Libro "Annie Ernaux. Ritratto di una vita"

novembre 13, 2022

Dal comunicato stampa:


Esce in Italia per la casa editrice deiMerangoli la prima biografia della scrittrice francese Premio Nobel per la Letteratura 2022 “Annie Ernaux Ritratto di una vita” di Sara Durantini. Nel libro una inedita lunga intervista, raccolta dall’autrice nell’incontro nella casa rifugio di Cergy, in cui Annie Ernaux svela dettagli mai raccontati sulla sua giovinezza e sul rapporto con i suoi genitori. Femminismo, aborto, maternità, religione, cibo, scrittura, letteratura sono il filo rosso di un racconto appassionato, senza veli, che nasce da uno scambio a cuore aperto.



Un racconto biografico scritto “con lei e non su di lei”. Sara Durantini consegna al lettore un libro in cui narrativa, saggistica e giornalismo si alternano e si completano restituendo istantanee del passato e del presente che si ricompongono in questo ritratto di una vita: dall’infanzia a Lillebonne in Normandia all’adolescenza, dagli studi alla coscienza di sé, dall’aborto al matrimonio, dalla nascita dei figli al divorzio, dal tumore al nuovo amore. Quella che emerge è una donna commovente, lucida e coraggiosa.



La prima presentazione a Roma si è tenuta presso l’Acquario Romano – Casa dell’Architettura, venerdì 11 novembre, ore 18:00. Sono intervenute: Paola D’Angelo, giornalista della Redazione Cultura e Spettacoli del Giornale Radio Rai, introduzione a cura di Emma Tagliacollo. Ha moderato Claudia Bisceglia, direttrice della casa editrice.

 


“Annie Ernaux. Ritratto di una vita” di Sara Durantini, la prima biografia della scrittrice francese Premio Nobel per la Letteratura 2022 pubblicata in concomitanza con il Premio ricevuto, con la rimessa in discussione in molte paesi del mondo dei diritti femminili (incluso l’aborto, un tema molto trattato da Annie Ernaux, che ha ispirato il film L'Événement vincitore del Leone D’Oro a Venezia lo scorso anno) e con la prossima uscita per L’Orma dell’inedito “Il Ragazzo” (Le jeune homme).



Le tempistiche e le affinità tra gli eventi rendono questo ritratto unico nel suo genere, uno scrigno prezioso che contiene una lunga intervista inedita, a cuore aperto, di Annie Ernaux, in cui svela, tra le altre cose, alcuni dettagli mai raccontati del suo rapporto con i genitori, soprattutto con la madre che per molti anni della sua giovinezza “Era per me il modello di riferimento, il modello assoluto di donna (…) una persona di grande autorità, di grande potere: non soltanto gestiva il negozio, si occupava di tutto” fino all’incontro con i testi di Simone de Beauvoir che l’hanno allontanata dal riferimento materno per poi riportarla ‘a casa’ “mia mamma che non è mai stata una figura sottomessa. Quindi Simone de Beauvoir mi ha riconciliata in qualche modo con il femminismo di mia madre”. E poi la violenza di una frase e di come questa le resterà attaccata alla pelle durante la scrittura del suo primo libro “Ecco, questa scena della mia adolescenza è molto motivante per scrivere il mio primo libro ‘Gli armadi vuoti’. Tra l’altro è qualcosa che sto rivelando per la prima volta. È stata la sua domanda che mi ci ha condotto”.



Sara Durantini parla con Annie Ernaux non solo di aborto – che resta per lei un diritto inviolabile che, come ripete instancabilmente, dovrebbe essere garantito dalle Costituzioni – ma anche di maternità, la sua, e dell’importanza del nutrimento e del cibo, altro tema sempre presente nelle sue opere, nella relazione con i suoi figli “Quando guardavo i miei figli adolescenti potevo dire che, così com’erano, ero io che li avevo nutriti. Ero stata io! In tutto questo c’è qualcosa di sconvolgente. Certamente, il padre li portava al ristorante ma non li aveva mai nutriti per colazione, pranzo e cena. Dovremmo riflettere di più su questo aspetto, va oltre l’allattamento al seno”.



Un racconto biografico, dunque, scritto “con lei e non su di lei”: il libro nasce da un progetto personale e indipendente, dal desiderio e interesse di Sara Durantini di avvicinare una scrittrice tanto importante e fondante per il suo lavoro e per la sua formazione di donna. È il risultato di un lavoro meticoloso, di ricerca e di studio di tutto il corpus letterario della scrittrice francese (anche dei testi non ancora tradotti in italiano), la lettura delle lettere scritte all'amica Marie Claude in cui parla anche del suo primo libro L'arbre (materiale a oggi inedito in Italia).



«Prima di conoscere Annie Ernaux, scrissi alla professoressa M. Bacholle, studiosa di letteratura francese contemporanea e scrittura al femminile, nonché esperta di Annie Ernaux. Le dissi che avevo già fatto un lavoro saggistico su Ernaux ponendola in rapporto ad altre due immense scrittrici francesi (Colette e Marguerite Duras). Lei lo volle leggere e a mia insaputa ne parlò con Ernaux la quale, a quel punto, chiese a Bacholle di metterci in contatto tramite mail», racconta l’autrice «Durante il nostro incontro, Ernaux mi disse che fu molto colpita dal lavoro che avevo fatto, mettere sullo stesso piano lei e due donne che hanno fatto la storia della letteratura francese. E mentre lo diceva non poteva sapere che per me lei stessa è la storia e ora è stata riconosciuta a livello mondiale, insignita del Nobel».



Sara Durantini reinventa Annie Ernaux immaginando gli incontri con l'amante russo, a partire dal diario Se perdre inedito in Italia, e con Bernard Pivot; la racconta nella sua quotidianità casalinga ispirandosi ai testi contenuti nel Cahiers a lei dedicato, al suo Atelier Noir e ai saggi critici firmati da Fabien Arribert‐Narce, Isabelle Charpentier, Bruno Chaouat e dalla stessa Michèle Bacholle.



Sara Durantini consegna al lettore un libro in cui narrativa, saggistica e giornalismo si alternano e si completano restituendo istantanee del passato e del presente che si ricompongono in questo ritratto di una vita: dall’infanzia a Lillebonne in Normandia all’adolescenza, dagli studi alla coscienza di sé, dall’aborto al matrimonio, dalla nascita dei figli al divorzio, dal tumore al nuovo amore. Quella che emerge è una donna commovente, lucida e coraggiosa.



Una biografia romanzata che punta su una continua tensione emotiva. Sara Durantini ha cercato di fare un ritratto di Annie Ernaux collocandola nei luoghi della sua storia, quelli che la scrittrice francese nell'intervista chiama “matriciali”, che esistono nella realtà ma che nella sua mente assumono un aspetto differente e che si lega alla memoria e al ricordo. Un perfetto intreccio tra le voci delle due scrittrici che si legano e diventano complici per ricostruire la trama della esistenza di Annie Ernaux dai primi anni fino ad oggi, l’esistenza di questa donna e immensa scrittrice che ha messo tutta sé stessa nella scrittura, come lei stessa afferma in un passaggio dell’intervista «Credo di essere segnata per sempre da una certa idea di raggiungere la salvezza non in cielo ma sulla terra. Per me ciò avviene in due modi: attraverso il mio pieno impegno nella letteratura e, in misura minore, attraverso l’impegno politico. Ho riposto tutto nella letteratura, è lì che risiede l’idea della salvezza non tanto personale, è l’idea di donare, visto che la letteratura è anche un dono che si fa».



E i suoi lettori ringraziano. 

 

 

 

 

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