ore 14.00 – 16.00

La scrittura Autobiografica: ricordi che prendono forma


Autrici: Annie Ernaux e Tove Ditlevsen

In questo incontro analizzeremo il modo in cui Annie Ernaux e Tove Ditlevsen utilizzano la scrittura per dare voce alla memoria personale e collettiva. Attraverso i loro testi, esploreremo come l'autobiografia diventa uno strumento per sondare i confini tra la realtà e la narrazione.

 

Temi chiave:

·         La ricostruzione del passato attraverso la scrittura;

·         L’autobiografia come specchio della società;

·         Il confine tra verità e finzione nella memoria.

 

Laboratorio: Scrivere un breve racconto autobiografico focalizzandosi su un momento cruciale del proprio passato (più o meno recente) cercando di utilizzare gli strumenti appresi senza tradire la propria voce. 

 


Secondo incontro: sabato 23 novembre ore 14.00 – 16.00

La scrittura fotografica: immagini di vita quotidiana


Autrici: Lalla Romano e Marguerite Duras

In questo incontro affronteremo la scrittura fotografica, un modo di narrare che cattura con dettagli nitidi e vividi scene apparentemente ordinarie ma piene di significato. Con Lalla Romano e Marguerite Duras, indagheremo l’intreccio tra immagini, ricordi e narrativa.

 

Temi chiave:

·         La potenza della descrizione minimalista;

·         Lo sguardo distaccato che immortala frammenti di vita;

·         Il potere evocativo dell’immagine nella scrittura.

 

Laboratorio: scrivere un breve testo a partire da una fotografia che appartenga al proprio passato o che sia, in un qualche modo, legata alla propria vita. La narrazione dovrà concentrarsi su dettagli visivi e sensoriali che rendano tangibile l’esperienza.

 


Terzo incontro: sabato 25 gennaio ore 14.00 – 16.00

Biografia e autobiografia: lo specchio del mondo interiore


Autrici: Alba de Céspedes e Tove Ditlevsen

Il terzo incontro sarà dedicato all’esplorazione della scrittura autobiografica come strumento per raccontare sé stessi in relazione al contesto sociale e politico di un’epoca. Alba de Céspedes e Tove Ditlevsen ci guideranno attraverso il loro lavoro nell'uso della vita personale come lente attraverso cui interpretare il proprio mondo interiore e il contesto storico e culturale.

 

Temi chiave:

·         L’autobiografia come atto politico e sociale;

·         La tensione tra identità personale e aspettative esterne;

·         La rielaborazione di esperienze dolorose e traumatiche.

 

Laboratorio: Rispolverare il proprio diario segreto!  

 


Quarto incontro: sabato 1 marzo ore 14.00 – 16.00

La scrittura del sé: intimità e universalità


Autrici: Annie Ernaux e Marguerite Duras

In questo incontro ci concentreremo sulla scrittura del sé, intesa come l’arte di trasformare l’intimità in letteratura. Annie Ernaux e Marguerite Duras hanno fatto della scrittura autobiografica un modo per confrontarsi con le proprie emozioni e identità, portando il lettore ad avvicinarsi alla loro interiorità.

 

Temi chiave:

·         L’esposizione dell’intimità attraverso la scrittura;

·         Il ruolo della memoria e del corpo nella narrazione;

·         La relazione tra sé e l’altro nella scrittura autobiografica.


Laboratorio: scrivere una pagina autobiografica che esplori un’emozione profonda o una relazione personale, cercando di mantenere un equilibrio tra intimità e universalità.

 


Quinto incontro: sabato 5 aprile ore 14.00 – 16.00

La ricerca dell’identità: donne e scrittura


Autrici: Annie Ernaux, Alba de Céspedes e Lalla Romano

Nell’ultimo incontro, ci concentreremo sulla scrittura come mezzo di ricerca e affermazione dell’identità femminile. Annie Ernaux, Alba de Céspedes e Lalla Romano hanno affrontato nei loro testi il tema della condizione femminile, esplorando i ruoli imposti dalla società e le vie di fuga attraverso la scrittura.

 

Temi chiave:

·         L’identità femminile e la ribellione contro le norme sociali;

·         La scrittura come strumento di autoaffermazione;

·         Il rapporto tra scrittura e libertà personale.

 

Laboratorio: scrivere un breve testo sul concetto di identità, cercando di riflettere sulla propria percezione di sé e sugli aspetti sociali o familiari che influenzano questa percezione.

 


Obiettivi del percorso:

  • Approfondire la scrittura autobiografica attraverso il confronto con grandi autrici della letteratura;
  • Sviluppare abilità di descrizione precisa ed evocativa, tipica della scrittura fotografica;
  • Esplorare l’intreccio tra esperienza personale e storia collettiva;
  • Riflettere sul sé e sull’identità attraverso la pratica della scrittura.

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mercoledì 25 settembre 2024

Una maniera d'amare di Dominique Barbéris

“Ma io mi chiedo, stasera, nello scrivere, che vuol dire: 

sacrificare la propria vita?

Salvare la propria vita)?”

 

--Dominique Barbéris, Una maniera d'amare (Edizioni Clichy, 2024, traduzione di Paolo Bellomo e Luca Bondioli)--

 

Una maniera d'amare di Dominique Barbéris è un romanzo intimo e delicato che esplora i temi del desiderio, della nostalgia e delle scelte esistenziali. Vincitore del Grand Prix de l'Académie française nell'ottobre dello scorso anno, il libro affonda le sue radici nella Francia degli anni Cinquanta, quando la giovane Madeleine, dalla bellezza simile a Michèle Morgan, lascia la Bretagna per seguire il marito in Camerun. Sulle note di Guy Béart, Patachou e Dalida, Barbéris ci conduce nella vita segreta e discreta di Madeleine. In un Camerun che ambisce all'indipendenza, Madeleine non trova il suo  posto rifugiandosi dapprima nella vita coniugale e poi nella maternità fino a quando l'incontro con un diplomatico francese cambierà per sempre il corso della sua vita. La storia di Madeleine viene raccontata settant'anni dopo, quando la nipote ricompone i frammenti sparsi della vita di questa donna, attraverso le fotografie, alcune lettere ritrovate e qualche ritaglio di giornale. La narrazione intreccia i momenti chiave della vita di Madeleine con la storia collettiva delle colonie francesi. Una maniera d'amare è un racconto poetico e malinconico su ciò che rimane quando le occasioni d'amore non si concretizzano, ma continuano a vivere nella memoria e nei desideri inespressi. Un romanzo che cattura l’essenza della solitudine e della dolcezza di un amore immaginato, che attraverso la scrittura diventa, finalmente, confessabile. Libero.

 

“In fondo bisognerebbe ripartire da lì, da quella foto sulla credenza di nonna in cui mia zia cammina su una strada di Douala tenendo per mano Sophie”.



lunedì 2 settembre 2024

Ritorno in Pianura: Un viaggio fotografico tra memoria e storia locale, dal 30 agosto nelle librerie

Ritorno in Pianura. San Martino dall’Argine e dintorni, pubblicato da Libreria Editrice Ticinum.




AUTRICE: Sara Durantini
ISBN: 9791281654075
GENERE: Libro fotografico
DATA DI USCITA: dal  30 agosto 2024
PAGINE: 176
PREZZO: 20,00 €

Fotografie e archivio fotografico di Guglielmo Tonini


Con "Ritorno in Pianura. San Martino dall’Argine e dintorni", il paesaggio della Pianura Padana prende vita attraverso una narrazione intensa che intreccia immagini e parole. Questo volume fotografico diventa un viaggio nel tempo e nello spazio, un omaggio sentito alla storia e alle radici di un angolo del basso mantovano. Il cuore pulsante della narrazione è San Martino dall'Argine, luogo dove la memoria collettiva e quella individuale si fondono in un racconto che attraversa epoche e generazioni.


Il progetto nasce dall'incontro con il lavoro di Guglielmo Tonini, fotografo profondamente legato alla storia locale, scomparso nel 2023. Il suo sguardo ha catturato l'essenza della Pianura Padana e dei suoi abitanti, costruendo, nel corso della sua vita, un vasto archivio che documenta volti, luoghi e atmosfere della sua terra natale. "Fin dalla giovane età, dentro di lui ardeva il desiderio di lasciare una traccia, di documentare ogni frammento di realtà, utilizzando la fotografia come un diario quotidiano, un resoconto fedele della propria esistenza." Le immagini che accompagnano le parole in questo volume sono parte di quell'immenso archivio, una selezione preziosa resa accessibile grazie all'impegno del Comune di San Martino dall'Argine nel recuperare e preservare questo patrimonio visivo.


Sfogliando le pagine, ci si immerge in una narrazione che non riguarda solo un piccolo paese, ma che si allarga abbracciando la storia più ampia di una comunità e del suo territorio. Le fotografie e i testi ci guidano attraverso momenti cruciali della storia italiana: dalle due Guerre Mondiali al dopoguerra, dal boom economico agli anni della contestazione, fino ai cambiamenti sociali degli anni '90.


La realizzazione di "Ritorno in Pianura" è stata possibile grazie al sostegno della Fondazione Banca Agricola Mantovana, che ha riconosciuto il valore di preservare la memoria storica di questa terra, e grazie all’iniziativa "Italea Comune delle radici", un progetto che mira a recuperare il legame con le origini per tutti quegli italiani che vivono lontano dalla propria terra d’origine. Fondamentale anche il contributo del Comune di San Martino dall'Argine, che ha dimostrato un impegno profondo verso la tutela del proprio patrimonio culturale.


lunedì 24 giugno 2024

Girlhood. In un corpo di ragazza di Melissa Febos

“Qualsiasi sia il fiume a cui ci abbeveriamo, dimenticare non cancella il nostro passato. Nasconde soltanto i rottami che ci portiamo dietro nella prossima vita”


--Melissa Febos, Girlhood (Nottetempo, 2023, traduzione di Federica Principi, illustrazioni di Forsyth Harmon)--


Otto saggi legati tra loro da una prosa lirica e al tempo stesso brutale nella sua onestà, otto saggi che indagano le tracce impresse sui nostri corpi dalla cultura patriarcale che ci plasma dalla nascita. Scavando nelle esperienze della sua adolescenza e prima giovinezza, Febos spinge chi legge ad un continuo confronto con la propria storia. Fondendo memoria personale e critica sociale, Febos offre un ritratto vivido e potente della condizione femminile e della lotta per l'autodeterminazione a partire dalla scoperta del proprio corpo prima che fosse disciplinato da una cultura patriarcale.

Rinunciamo a qualcosa di noi stessi, del nostro io e del nostro corpo, per far parte di una società con la quale condividere dei valori. Ma a quale prezzo? Febos esprime con forza la sua lotta, che diventa anche la nostra, invitandoci a riflettere profondamente sulle concessioni fatte in nome della conformità sociale e culturale.



“Tutto ciò che so sul sesso”, dice Melissa Febos, “me l’hanno insegnato il capitalismo e il patriarcato”




venerdì 3 maggio 2024

Paul Éluard, Liberté

Sur mes cahiers d’écolier

Sur mon pupitre et les arbres

Sur le sable sur la neige

J’écris ton nom

 

Sur toutes les pages lues

Sur toutes les pages blanches

Pierre sang papier ou cendre

J’écris ton nom

 

Sur les images dorées

Sur les armes des guerriers

Sur la couronne des rois

J’écris ton nom

 

Sur la jungle et le désert

Sur les nids sur les genêts

Sur l'écho de mon enfance

J’écris ton nom

 

Sur les merveilles des nuits

Sur le pain blanc des journées

Sur les saisons fiancées

J’écris ton nom

 

Sur tous mes chiffons d’azur

Sur l’étang soleil moisi

Sur le lac lune vivante

J’écris ton nom

 

Sur les champs sur l’horizon

Sur les ailes des oiseaux

Et sur le moulin des ombres

J’écris ton nom

 

Sur chaque bouffée d’aurore

Sur la mer sur les bateaux

Sur la montagne démente

J’écris ton nom

 

Sur la mousse des nuages

Sur les sueurs de l’orage

Sur la pluie épaisse et fade

J’écris ton nom

 

Sur les formes scintillantes

Sur les cloches des couleurs

Sur la vérité physique

J’écris ton nom

 

Sur les sentiers éveillés

Sur les routes déployées

Sur les places qui débordent

J’écris ton nom

 

Sur la lampe qui s’allume

Sur la lampe qui s’éteint

Sur mes maisons réunies

J’écris ton nom

 

Sur le fruit coupé en deux

Du miroir et de ma chambre

Sur mon lit coquille vide

J’écris ton nom

 

Sur mon chien gourmand et tendre

Sur ses oreilles dressées

Sur sa patte maladroite

J’écris ton nom

 

Sur le tremplin de ma porte

Sur les objets familiers

Sur le flot du feu béni

J’écris ton nom

 

Sur toute chair accordée

Sur le front de mes amis

Sur chaque main qui se tend

J’écris ton nom

 

Sur la vitre des surprises

Sur les lèvres attentives

Bien au-dessus du silence

J’écris ton nom

 

Sur mes refuges détruits

Sur mes phares écroulés

Sur les murs de mon ennui

J’écris ton nom

 

Sur l’absence sans désir

Sur la solitude nue

Sur les marches de mort

J’écris ton nom

Sur la santé revenue

Sur le risque disparu

Sur l’espoir sans souvenir

J’écris ton nom

 

Et par le pouvoir d’un mot

Je recommence ma vie

Je suis né pour te connaître

Pour te nommer

 

Liberté




martedì 30 aprile 2024

“Pampaluna” in libreria dal 22 aprile

Pampaluna, pubblicato dalla casa editrice Dalia edizioni, in libreria dal 22 aprile. 




AUTRICE: Sara Durantini
ISBN: 978-88-99207-69-4
GENERE: Narrativa Letteraria – Romanzo di formazione
DATA DI USCITA: dal 22 aprile 2024
PAGINE: 144
FORMATO: 13.5×21 cm
PREZZO: 14,00 €

Richiedi la tua copia sul sito della casa editrice, in tutte le librerie e sulle piattaforme online:



Sinossi:
Alla radio Gianni Morandi canta Bella signora, in Italia c’è il governo Andreotti e in Germania cade il Muro di Berlino; siamo nella campagna padana, nell'Italia sul finire della Prima Repubblica, e qui inizia la storia della protagonista di questo romanzo. In un giorno di fine estate, a causa di un incidente, la protagonista prende coscienza di un grave disturbo del linguaggio che la rende diversa da tutti gli altri. Al complesso di inadeguatezza e inferiorità che la nuova consapevolezza porta con sé, si unisce l’angoscia di un ambiente familiare che si disgrega. Tutto il suo disagio infantile ha un bisogno disperato d’espressione ma la voce non c’è e lei è chiusa in una bolla di sofferenza, almeno fino a quando non scopre la parola scritta: prima rifugio, quindi possibilità di salvezza.
Attraverso le storie e i pensieri che segretamente scrive nel diario, imparerà a usare un potere in grado di affrancarla da un mondo a cui non vuole appartenere, permeato dalle leggi del patriarcato, dai codici della religione cattolica e dell’educazione di classe; aprirà la strada verso la conquista di sé stessa e della propria libertà.


Pampaluna nasce dal lungo racconto L'odore del fieno con il quale l'autrice vinse l'edizione 2006 del premio Tondelli per inediti di giovani narratori e che venne salutato, lo stesso anno, da Fulvio Panzeri sulla rivista Palazzo Sanvitale, diretta da Guido Conti, come uno scritto "di grande valore che rappresenta l'avvio di un percorso letterario che al suo esordio è già solido, meritevole, naturale".


Biografia:

Sara Durantini, nata a San Martino dall’Argine (MN) nel 1984, consegue la laurea magistrale in lettere moderne presso l’Università di Parma; vincitrice dell’edizione 2005-2006 del Premio Tondelli per la sezione inediti con il lungo racconto L’odore del fieno, nel 2007 pubblica il primo romanzo, Nel nome del padre, con la casa editrice Fernandel. Nel 2008 pubblica un racconto inserito nell’antologia Quello che c’è tra di noi, a cura di Sergio Rotino (Manni Editore), nel 2009 partecipa al Dizionario affettivo della lingua italiana, a cura di Matteo B. Bianchi e Giorgio Vasta (Fandango Libri), nel 2011 pubblica un racconto inserito nell’antologia Orbite vuote (Intermezzi Editore). Nel 2019 partecipa all’edizione aggiornata del Nuovo dizionario affettivo della lingua italiana (Fandango Libri) e nello stesso anno partecipa al volume L’unica via è il pensiero (Intermedia Edizioni) a cura del professore Hervé A. Cavallera. Nel 2021 pubblica L’evento della scrittura. Sull’autobiografia in Colette, Marguerite Duras, Annie Ernaux per la casa editrice milanese 13lab. Nel 2022 pubblica Annie Ernaux. Ritratto di una vita per la casa editrice deiMerangoli. Si tratta della prima biografia italiana dedicata alla scrittrice francese Premio Nobel per la Letteratura 2022. Nel 2023, per Dalia edizioni, cura il romanzo corale La terra inesplorata delle donne. 


Pampaluna: Rassegna Stampa ed Eventi 


mercoledì 24 aprile 2024

"Leggo per abitare, scrivo per traslocare". La voce di Chandra Livia Candiani

--Voce alle Donne--


Figlia dell’inverno

la lettura
offre la storia
e il silenzio,
il nero del legno
e il bianco della neve.

Il silenzio tra le parole
permette alle parole
di procedere
e come il silenzio
degli animali
e dei ricordi
attivo e fertile,
non cospira
con l’infelicità
di dire sempre
solo quello che sai già.

Ho bisogno delle parole
degli altri per scandagliare
le mie.

Ascoltando
scrivendo
scopro cosa so.

Le parole
sono la casa del mondo
lo straccio che lava
le cose.

Leggendo
più che comprendere
faccio scioccamente parte
della dolcezza d’essere.

Leggo per abitare
scrivo per traslocare.

Chandra Livia Candiani dalla raccolta Fatti vivo (2017)